CAPITOLO 38

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Quando riapro gli occhi mi ritrovo distesa su di un piccolo divano in cuoio, coperta da una giacca nera che riconoscerei ormai fra mille; quella di Liam.

Mi guardo intorno e non vedo nessuno in questa grande sala ben arredata e luminosa, che ha l'aria di essere una specie di mega ufficio. Come ci sono arrivata qui ?

Dopo un attacco é normale sentirsi deboli, ma quello di sta mattina deve avermi davvero uccisa per farmi crollare così!!

Mi alzo in piedi e mi avvolgo nel caldo giubbotto inspirando a fondo il suo profumo ...

La stanza é davvero troppo grande per essere un semplice ufficio ; le pareti sono costituite da enormi vetrate che danno sulla maestosa città di Londra. Il cielo é ricoperto da nubi, ma ciò non toglie nulla alla vista, che resta comunque spettacolare e mozzafiato.

Tre divani in cuoio, un tavolino di cristallo con riviste varie poggiate sopra, un televisore spento a schermo piatto e una grande scrivania in mogano con un Mac enorme sopra riempiono il salone.

Ma dove sono tutti? E da quanto tempo sto dormendo?

La mia attenzione viene attirata dall'unica parete a muro presente, sulla quale sono appese numerose conici; ognuna di esse contiene foto e quelli che sembrerebbero certificati o diplomi vari.

Riconosco alcuni artisti celebri tra le tante facce sorridenti, finché i miei occhi non si posano su di una foto in particolare; i cinque cantanti sorridono all'obbiettivo fieri dei due premi che tengono in mano.

A meno di un metro da questa, altre cinque cornici di dimensione ridotta presentano ciascuno dei ragazzi con un codice di numeri stampato su di un cartoncino, vicino al quale si staglia il logo di X FACTOR UK.

Non posso fare a meno di sorridere nel contemplare i loro visi paffutelli ed emozionati. Sembrano così piccoli...

<< Oh great ! She'awake!>>, mi volto verso l'unica porta ora aperta delle tre bianche presenti e sulla soglia vi è un uomo mai visto prima ; Non è alto come Dan che subito compare alle sue spalle, ma sono entrambi vestiti uguali; in giacca e cravatta e decisamente firmati.

L'uomo dai capelli neri gellati all'indietro e dagli occhi scuri e curiosi mi viene incontro squadrandomi un paio di volte mentre il suo sorriso si allarga sempre di più; << Oh well man! You were not kidding! She is stunning!>>.

Guardo verso Dan, che si è fermato subito fuori dalla porta da cui sono usciti, con le spalle appoggiate alla parete, braccia conserte e sguardo fiero.
Uno ad uno anche i ragazzi escono dalla stanza seguiti da Paul e da una donna sulla trentina con degli occhiali da vista e dai capelli lunghi e biondi raccolti in una treccia.

<< My name is Manuel, but everyone calls me Manny!>>, si presenta l'uomo afferrandomi letteralmente la mano per scuoterla vigorosamente.

Questo tipo è strano, ma tutto sommato non sembra male, o per lo meno non emana quell'energia acida e odiosa che sprigiona invece l'altro manager!

<< Corine!>>.

<< Yes! Corine! That's a beautiful name!>>.

Sposto istintivamente la mia attenzione sui presenti alle sue spalle sperando che nessuno di loro intervenga per correggere il mio nome, ma nessuno apre bocca.

<< So how do you feel? They told me about the accident of this morning. Are you feeling better now? Doctor Hudson should be here in a minute and he...>>,

<< What?!>>, lo interrompo sicura di non aver sentito bene.

<< We called him to make sure you're fine! They told me you had a strong panic attack this morning!>>.

I dare YouWhere stories live. Discover now