14. sono distrutto

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"Pensi che io potrei mai essere felice con qualcun altro?" Chiesi, guardando il soffitto.

Eravamo entrambi stanchi, dopo una giornata intera passata in palestra, ed eravamo in camera mia perché Gemma era in salotto a cercare di studiare per un'esame che avrebbe dovuto dare la settimana successiva.

"Certo che si." Appoggiò i gomiti sul letto, sedendosi e poggiando la schiena sui cuscini. "Te lo meriteresti tanto, Harry."

"Anche tu lo meriteresti, se solo ti mettessi in gioco." Lo guardai male.

"Qui non si sta parlando di me." Alzò gli occhi al cielo. "Si parla di te e del tuo quasi ex."

"Quasi ex suona così male." Feci una smorfia.

"Già." Fece finta di pensarci. "Ex, invece, suona benissimo!" Esclamò.

Scoppiai a ridere. "Scemo."

"Sono serio." Mi guardò male. "Se ritorni a letto con lui, giuro che seguirò l'esempio di Gemma e non ti parlerò più." Si mise a braccia conserte.

"Ah." Sbuffai. "Siamo passati ai ricatti ora?" Feci il finto offeso.

"Eh già." Alzò le spalle. "Guarda cosa mi fai fare.."

Scossi la testa, nascondendo un sorriso.

"Non farlo, almeno per un po' di tempo così capisci da solo se per te è giusto così oppure no."

"Ho capito. Tranquillo, non avevo intenzione di tornarci per oggi." Sbuffai.

"Meglio così." Sorrise. "Anche se non ti credo molto, eh. Però ci fidiamo dai."

"Okay ora basta parlare di lui altrimenti mi ritroverò a casa sua." Lo guardai storto.

"Sei davvero così messo male?" Si accigliò.

"Pff, no. Stavo scherzando infatti."

"Certo." Trattenne una risata. "Ti credo sicuramente."

"Sono distrutto." Ignorai la sua pessima ironia. "Questa palestra e quegli esercizi mi uccidono ogni volta."

"Come sei delicato." Sbuffò. "Per un po' di esercizi."

"Un po di esercizi?" Mi accigliai. "Abbiamo fatto tre ore oggi!"

"E quindi? È stato divertente, no?"

"Morire asfissiato? Divertentissimo!"

Rise rumorosamente. "Esagerato!"

"Hai qualche super potere per caso?" Chiesi.

"No, perché?"

"Beh allora non mi spiego come tu faccia a non morire dopo tre ore di palestra come tutti noi comuni mortali."

"Avrò qualche talento, non so." Alzò le spalle, fiero di se stesso.

"O è questo, altrimenti oserei dire che ti alleni molto spesso e che quindi sei abituato."

"Azzeccato." Annuì, velocemente.

"Immaginavo."

"Però questo non vuol dire che se non mi allenassi per conto mio sarei una schiappa come te!" Rise.

"Smettila! Io sto facendo del mio meglio!" Gli feci la linguaccia mentre lui continuava a ridere; sembravamo due ragazzini ma mi piaceva ridere e scherzare con lui dimenticando, per qualche minuto, il mondo reale.

"Ti fermi a cena?" Gli chiesi, tornando serio.

"Se posso, mi piacerebbe." Mi Sorrise.

"Si, ci tocca ordinare qualcosa a meno che tu non voglia cucinare." Mi alzai dal letto. "Ma siccome ci tengo alla casa, non te lo permetterò ovviamente."

"Non ho scelta allora." Si alzò anche lui. "Si ordina anche oggi."

"Beh, se vuoi stare qui con noi, questo è il prezzo da pagare." Feci spallucce.

"Se questo è il prezzo da pagare, mi trasferirei qui immediatamente." Scherzò.

"Tanto già vivi qui." Alzai un sopracciglio. "Manca solo che rimani a dormire ed è fatta."

"È un invito?" Mi guardò, ammiccando con le sopracciglia.

"Interpretala come vuoi, ma mi serve qualcuno che mi intrappoli in questa casa e non mi faccia andare da Josh."

"Mh." Alzò le spalle. "Farò finta di credere che sia questo il motivo."

Lo guardai confuso con le sopracciglia aggrottate. "E quale altro motivo potrebbe esserci?"

"Magari sei innamorato di me." Scrollò le spalle.

"Senti chi parla." Lo scrutai pienamente.

"Nah." Rise. "Io non mi innamoro mai, impossibile."

"Giusto." Feci si con la testa. "L'uomo di ghiaccio." E presi immediatamente il telefono fisso di casa per chiamare il ristorante più vicino e farci portare qualcosa.

L'uomo di ghiaccio. Sarebbe mai stato scongelato?

non mi innamoro maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora