capitolo sedici

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«Giù le zampe» Jeri schiaffeggiò la mano di Sasha prima che questa potesse rubare una delle tazze da tè dal vassoio, la ragazza dai capelli scuri la ritrasse con un ringhio.

«Non sono tutte uguali» spiegò la bionda posando il vassoio al centro del tavolo.

«Questa é senza zucchero per il Capitano Levi, in questa c'è il miele ed é per Mikasa, questa invece é la più dolce, per Eren, le altre sono uguali e potete prenderle. Prima che tu me lo chieda, Sasha, vi spettano due biscotti a testa» disse Foster distribuendo le tazze ai suoi compagni e posando il piatto con i biscotti al centro del ripiano in legno.

Mikasa le sussurrò un «Grazie» a cui lei non rispose. Dopo il "discorso" ─ beh, di parole ce n'erano state poche ─
che le aveva fatto Jean, aveva smesso di scappare dalle stanze quando entrava Ackerman, ma continuava a non parlarle.

«Tieni, Sasha, puoi prendere i miei, tanto a me non piacciono i dolci» disse Kirschtein porgendole i biscotti che gli spettavano e che la ragazza accettò di buon grado.

«Ma come fai? Io mangerei dolci per il resto della mia vita» commentò Eren.

«Già, anch'io» disse Jeri, i dolci erano il suo tallone d'Achille, ma nella Città Sotterranea aveva avuto ben poche occasioni di mangiarne.

«Grazie Jeri, sei stata molto gentile a preparare il tè per tutti» la ringraziò Christa con un sorriso.

«Ma come fai a ricordarti i gusti di tutti? Già é tanto se io mi ricordo i miei» commentò Ymir tuffando un biscotto nella bevanda.

«Non é molto difficile, basta fare un po' di attenzione» rispose la bionda abbassando il capo sorridendo.

Jean la guardò e dovette sopprimere l'impulso di sorridere per riflesso.

Può risultare antipatica a volte, é vero, ma in realtà credo sia molto premurosa.

Le parole di Marco gli affiorarono alla memoria come qualcosa che torna a galla dopo essere stata a lungo sul fondo di un lago.

Gli si strinse il cuore.

Non era giusto nei suoi confronti, che lui fosse lì con loro, con Jeri, che baciasse quella ragazza e la tenesse tra le braccia, che potesse sentire il suo profumo, passarle le dita tra i capelli, posarle le mani sui fianchi.

Si sentiva così dannatamente in colpa, eppure che poteva farci? Poteva davvero rinunciare a Foster e alle farfalle nello stomaco quando anche solo ripensava a quei baci per la memoria del suo amico?

Solo perché Marco l'aveva desiderata prima di lui?

«Eren, volevi parlarci di qualcosa?» domandò Armin, interrompendo il flusso di pensieri nella testa di Jean.

«Uhm? Oh, no non era niente di importante» disse lui, muovendo una mano in aria per far capire loro che era una cosa di poco conto.

«Ci costringono ad aspettare qui in abiti civili, quindi tanto vale trovare qualche argomento di conversazione» disse Reiner, che stava portando avanti una sudata partita a scacchi con Berthold.

«E va bene allora» acconsentì Jaeger sistemandosi meglio sulla panca «Ultimamente sto facendo sempre lo stesso sogno. In pratica mi trovo in un bosco e sto camminando da ore, sono stanco ed affaticato, così quando vedo una capanna in mezzo ad una radura decido di fermarmi e riposare. All'interno della capanna c'è solo una stanza, una sorta di cucina, al centro c'è un tavolo apparecchiato ed il pranzo é stato servito. Il cibo é stato appena cucinato, tant'é che é ancora fumante, ma non c'è nessuno»

«Cosa c'è nei piatti?» domandò Sasha. «Non lo so, non me lo ricordo, ma il dettaglio importante é che é ancora caldo»

«Insomma» proseguì «É come se i proprietari di quella casa fossero scappati in fretta e furia, come se avessero visto un mostro arrivare e se ne fossero andati, lasciando il pranzo fumante in tavola, ma le sedie sono tutte in ordine. Fatto sta che mi metto a sedere, perché devo aspettare che i proprietari di casa tornino, non so perché lo devo fare, ma non me ne posso andare finché non tornano. Passano le ore, inizia a farsi buio e non torna nessuno, inizio a pensare che non possano tornare perché ci sono io, ma io non me ne posso andare finché non tornano loro. Poi noto che, nonostante siano passate ore da quando sono arrivato, il cibo in tavola sta ancora fumando. Vorrei accendere una candela, ma non so come fare e vengo assalito da un senso di ansia e di angoscia. Poi mi sveglio»

«Hai detto che i proprietari di casa sono scappati dopo aver visto un mostro?» domandò Armin con un cipiglio pensieroso dipinto sul volto.

«Non ne ho la certezza, ma mi dà quest'impressione, sì. E visto che il sogno è mio credo che sia andata proprio così, nel sogno intendo» spiegò Eren.

«Ma le sedie attorno al tavolo sono in ordine» notò Sasha. «É questa la cosa strana» rispose il ragazzo dagli occhi verdi.

Jeri aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse immediatamente dopo.

«Cosa volevi dire, Foster?» le chiese Ymir. «Mh... no, niente. Tanto era un'osservazione stupida» disse lei.

«Parla pure, tanto stiamo parlando dell'interpretazione di un sogno, non esistono risposte sbagliate» la incitò Jaeger.

«Eren» cominciò lei, gli occhi di tutti puntati addosso, curiosi di sapere cos'aveva da dire «Hai mai pensato che magari fossi tu quel mostro? Che i proprietari di quella capanna stessero scappando perché avevano visto te arrivare?»

I soldati ammutolirono, persino il Capitano Levi rimase spiazzato da quell'osservazione che, a pensarci bene, aveva molto senso.

«É un punto di vista... interessante» commentò Armin seppellendo il volto nella sua tazza di tè.

«Non l'avevo mai pensata in questo modo» ammise Jaeger rimuginando su quanto appena detto.

Non ci fu modo di approfondire la conversazione perché un soldato del Corpo di Ricerca piombò nella stanza con il fiato corto e gli occhi sgranati.

«Capitano Levi, i giganti sono penetrati nei territori interni al Wall Rose!»

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AUTHOR'S NOTE,
capitolo molto di passaggio che in realtà mi servirà dopo, ho plagiato di nuovo Murakami per il sogno di Eren perché é il mio scrittore preferito lmao (e ne approfitto per dirvi di andare a leggervi 1Q84 di Murakami appunto). Boh nulla da dire, nei prossimi capitoli lo scontro con il Colossale ed il Corazzato, stay tuned

Adelaide xx

𝐒𝐀𝐋𝐕𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍, jean kirschtein Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora