capitolo trentasette

362 33 89
                                    

«Il nostro nemico è il mondo»

L'autunno era alle porte a Mitras, Jeri guardava le foglie, tinte dei tipici colori della stagione ─ rosso, arancio, marrone ─ sollevarsi leggiadre sospinte dal vento.

Loro possono andare dove gli pare, pensava Foster con il mento appoggiato sulla mano ed il capo rivolto verso la finestra.

Connie le diede un calcio sotto al tavolo, poi con un cenno le indicò la corte marziale dinanzi a loro.

Il Corpo di Ricerca ─ quello che ne rimaneva, almeno ─ era stato convocato a presiedere un'udienza volta ad informare la regina Historia circa le preziose informazioni rinvenute nella stanza sotterrana ricavata dalle fondamenta della casa di Eren Jaeger.

Aslan sedeva accanto alla regina, proprio di fronte a Jeri, i lunghi capelli biondi elegantemente raccolti sopra la testa, stendeva il verbale alzando di tanto in tanto gli occhi verdi sulla sorella.

La minore inconsciamente sorrise, felice di vedere il ruolo che il fratello ricopriva, Aslan aveva molte qualità, non solo tra le lenzuola.

E intanto recepiva attentamente tutto ciò che veniva detto, riscriveva con precisione le nozioni essenziali e le lanciava occhiate fugaci.

Ma lei non stava ascoltando, non voleva ascoltare.

«Se rendessimo pubbliche queste informazioni, i territori nelle Mura cadrebbero nel caos» constatò uno dei membri del più alto grado del Corpo di Gendarmeria.

«Esatto, persino noi facciamo fatica a comprendere l'enormità di questa situazione» gli diede man forte un suo sottoposto.

«Volete di nuovo ingannare il popolo? Seguire l'esempio di re Reiss allevando il popolo ignorante tra queste Mura? Se è così, quale giustificazione morale avevamo per sottrarre al re la sua corona?» intervenne il Comandante Pixis, dando voce ai pensieri di molti.

Ma Jeri continuava a non ascoltare, la sua mente era altrove, aveva creduto di dover combattere contro i giganti, adesso si rendeva conto che si sbagliava.

Chi è il nemico? L'umanità per cui si era sempre battuta li chiamava "demoni" e lei non ne capiva il perché.

Come un bambino che viene sottratto all'amore della madre e non ne conosce il motivo, un gesto così innaturale, così violento, che andava oltre la sua comprensione.

Come si contrasta l'umanità?

«Diremo la verità. Cento anni fa, re Reiss rubó i ricordi ai suoi sudditi, noi li restituiremo dopo un secolo. Facciamo parte del popolo delle Mura, noi tutti condividiamo lo stesso destino, quindi dobbiamo unire le nostre forze per il bene comune» asserì la regina Historia, aveva solo quindici anni, ma la determinazione nel suo sguardo le conferiva quell'aria autoritaria da vero monarca.

Per contrastare l'umanità devi smettere di essere umano.

⚔️

Sei anni dopo il primo attacco del Gigante Colossale, il Corpo di Ricerca diede inizio ad una spedizione all'esterno del Wall Maria.

Gran parte dei giganti era stata eliminata nei territori interni nel corso dell'ultimo anno solare.

Cavalcavano fianco a fianco in silenzio, i capelli neri di Mikasa le incorniciavano il volto e l'immancabile sciarpa rossa l'avvolgeva.

Sembrava molto calda, fin troppo per quel periodo dell'anno.

«Eccoci, questo è il luogo in cui trasformavano gli eldiani in giganti, ne sono certo, l'ho visto nei ricordi di mio padre» disse Eren allentando la presa sulle redini quando si ritrovarono dinanzi ad un alto muro.

𝐒𝐀𝐋𝐕𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍, jean kirschtein Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora