10 - La verità

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Sanem

Ancora una volta mi trovo a dover recuperare un minimo di compostezza per riuscire a tornare a casa e, per poterlo fare, non posso che rivolgermi ad Ayhan. Busso alla sua porta e, con uno strano e triste déjà vu , vedo Osman aprirmi la porta come qualche sera prima ed ancora una volta allargare le braccia per accogliermi nella sua stretta confortante.

Mi fa entrare in casa e di nuovo mi ritrovo seduta sul loro divano tra tazzine di tè e fazzoletti, non posso fare a meno di sorridere tra le lacrime cogliendo l'ironia della situazione.

- Devo smetterla di presentarmi alla vostra porta in queste condizioni, a questo punto rischio quasi di essere ripetitiva e noiosa -

Le loro parole e i loro sorrisi mi rassicurano e mi fanno sentire tutto il calore che si può ricevere dalla vicinanza di un fratello e una sorella che ti amano e ti supportano in ogni momento e in ogni situazione.

Racconto loro brevemente ciò che è successo, mi lacera anche solo ripensare a quelle foto e al loro significato,  piango ancora e ancora stretta tra le braccia di Ayhan. Alla fine sono stremata,  ma in qualche modo pronta a riprendere per l'ennesima volta il controllo di me stessa.
Vado in bagno a sciacquare il viso e approfitto degli articoli di make up di Ayhan per mascherare con il fondotinta e il trucco gli occhi ed il naso arrossati dal tanto piangere.

Torno in salotto e li abbraccio entrambi cercando di rassicurarli, devo assolutamente tornare a casa ma possono stare tranquilli, mi sento in grado di gestire la situazione con i miei, ormai comincio a diventare un'attrice esperta nel dissimulare i miei stati d'animo.

Non ne sono più così certa quando, poco dopo,  mi trovo a dover affrontare gli occhi indagatori di mia madre, so che percepisce che c'è qualcosa che non va, ma mi lascia andare nella mia stanza quando le dico che non ho fame, che ho un terribile mal di testa e voglio solo andare a riposare.

Quando, ad un certo punto,  sento bussare alla mia porta, tremo all'idea di dover affrontare uno dei terribili interrogatori di mia madre mentre, per fortuna,  è Layla ad affacciarsi titubante.

- Sanem, posso entrare? -

-Certo vieni Layla, dimmi -

- Sanem ascolta,  so che i nostri rapporti in passato non sono stati esattamente idilliaci.
Abbiamo sempre avuto difficoltà a parlare, tu hai Ayhan e io ... beh io fatico parecchio a parlare di me, ma oggi per favore fammi fare il mio dovere di sorella maggiore.
So che hai visto quel maledetto giornale,  Cey Cey è venuto da Emre bay mentre ero nel suo ufficio e ci ha detto che sei andata via molto turbata.
Mi ha sconvolto vedere quelle immagini e pensare a come dovessi sentirti, anche Emre bay era molto arrabbiato con suo fratello, dopo tutto quello che è successo fra voi è arrivato a volerti molto bene lo sai vero?
Come stai sorellina? Hai voglia di parlare? -

- No Layla, non c'è niente di cui parlare,  abbiamo visto entrambe con i nostri occhi come stanno le cose, ora devo solo riuscire a farmene una ragione.
Mi ci vorrà un po' di tempo, ma vedrai che pian piano le cose miglioreranno, ho bisogno di credere che sia così Layla -

- Vieni qui Sanem, fatti abbracciare, sarai sempre la mia sorellina,  ma ora mi rendo conto che stai diventando una donna forte e  sono sicura  che riuscirai a superare questo terribile momento, se hai bisogno io ci sono, tamam va bene? -

Mi abbraccia come non aveva mai fatto prima, trovo nel suo calore un enorme conforto che annienta la mia capacità di fingere e mi ritrovo a lasciarmi andare al pianto come avevo fatto poco prima tra le braccia di Ayhan. Solo molto tempo  dopo riesco a prendere un respiro profondo e ritrarmi asciugando gli occhi con le mani.

Il viaggio dell'albatrosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora