3 - Guardarlo andar via

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Sanem

Come siamo arrivati a questo punto? Non faccio altro che chiedermelo da giorni ed ho continuato a farlo tutto il tempo, oggi, mentre lo osservavo scattare foto su foto dell'ultima campagna pubblicitaria prima della sua partenza per i Balcani.

Lo guardo ed il mio cuore sanguina al pensiero che potrebbero essere l'ultima volta che i miei occhi si posano su di lui, sull'uomo che avevo scelto per la vita, colui che pensavo fosse l'albatros che sognavo di incontrare da bambina, quello di cui scrivevo nei miei diari, colui che immaginavo di trovare un giorno e che non avrei lasciato andare mai più.

L'ho trovato, l'ho riconosciuto ed amato con tutto il cuore, avrei fatto qualsiasi cosa per lui ed è esattamente quello che è successo, ho dato tutto per non perderlo e alla fine mi sta lasciando perchè ho dato troppo a suo modo di vedere.

Come potevo permettere che l'uomo libero, dalla vita avventurosa, abituato a considerare l'intero mondo casa sua, potesse essere rinchiuso in un cella a causa mia? E' colpa mia se Can è arrivato a colpire quell'uomo, non avrei mai e poi mai dovuto permettere che si avvicinasse a me, avrei dovuto gestire le cose in maniera diversa perchè non si arrivasse a ciò che è successo.

Mi riscuoto da questi pensieri rendendomi conto che lo shooting è finito, Can sta già rimettendo a posto l'attrezzatura fotografica e non posso far altro che continuare a guardarlo con tutto il rammarico del mondo. Non posso credere che stia succedendo davvero, che questi sono gli ultimi istanti insieme, incrocio le braccia per difendermi in qualche modo dal dolore che sento in questo momento lacerare il mio petto.

Alza lo sguardo su di me e rimaniamo così a lungo, immobili, occhi negli occhi, i miei lo implorano silenziosamente di non farlo, di non lasciarmi, di rimanere e fare ciò che in fondo, mi rendo conto ora, non ci ha mai concesso di fare: parlare.

Non ha mai voluto farlo, non ha mai permesso che avessimo un dialogo sincero.
Abbiamo avuto tanti problemi in passato ma Can ha preferito sempre, come si suol dire, nascondere la polvere sotto il tappeto.
Ha preferito non sapere, non sviscerare man mano le situazioni ma semplicemente accantonarle e nel tempo i dubbi, le paure, le incomprensioni, tutto si è ingigantito.
E' questo secondo me che gli ha fatto prendere la decisione drastica di troncare la nostra relazione e cancellarmi dalla sua vita, in definitiva non ha mai voluto conoscere ed accettare Sanem in tutte le sue sfaccettature, imperfezioni comprese.

Si è innamorato forse di una donna che non esiste, di un essere incapace di commettere errori, privo di difetti che, in definitiva, non avrei mai potuto essere io.
Sono un essere umano imperfetto, che ha sbagliato tanto ma che può dire però di averlo amato sopra ogni cosa, avrei dato la vita per lui se necessario e, pur di salvarlo, ho dato quel profumo anche a rischio di dover affrontare la sua ira.
Sapevo che avrebbe reagito male, per questo sono stata incapace di dirgli la verità per tanto tempo, non credevo che arrivasse a cancellarmi completamente dalla sua vita, ma avevo visto con i miei occhi come avesse reagito di fronte ad una mancanza da parte del suo amico Metin e avrei dovuto immaginare che potesse fare la stessa cosa con me.

Ho cercato in tutti i modi di parlargli, di spiegare, di chiedergli perdono ma è stato immobile nel suo proposito di non voler sentire ragioni, non mi ha dato alcuna possibilità, non ne meritavo alcuna ai suoi occhi evidentemente.

Da quella notte al capanno, quando mi ha urla contro quella frase lapidaria "Bitti , è finita Sanem " ho cercato in ogni modo di farlo ragionare, di farlo tornare ad essere quell'uomo meraviglioso che mi guardava con una dolcezza infinita, che mi stringeva tra le sue enormi braccia accarezzandomi piano i capelli quasi con devozione.
Mi è mancato terribilmente quell'uomo, mi è mancata ogni cosa di lui e non posso credere di dover rinunciare a tutto questo per sempre.

Per un attimo il mio cuore traditore mi suggerisce di correre da lui per implorarlo di non andare, di darci un'altra possibilità per essere felici insieme, per un attimo l'idea di tentare ancora una volta sfiora la mia mente, ma la voce di Polen che lo sollecita a prepararsi perchè devono partire al più presto per l'aeroporto spegne ogni barlume di speranza in me.

Chiudo gli occhi, fa terribilmente male pensare che dopo tutto quello che abbiamo vissuto ha scelto in definitiva Polen, parte con lei, ha preso la sua decisione irremovibile e niente e nessuno è riuscito a fargli cambiare idea. Neanche mia madre, che Can ha sempre tenuto in così alta considerazione, è riuscita a convincerlo. Gli ha detto che se si pensa di aver trovato la persona giusta non si può lasciarla andare perchè è l'unica in grado di esserci veramente accanto nel percorrere i tanti sentieri della vita.

Me lo ha raccontato qualche giorno dopo essere andata in agenzia a mia insaputa, ha parlato con Can a cuore aperto come farebbe una madre, ha cercato di aiutarlo a guardare le cose in modo obiettivo, ma a quanto pare non sono io la compagna giusta per lui, deve essere arrivato a questa conclusione se ha deciso infine di partire.

Forse era destino che fosse così, in definitiva mi ha baciato per sbaglio pensando che fossi Polen e alla fine è da lei che torna, così doveva essere.

Alza lo sguardo in quel momento e il suo - Hoşçakal, addio - appena sussurrato verso di me ne è in definitiva la conferma.

E' finita.

Mi volta le spalle per dirigersi verso la porta, si gira per un istante mentre afferra la giacca sul divanetto lanciandomi una sguardo che non so decifrare, riesco in questo momento solo a pensare " Keşke, se solo..." tante cose potevano andare diversamente, avrei potuto fare tante scelte diverse, ma mai mi sarei pentita di aver dato la ricetta di quel profumo in cambio della sua libertà.

Il mio albatros sta seguendo la sua natura, sta partendo per il suo viaggio, spiega le ali libero così come deve essere.
Con la formula del mio profumo ho permesso che si aprisse la porta di quella cella per lui nella convinzione che fosse pronto a cominciare una nuova vita con me, con la compagna di vita che diceva di aver scelto, per poi scoprire che invece il suo desiderio era di spiccare di nuovo il volo, da solo, lontano da me.

 Con la formula del mio profumo ho permesso che si aprisse la porta di quella cella per lui nella convinzione che fosse pronto a cominciare una nuova vita con me, con la compagna di vita che diceva di aver scelto, per poi scoprire che invece  il s...

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Guardarlo andar via è la cosa più difficile che abbia mai fatto in vita mia. Scuoto la testa battendo freneticamente le palpebre cercando di ricacciare indietro le lacrime, non posso non pensare quante volte mi aveva promesso che saremmo stati insieme per sempre.

Lo guarda camminare deciso oltre la porta dell'agenzia e devo prendere atto della verità che ho davanti agli occhi, mi ha voltato definitivamente le spalle, quello che pensavo fosse il mio albatros mi sta lasciando, sta uscendo dalla mia vita, per sempre.











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