capitolo 45

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Nonostante la voglia di andare a scuola, la mattina successiva, non c'era, Abby raggiunse comunque l'edificio insieme ad Harry. 

Di malavoglia era scesa dalla vettura, dopo avergli lasciato il solito bacio sulla guancia, e dovette sentirsi addosso i soliti occhi che la guardavano quasi come se fosse un alieno. 

Li odiava, odiava ogni singola persona in quella scuola. 

Odiava persino Sam, che ancora una volta, non si era presentata. 

Sbuffò quando chiuse con forza l'anta del suo armadietto, e si diresse verso la sala di teatro. Aveva avuto la comunicazione tramite un'alunna, Alex, che invece di chimica quell'ora, in quel giorno, avrebbero dovuto sostenere una lezione di teatro. 

Abby la trovava estremamente noiosa, ma nonostante ciò si sedette su' una di quelle sedie di fronte ad un piccolo palchetto, ancora vuoto. Poggiò lo zaino a terra, di fianco alla sua sedia, e ben presto l'aula cominciò a popolarsi di studenti, alcuni sconosciuti agli occhi di Abby, tranne ovviamente Vanessa, mano nella mano con il suo Niall. 

Voltò gli occhi non appena loro due fecero la loro entrata, e fortunatamente si sedettero ai primi posti, Abby aveva preferito stare il più indietro possibile per evitare di essere scelta per qualsiasi prova. 

Anche il professore fece la sua entrata, con una sgargiante camicia azzurra hawaiana e le infradito ai piedi. La classe cadde in silenzio non appena cominciò le presentazioni. 

"Buongiorno a tutti, sono il professore Harris, e non lavoro in questa scuola. Sono un professore universitario, ma sono qui per insegnare a voi giovani anime cosa sia il teatro." con quell'affermazione, ottenne l'attenzione di tutta la classe, tranne che di Abby, che si stava annoiando a morte. 

Aveva cominciato a raccontare la storia dei teatri, di Shakespeare, e di tutta la sua carriera lavorativa, cose naturalmente affascinanti per lei, ma estremamente noiose. 

Non aveva mai amato quella materia, e desiderava che quella lezione fosse terminata in fretta. 

"Ma ora, basta chiacchiere, credo sia arrivato il momento di provare qualche scenetta di teatro improvvisato, vi va'?" parte della classe annuì, entusiasta, altri cominciarono a parlottare sottovoce, ma il professore risolse in fretta la questione, ispezionando ciascuno alunno per selezionare i potenziali attori. "Uhm, tu," indicò Niall. "Tu saresti perfetto per la mia scena. Vai pure sul palco." gli sorrise, e il ragazzo annuì, raggiungendo il piccolo palco. "Poi, vediamo un po', tu," indicò anche Vanessa, che non perse tempo ad affiancare il suo ragazzo. Vennero scelti altri due o tre ragazzi, ed Abby si sentì bene, finché il dito affusolato del professore non indicò proprio la sua persona. "Anche tu, hai un bel visetto, quindi raggiungi gli altri."

"Posso lasciare il mio posto a qualcun altro? Sono una pessima attrice." ridacchiò nervosamente.

"Sì, è vero professore, è un'imbranata." commentò Vanessa, e iniziò a ridere in modo isterico con le sue amiche sedute. 

Il professore scosse la testa. "Non m'importa, ti voglio su' quel palco." 

Abby annuì, arrendendosi, e raggiunse gli altri. Affiancò un ragazzo rossiccio e abbastanza basso, e l'uomo davanti a loro stava ancora parlando e parlando, in modo anche logorroico, e lei voleva scomparire. 

Quando stava per chiedere di andare al bagno, scocciata, egli si girò verso i suoi mezzi attori e sorrise. "Cominciamo subito. Allora, tu sarai una simpatica ragazza, di nome Clarissa," toccò la spalla di Vanessa, e lei annuì. "Tu, invece, sarai il marito-"

Mad Soul. [hes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora