capitolo 14

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Abby era ancora impalata dinanzi a lui, non sapendo cosa rispondere. Non se n'era mai fregato dei suoi problemi, eppure in quel momento sembrava l'esatto opposto, sembrava addirittura geloso

Ma perché questa gelosia? 

Niall era da sempre stato il suo amico, la persona che veniva dopo Liam e Sam; soltanto in quel momento Harry se ne stava accorgendo? 

Eppure, non era la prima volta che Niall le dimostrava il suo affetto.

Stava camminando avanti e indietro per il salotto; aveva la mascella tesa, e una mano sotto il mento come se volesse sostenersi la testa, nel caso fosse cascata. 

Era calato un silenzio imbarazzante in casa, e persino la sua voglia di pranzare era calata. 

"Non è divertente giocare a chi si ubriaca prima." parlò, con tono di voce basso, riferendosi anche alla serata precedente.

Lui si stava avvicinando, e lei non stava arretrando e non lo stava neppure fermando. 

Lo sentì ridacchiare, mantenne lo sguardo alto per continuare a guardarlo, anche se quegli occhi verdi in quel momento apparivano più profondi che mai.

"Dove sei stata, uhm?" chiese, letteralmente ad un passo da lei.

"Sono andata a fare colazione con Niall, tutto qui." provò a non balbettare. Dopo si schiarì la voce, gli si avvicinò e gli cinse il busto con il suo braccio. "Andiamo di sopra, così potrai stenderti un po'."

Per sua fortuna non si oppose, ma anzi il ragazzo si fece guidare fino al piano superiore, dove Abby appena giunti dinanzi alla porta della sua stanza da letto, la aprì e permise anche ad Harry di entrarvi. Lo condusse fino al letto, lo fece stendere così che fosse più comodo, e recuperò uno straccio in modo tale da asciugargli il sudore.

Non capiva il perché di tutta quella premura nei suoi confronti, ma aveva sentito il bisogno di aiutarlo. Era stato un istinto più forte di lei.

"Fa troppo caldo qui." disse lui, alzandosi a sedere.

"Aspetta allora, vedo di aprirti il balcone così che passa aria-" nemmeno il tempo di finire la frase che Harry con un gesto veloce, si sfilò la maglietta che aveva indosso, lasciando il suo busto ben esposto sotto i suoi occhi marroni.

Abby schiuse le labbra, meravigliata; aveva un corpo tonico, snello, allenato. I diversi tatuaggi marchiati sulla pelle del suo petto e delle sue braccia lo facevano sembrare molto più tenebroso, gli conferivano un'aria ancora più sexy.

Si ritrovò a deglutire nervosamente, distolse lo sguardo per non arrossirgli in faccia, ma lo sentì ridacchiare.

"Dovremmo essere pari." lo sentì dire, e lei si voltò nuovamente, con un sorriso sulle labbra, divertita.

Aveva capito a cosa stesse facendo riferimento, fortunatamente nonostante il suo stato non insistette su' quella mezza provocazione e si buttò nuovamente steso sul letto. Abby si sporse giusto per asciugargli il sudore che gli imperlava la pelle della fronte.

"Lui ti vuole." le disse, di punto in bianco, facendole aggrottare le sopracciglia. "Lui ti vuole, Abby. Farà di tutto per averti."

Non appena capì a chi stesse facendo riferimento, sospirò pesantemente continuando a tamponare il sudore.

"Non potrà fare nulla contro la mia volontà." gli rispose solo, dopo poggiò lo straccio sul comodino accanto a letto e cambiò totalmente argomento, dicendogli. "Cerca di riposare, va bene? Io sono di sotto, quando ti sveglierai ti preparerò una camomilla." sorrise lievemente alla fine, prima di alzarsi da letto.

Mad Soul. [hes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora