43 - IN o OUT

1.9K 109 17
                                    

Can

Le parole di Dilara durante la  pausa pranzo dal set sono state un duro colpo per me.
Sapere  che una cara amica di Sanem si augura che possa dimenticarmi, perchè è quello che merito dopo averla  illusa e abbandonata, che si possa lasciare dietro le spalle la nostra storia d'amore e di conseguenza anche me, che possa trovare qualcun altro  che la ami veramente e  che sappia renderla felice come merita, beh, dire che  mi ha distrutto è dire poco.
Come se non bastasse vederla accanto ad Hakan, vederlo  abbracciarla come se ne avesse ogni diritto, come se... come se non fosse più mia... mi ha gettato in uno stato di puro terrore all'idea che davvero possa essere troppo tardi, che lei possa veramente andare avanti con la sua vita senza più  spazio per me.
Ancora una volta mi trovo a vivere quello che le ho fatto vivere, la gelosia, la sensazione di impotenza di fronte alle scelte dell'altro che non contemplano più la tua presenza, un progetto di futuro in cui tu non hai più alcuna importanza o alcun ruolo.
E' esattamente questo che Sanem deve aver provato e vissuto con la mia partenza e fa male, accidenti se fa male, anzi devo ammettere che è straziante.
La paura che possa cancellarmi veramente dalla sua vita mi fa tremare nel profondo e sento che devo agire al più presto, devo darmi da fare per farle capire che i miei sentimenti questa volta sono sinceri e profondi e che non ci sono più dubbi sul fatto che io voglia lei e solo lei nella mia di vita.

Torno sul set e  mi rendo conto che cerca di evitare il mio sguardo per l'intero pomeriggio, mi sento ad ogni istante sempre più frustrato ed impaziente di parlarle, di starle vicino, di dirle quello che provo.
Alla fine della giornata di riprese faccio finta di essere impegnato a sistemare la mia attrezzatura fotografica aspettando che tutti vadano via, non la perdo d'occhio un attimo cercando il momento giusto per fare la mia mossa. 
La vedo che sta ultimando di sistemare il set, mettendo a posto gli abiti indossati dalle modelle durante gli ultimi scatti, quando decido di agire, prima che finisca e decida di andarsene.
Le arrivo alle spalle e faccio quello che ho desiderato fare tutto il giorno ed ogni singolo giorno di ogni maledetto mese che ho vissuto senza di lei.
L'abbraccio  stringendola forte contro il mio petto cogliendola alla sprovvista,   nascondo il viso tra i suoi meravigliosi capelli, inspiro per un attimo quel profumo che per me è amore e appartenenza e le sussurro -  Posso invitarti a cena per ringraziarti di aver accettato di lavorare con me?  Non chiedo altro che passare del tempo con te Sanem, mi sei mancata più dell'aria, lütfen ti prego -
Sento per attimo che si abbandona contro di me, la sento per qualche istante ancora mia, calda e morbida così come da sempre la ricordo tra le mie braccia, perfetta per il posto a cui appartiene.
Mi sembra un sogno, il cuore batte all'impazzata  mentre le mie labbra fremono dalla voglia di posarsi su quella pelle, nel punto sotto l'orecchio dove so che è più sensibile al tocco.
Mi ha  fatto sempre  impazzire questa donna che ho sentito appartenermi sin dal primo istante quando,  nel buio di un teatro e pur non sapendo  chi fosse,  l'ho percepita da subito come un'estensione di me, colei che mi era predestinata.
La sento inspirare profondamente e poi, in un istante, irrigidirsi, divincolarsi dalla mia stretta per allontanarsi di un passo  e girarsi ad affrontarmi.

- Perchè mi fai questo Can? Perchè cerchi di minare in continuazione quel poco di equilibrio che ho ritrovato venendo qui, a centinaia di km da te e da ciò che poteva anche solo ricordarmi di te e quel che avevamo?
Non so chi sei Can Divit, sei stato un uomo dolce e innamorato, sei stato rabbioso e vendicativo, hai detto di amarmi, hai professato il tuo amore e poi sei stato insensibile ad ogni mia accorata preghiera di ascoltarmi o anche solo parlare con me. Come si può cancellare in quel modo dalla propria vita la persona che pochi giorni prima dicevi di amare con tutto il cuore? -

La vedo indietreggiare fino al tavolo su cui è poggiata la sua borsa, la prende continuando a tenere lo sguardo fisso su di me, la mette e tracolla, per un attimo abbassa il capo, prende un respiro per poi tornare a guardarmi fisso negli occhi - Come si può fare tanto male a chi si dice di amare non so spiegarmelo, certo è che devo difendere me stessa da te e dal dolore che puoi  ancora causarmi con i tuoi cambi repentini d'umore e di pensiero.
Per te l'esistenza è questione di bianco o nero, di dentro o fuori dalla tua vita, di tutto o niente, non ci sono sfumature, non c'è grigio, non ci sono compromessi nè tentativi di comprendere l'altro ed incontrarlo a metà strada.

Il viaggio dell'albatrosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora