31 - Il posto giusto

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Sanem

Il viaggio fino ad Ankara non è stato facile, non lo è stato per un milione di emozioni contrastanti che si sono impossessate di me tanto che è passato in secondo piano anche il fatto che fosse la prima volta che mettevo piede su di un aereo e non sono riuscita ad emozionarmi come avevo sempre immaginato sarebbe successo.

C'era tutto,  paura, rammarico, eccitazione, entusiasmo. C'era tutto e il contrario di tutto.

La sua presenza in aeroporto e le sue parole mi avevano colpito profondamente, la Sanem innamorata di lui da sempre, e probabilmente per sempre, aveva esultato per le sue scuse e quando aveva detto di amarmi, di avermi sempre amata. 
E' stata però la Sanem che ha dovuto attraversare l'inferno dell'abbandono e del tradimento dei proprio sentimenti che ha preso il sopravvento, la ferita è ancora aperta e dolorante e credo che non potrà mai guarire del tutto.
Sentirlo dire che non si arrenderà, che sarò sempre nei suoi pensieri ha fatto vacillare i miei propositi per qualche istante, ma ancora una volta il ricordo dell'angoscia provata nel vederlo partire accanto a quella donna mi ha riportato con i piedi per terra e mi ha ridato la  forza e la determinazione necessari per andare avanti con la mia vita e rimanere ferma nella decisione di partire.

Non poteva più essere fra noi, non dopo quello che era successo  e quello che avevo vissuto per mano sua, non potevo fidarmi più e dovevo  persistere nel mio proposito di guardare avanti. Ero eccitata perchè la mia vita stava subendo una svolta improvvisa e imprevista, mi sembrava che ogni possibilità mi si stesse aprendo davanti agli occhi: un nuovo lavoro, una nuova casa, una nuova città. Anche se l'amore ormai non era più parte della mia esistenza il lavoro avrebbe saputo dare un senso alla mia quotidianità d'ora in poi.

Trascorro la prima notte in un albergo non lontano dalla sede della Hyal Etmek, rimango sveglia fino a tardi incapace di chiudere gli occhi per paura di avere pensieri inopportuni riguardanti chi non può più essere parte della mia vita. Accendo il pc portatile per studiare con attenzione la pianta di Ankara  e vedo che l'agenzia ha la sua sede  nella periferia sud,  subito a ridosso del Valley Park, un enorme parco verde che si estende per ettari ed ettari al centro della città. 
Mi dedico alla ricerca di un appartamento  che faccia al caso mio nell'area circostante cercando di immaginare come vorrei che fosse il luogo dove voglio andare a vivere in questa mia nuova vita.
Da subito il mio interesse cade su un lago  poco a sud, l'Eymir Lake, e una veloce ricerca online mi restituisce delle immagini di un tranquillo specchio d'acqua circondato da colline coperte di pini,  tanto verde e pace. E'  senz'altro il luogo che fa per me, comincio a cercare  appartamenti in affitto e mi imbatto in un annuncio per l' affitto di una villetta bifamiliare, con giardino, poco distante dal lago.

Me ne innamoro all'istante, sento che è quello che fa al caso mio  ed invio subito una mail per prenotare un incontro con l'agente immobiliare che si occupa di affittare l'immobile.
Spengo la luce e mi sdraio che ormai è quasi mattina,  ma le immagini di quel lago e tutto il verde che lo circonda,  hanno contribuito a rilassarmi e a farmi sentire fiduciosa in ciò che mi aspetta, andrà tutto bene ne sono certa.

L'indomani mi preparo con cura per il mio primo giorno alla Hyal Etmek, arrivo in agenzia e mi sento un po' sulle spine all'idea di non conoscere nessuno,  ma ogni mio timore viene spazzato via da un ciclone di esuberanza di nome Dilara.
E' la collaboratrice di cui mi aveva parlato Hakan, una bellissima ragazza dalla lunga chioma corvina ed un sorriso contagioso, mi sembra una capace di parlare chiaro, senza peli sulla lingua, intelligente e a tratti quasi impertinente.
Da subito il suo modo di fare mi mette a mio agio, mi presenta man mano i componenti del team e mi porta in tour tra i vari uffici per farmi conoscere l'agenzia. Mi sembrano tutti molto cordiali mentre l'ambiente è estremamente accogliente e colorato, mi piace, istintivamente sento che mi troverò bene a lavorare tra queste mura e con questo nuovo team.

Dilara mi mostra in ultimo quello che sarà il mio ufficio, la prima cosa che faccio non appena entrata è scostare le cortine per guardare fuori e non posso che rimanere incantata dalla vista sul parco sottostante dove, in questo periodo dell'anno, gli alberi sono un tripudio di sfumature di ogni colore. Anche questo dettaglio contribuisce a farmi sentire bene, sento che è giusto che io sia qui e che tutto andrà per il meglio, sospiro e mi giro verso Dilara che mi sta chiedendo - Pronta ad iniziare? - Sorrido felice ed eccitata come da molto tempo non mi capitava di essere - Evet sì assolutamente sì, forza cominciamo -

Mi  immergo nel lavoro per ore senza mai distogliere l'attenzione da ogni particolare che deve essere assimilato in fretta se voglio essere pienamente operativa per l'arrivo di Hakan di lì a qualche giorno. Mangio qualcosa seduta alla mia scrivania e mi riscuoto solo ore dopo quando mi rendo conto che devo muovermi immediatamente se non voglio arrivare in ritardo  all'appuntamento con l'agente immobiliare.

Saluto Dilara, ringraziandola per la preziosa collaborazione, e scendo al piano terra per prendere un taxi diretta all'Eymir Lake. Ci vogliono circa 40 minuti, un tempo più che accettabile se paragonato al traffico terribile a cui sono abituata a Istanbul.
Non appena il taxi supera l'ultima curva e posso vedere davanti a me la villetta bifamiliare  di cui ho già visto le foto online,  non posso fare altro che innamorarmene a prima vista, nella realtà il posto è ancora più bello di come appariva in foto,  circondato dal verde ed immerso nella pace di quest'oasi naturale apparentemente così lontana, ma in realtà estremamente  vicina alla capitale della Turchia.
L'agente mi dice che entrambe le porzioni della villetta sono libere e che posso scegliere quale lato preferisco, mi guardo intono e decido per quello che non confina con la strada per poter avere maggiore tranquillità e privacy. L'interno è incantevole quanto l'esterno,  arredato con cura ed estremamente accogliente, non ho alcun dubbio, è il posto che fa per me.
Prima di andare via l'agente mi mostra un sentiero nel bosco che in poco più di cinque minuti mi porta direttamente sulla riva del lago e, se anche avessi avuto dei dubbi, sarebbero stati spazzati via dalla meraviglia che mi trovo ad ammirare. Se ho sempre amato fermarmi a guardare per ore le onde del Bosforo ora so che non mi stancherò mai della pace di questo posto, è quello di cui ho bisogno in questo momento.

Per un attimo penso che Can amerebbe enormemente questo angolo di mondo fatto di  natura incontaminata e, conoscendolo, sarebbe rapito quanto me dalla pace e il silenzio che lo caratterizza

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Per un attimo penso che Can amerebbe enormemente questo angolo di mondo fatto di  natura incontaminata e, conoscendolo, sarebbe rapito quanto me dalla pace e il silenzio che lo caratterizza. Un istante dopo averlo pensato  mi riscuoto dandomi della sciocca, basta, non devo più pensare a lui.
Non è più parte della mia vita ormai, è questo che ha voluto ed io devo farmene una ragione.

Firmo il contratto di affitto e torno ad Ankara per l'ultima notte in albergo, l'indomani porterò  i miei bagagli nella nuova casa prima di andare in ufficio.
Sono impaziente ed eccitata di iniziare a lavorare alle nuove campagne pubblicitarie e di trascorrere tutto il mio tempo libero in questo posto meraviglioso che, sono sicura,  mi aiuterà a curare le ferite di un animo devastato,  ancora incapace di dimenticare quell'amore così speciale che poteva essere tutto ed invece era stato tradito e rifiutato perchè considerato da lui meno di niente.


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