7. festa; parte III

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"Vado a prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa anche tu?" Mi chiese Josh, una volta rientrati.

"Sto bene così." Sorrisi. "Grazie."

"Torno subito." E mi lasciò solo.

Non capivo nemmeno io cosa stessi facendo. Era capitato tutto troppo in fretta: l'alcol, la festa, la situazione; mi ero dimenticato di tutto e per una volta avevo smesso di pensare alle conseguenze.

Come avevo potuto farmi questo?

Andare ancora con lui sarebbe stato mettere la mia felicità in secondo piano, perché ora con lui sarebbe stato tutto diverso.
Mi aveva tradito. Aveva tradito la mia fiducia ed io ero tornato con lui. Che incoerenza.

Ero sull'orlo di una crisi di pianto isterico quando sentii qualcuno chiamarmi dietro le spalle. "Ehi Harryyy!"

"Louis." Mi voltai e lo ripresi al volo prima che potesse cadere. "Sei ubriaco più di prima a quanto pare." Constatai.

"E tu hai gli occhi lucidi." Disse, poggiando una mano sulla mia guancia; la accarezzò dolcemente guardandomi negli occhi.

"Lascia stare, Louis. È complicato." Lo scostai immediatamente da me.

"Complicato un cazzo, Harry. Che hai?" Ritornò serio.

"Per favore, non ho voglia di parlare in questo momento."

"Perché no?"

"Perché no!" Sbraitai.

"Non puoi tenerti sempre tutto dentro!"

"Senti non voglio parlarne con te." Sbuffai. "Non è un buon momento."

"Non me lo dirai, eh?"

"Non te lo dirò, no." Scossò la testa.

"Boh, io pensavo fossimo amici, almeno."
Si allontanò ed uscì barcollando, sbattendo rumorosamente la porta dietro di sé.

Alzai gli occhi al cielo.
Louis era davvero irritabile quando era ubriaco.

"Harry! Finalmente ti ho trovato!" Esclamò Gemma, vedendomi. "Io sto andando via, tu vieni con me?"

"Si, ti prego portami via di qui."
Era un po' confusa per quella mia affermazione, ma per fortuna non fece domande e tornammo a casa nel modo più silenzioso possibile e senza dare alcuna spiegazione a nessuno.

non mi innamoro maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora