capitolo quarantasette

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Dove tutto ha avuto inizio, tutto volgerà alla sua inevitabile conclusione.

«É il Gigante Cargo, dobbiamo occuparcene subito» «Armin!» Mikasa scansò il colpo sferrato da alcuni soldati marleyani appostati negli edifici abbandonati di Shiganshina, Junko piombò addosso a loro strattonando Arlert per trarlo fuori dalla traiettoria dei proiettili.

Jeri giunse con il dispositivo di manovra tridimensionale sopra la finestra da dove erano partiti i colpi e si lasciò cadere sulla canna della mitragliatrice, deviando la traiettoria di tiro e colpendo sul volto il marleyano con un calcio ben assestato, facendolo barcollare all'indietro, con la spada poi, colpì l'altro squarciandogli la gola come era solita fare con la nuca dei giganti.

Inevitabile conclusione.

Sollevò la mitragliatrice e la lasciò cadere giù dalla finestra, così che quel luogo fosse inoffensivo per i soldati di Paradi, anche se l'isola si era spaccata in due ─ gli Jaegeristi da una parte e l'esercito dall'altra ─, rimanevano sempre eldiani con un unico obiettivo, ovvero evitare che il Fondatore cadesse nelle mani del nemico.

«Anche di qua non si passa, torniamo indietro!» fu Jean a parlare quando, insieme a Connie, raggiunse le due sorelle ed i compagni.

«Le abitazioni sono gremite di nemici!» esclamò Springer destreggiandosi con il dispositivo di manovra per colpire i soldati marleyani che facevano capolino dalle finestre.

«Il Gigante Bestia é stato abbattuto!» disse Armin allontanandosi da Junko, che l'aveva protetto.

«Fanculo, proteggete Eren! Recuperatelo e tagliategli le gambe, anche le palle già che ci siete, dobbiamo porre fine a tutto questo» urlò Jeri.

Oggi tutta questa storia volgerà ad un'inevitabile conclusione, pensò, quante volte ho sentito queste parole? "Il destino dell'umanità si deciderà oggi", ma non abbiamo fatto altro che compiere innumerevoli passi in avanti verso la nostra estinzione.

«Ma, Jeri─» «Mi trasformerò in un gigante ed assimilerò il Fondatore. Ora però dobbiamo evitare che il potere dei giganti cada nelle mani di Marley e sottrarlo ad Eren»

«No, questo non te lo permetterò!» esclamò Mikasa, Jean stava in silenzio.

Foster alzò lo sguardo su di lei, gli occhi color giada erano colpiti di traverso dalla luce del Sol Ponente che si coricava all'orizzonte e sembravano fatti di vetro.

«Prova a fermarmi» ringhiò sentendo nella tasca interna della giacca il peso della custodia della siringa contenente il liquido spinale dei giganti.

Mi trasformerò in un gigante e divorerò Eren, inevitabile conclusione.

«Liberiamoci dei soldati di Marley, Mikasa va' con Armin. Connie, Jeri e Junko con me, proteggeremo Eren ed eviteremo che il Mascella o il Corazzato lo divorino» fu Jean ad impartire gli ordini, ignorando deliberatamente il dibattito tra le due ragazze.

Prima avrebbero portato Jaeger fuori dal campo di battaglia, poi avrebbero deciso sul da farsi.

Sarà comunque Eren ad avere l'ultima parola su come utilizzare il potere del Fondatore e lui non é mai stato un traditore, voglio fidarmi di Eren ancora una volta, in troppi hanno perso la vita per lui, per giungere a questo momento, si ritrovò a pensare Jean mentre, insieme alla squadra improvvisata, si dirigeva verso il Corazzato ed il Gigante d'Attacco che si fronteggiavano.

«Aggirateli! Colpite il nemico alle spalle!» ordinò il Comandante Pixis.

«Perdonatemi compagni, tra poco sarà tutto finito» mormorò Jeri guardando la battaglia infuriare sotto di lei.

𝐒𝐀𝐋𝐕𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍, jean kirschtein Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora