32. troppo tardi

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"Harry!" Sentii qualcuno chiamarmi, così mi voltai, mentre mi mettevo la giacca per uscire, ritrovandomi l'ultima persona che mi sarei aspettato che mi venisse incontro quella sera. Louis.

"Oh, guarda chi si risente!" Dissi, ironicamente. Ero troppo orgoglioso per non essere incazzato con lui. Non lo davo a vedere, ma mi aveva spezzato il cuore in due quando io avevo tranquillamente esposto il mio. "Pensavo avessi perso la parola, considerando che non ti ho sentito per tutta la serata."

"Possiamo parlare un attimo?" Mi chiese, ignorando le mie parole e, soprattutto, il mio cattivo umore.

"Devo tornarmene a casa, parliamo un'altra volta." E mi girai, uscendo definitivamente dal locale che stava diventando sempre più stretto e mi sentivo soffocare. Avevo detto a tutti di essere stanco e, una volta aver salutato, non avevo perso neanche un secondo per precipitarmi davanti alla porta dell'uscita.

Lui uscì poco dopo di me. "Perché ora non vuoi parlarmi più?"

Mi fermai di scatto per cercare il cellulare nelle tasche della giacca e dei pantaloni però senza voltarmi a guardarlo. "Mi prendi per il culo, Louis? Hai fatto lo stronzo con me fino ad ora, mi sembra normale che adesso non voglia più parlarti." Ripresi a camminare quando lo trovai e controllai nel frattempo se ci fosse qualche messaggio. 3 messaggi da Josh.

Josh: quando torni a casa?
Josh: Volevo discutere con te di una cosa...
Josh: ti aspetto al letto.

Sospirai rumorosamente, poggiando una mano tra i miei ricci, scompigliandoli.
Non sapevo che cosa ne stessi facendo della mia vita. Perché per una volta non potevo avere le idee chiare?

"Ti fermi un secondo? Cammini troppo velocemente, non riesco a starti dietro!" Sentii dire da Louis, ancora imperterrito dietro le mie spalle.

"Smettila di seguirmi allora." Constatai, sbraitando, senza ancora rivolgergli mezzo sguardo perché non lo meritava affatto.

"No, perché poi non ti parlerò e ne ho davvero bisogno in questo momento."

"Troppo tardi, Louis." Sospirai. "Domani mi sposo, e lo sai bene."

"Appunto per questo, non abbiamo altro tempo per parlarne se non ora. Dai fermati un secondo!"

Mi voltai di scatto, fermandomi. "Ti ho detto ciò che provavo e te ne sei fregato altamente, mi hai ferito ed ora hai perso la tua chance." Dissi, così freddo e distaccato come mai ero stato con lui prima perché ogni volta che eravamo stati insieme, spiccava la parte migliore di me.
Lui mi rendeva una persona alquanto migliore e mi piaceva dannatamente tanto il modo in cui mi faceva sentire.

"A Josh le seconde chance si concedono, a me no?" Disse, riflettendoci bene.

Alzai gli occhi al cielo a quell'affermazione. Sembrava un bambino che faceva il geloso perché il fratello più grande aveva avuto un giocattolo che credeva più bello del suo. "Dio Louis, cresci un po'" Borbottai, voltandomi e riprendendo subito a camminare.

"Avevo paura." Disse d'un tratto, ancora con il fiatone. Mi bloccò dal braccio e mi fece voltare lentamente verso di lui. "Anzi, ho, anche adesso, una paura fottuta."

"E di cosa avresti paura, sentiamo?" Alzai gli occhi al cielo, sbuffando per l'ennesima volta quella sera.

"Di non essere abbastanza, di non riuscire ad amarti come meriteresti." Si avvicinò di più a me. "Harry, io non ho mai amato nessuno. Mai. Ed ero convinto di questo anche qualche ora fa, fino a quando non ho parlato con Niall."

"Niall?" Spalancai gli occhi.
Chi l'avrebbe mai detto che il biondino avrebbe risolto tutta la situazione? Non ci avrei mai scommesso un soldo se me l'avessero detto qualche giorno prima.

"Già. È strano, lo so." Rise, abbassando gli occhi verso terra e facendosi improvvisamente piccolo.

"Hai aspettato troppo tempo per capirlo. Ti ho già detto che è tardi, Lou."

Alzò lo sguardo immediatamente, al sentire il soprannome con cui l'avevo chiamato. Cazzo, non ero proprio riuscito a trattenermi. "Vuoi davvero rinunciare ora che potremmo costruire un qualcosa di speciale noi due?"

"Non ci sto rinunciando."

"Certo che si, invece."

"Si ma questo non cambia nulla però, domani-"

"Non farlo."

"Mh?"

"Quella volta in cui mi hai comunicato tutto ciò che senti, mi hai anche detto che se te l'avessi chiesto, avresti mandato a fanculo tutto e tutti per stare con me." Mi accarezzò uno zigomo con le nocche della mano, avvicinandosi sempre di più a me. Brividi percorsero la mia schiena a quel contatto ma decisi di non farci tanto caso. "Quindi ora te lo sto chiedendo. Non farlo, non sposarlo. Per me. Per noi." Le ultime quattro parole uscirono dalla sua bocca leggermente spezzate, era come se stesse per scoppiare a piangere. Ed io non l'avevo mai visto piangere.

Avevo sempre pensato che se una persona piange davanti a te, vuol dire che il danno è fatto. Non si torna più indietro. Perché quando lasciamo che qualcuno veda le nostre insicurezze e le nostre debolezze, significa che quello che si ha è un qualcosa di vero. Reale.

"Louis." Una lacrima rigò il mio viso e lui si occupò di asciugarmela con il pollice delicatamente. "Credo.." Ingoiai un groppo alla gola. "Credo che sia semplicemente troppo tardi."

"Perché? Siamo giusto in tempo, invece."

"Oramai è tutto organizzato: il matrimonio, gli invitati, il luogo, la chiesa..." Tirai su con il naso. "Non posso rovinare tutto solo perché tu ora hai finalmente capito cosa provi per me, non posso."

"Non puoi o non vuoi?"

Sospirai rumorosamente a quella domanda. "Louis.."

"Avevi detto di amarmi..." Disse, la sua voce sempre più spezzata man mano che parlava.

"Lo so." Dissi, prontamente. "Ma con Josh sarà tutto più facile, mi garantirà un futuro."

"Non ti dovrebbe fregare del futuro ora come ora. Tu non lo ami, non sarai mai felice.."

"Imparerò ad amarlo col tempo, come ho fatto in questi anni." Lo guardai negli occhi.

"Haz.." Si avvicinò ancora e mi prese le mani incastrandole perfettamente nelle sue. Non feci caso, nemmeno quella volta, al mio cuore che stava per uscire dal petto a causa di quel contatto così improvviso. "Non pensare al tuo futuro, né a me, allora. Fallo solo ed esclusivamente per te. Io posso anche farmi da parte se non vorrai una relazione, lo capirò e me ne farò una ragione. Ma non fare l'errore madornale di sposarti con chi non ami, non farti questo."

Lo guardai, i nostri occhi lucidi incastrati tra loro. "Lou.." Riuscii a dire.

"Haz."

"Mi dispiace per noi. Forse il destino non è dalla nostra parte."

"Me ne fotto del destino, anche questo lo sa che ci amiamo Harry."

Il mio cuore perse un battito. L'aveva detto.
E non era come quando lo sentivo dire da Josh.

Capii solo allora la differenza. Josh l'aveva sempre detto per abitudine, come se fosse ormai abituato a dire che mi amava e non distinguevo mai se era sincero oppure no.

Mentre, quando l'avevo sentito da Louis, Dio, era come se stesse esponendo il suo cuore davanti a me e mi stesse dando l'opportunità di frantumarglielo in mille pezzi in un attimo.
Solo che io non l'avrei mai fatto.
Non gli avrei mai provocato un dolore così grande perché lo amavo. Dio, lo amavo da impazzire.

Il suo cuore sarebbe stato al sicuro con me, l'avrei messo al riparo da tutti i pregiudizi, le paure ed il dolore. L'avrei protetto come se fosse stata la cosa più importante della mia vita perché lo era per davvero.

Lo capii lì, sentendo quelle nove parole tutte insieme uscire dalle sue sottili labbra, che era sempre stato lui tutto ciò che avevo desiderato.

non mi innamoro maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora