<<Are you sure you've got everything?>>.
<<Damn it Harry! For the tenth time, YES!>>; ribatto secca, pentendomene all'istante.
Devo cominciare a ponderare i toni che uso; soprattutto nei confronti di questo ragazzo.Harry mi ha seguita in camera offrendomi il suo aiuto per sistemare i miei pochi abiti e cianfrusaglie varie all'interno della valigia; gli ho ripetuto mille volte che avrei fatto da sola e che poteva aspettare sul divano insieme al suo amico, ma non è servito a nulla. E' stato molto gentile, è vero, e nel giro di 10 minuti siamo riusciti a liberare bagno e camera dalle mie cose, ma ad ogni oggetto che ho riposto in valigia, un nuovo dubbio su questa mia partenza improvvisa ha preso forma, andandosi ad accatastare insieme a numerosi altri all'interno della mia testa.
<<Don't be nervous!>>, sorride gentile e per nulla offeso dal mio tono brusco; <<It's all right to be a little scared of something new, but don't worry, you'll be fine working with us. We're like a big family you know!? I'm sure that everyone's gonna love you!>>.
<<I'm not very good at making people like me...>>, è tutto ciò che riesco a dire. Apprezzo il suo tentativo di tranquillizzarmi, ma più fingo che tutto vada bene e peggio mi sento.
<<Well, I already like you!>>, afferma sollevando il bagaglio da terra e portandoselo in spalla.Il suo sorriso è dolce ed accogliente e per qualche assurda ragione gli credo. Harry sembra un ragazzo davvero gentile e dal cuore grande. Un po' strambo avvolte, ma in fondo chi non lo è?
Ricambio con un debole sorriso e dopo aver preso il mio vecchio zaino di jeans con dentro i miei album e le mie mille matite da disegno, esco dalla stanza seguita dal cantante.
Liam è seduto sul bordo del piccolo divano con entrambi i gomiti poggiati sulle ginocchia, la felpa del collega stretta tra le mani e lo sguardo perso nel vuoto di fronte a sé. Non appena si accorge che siamo pronti ad uscire, si alza e i suoi occhi stanchi e freddi esaminano i miei bagagli.
<<Is that everything you've got?>>, domanda alzando un sopracciglio.
<<Do I need something else?>>, ribatto con la stessa freddezza.
Tutto quello che ho entra in un bagaglio a mano ed uno stupido zaino. Intende sfottermi anche su questo per caso?<<Okay... gimme your pack!>>, allunga la mano, ma mi allontano prima che possa toccarlo.
<<I can handle this on my own. Thanks>>.
Mi volto verso l'ingresso dove Harry sta aspettando in silenzio: <<Ready?>>, chiede.
<<Yeah... but I don't know if I should take the keys with me or not...>>, se è vero che domani alle dieci saremo già a Londra, devo presupporre che partiremo molto presto e non avrò certo il tempo di lasciarle alla proprietaria. Oddio... e quando la rivedrò più quella? E il contratto? Come sistemo tutte queste cose se parto domani all'alba?
Harry sembra leggermi nel pensiero; <<I think you should let them here, maybe under the rug outside the door. I know Dan well enough to say that he will call the owner and think about everything! You don't have to worry about that!>>.
Dopo aver chiuso la porta e aver sistemato le chiavi sotto il tappeto come ha suggerito Harry, scendo le scale e faccio un bel respiro; <<Do you think they're still out there?>>, chiedo tentando di sembrare il più tranquilla possibile, ma fallendo miseramente.
<<Probably... but they were just three!>>, mi rassicura coi suoi occhi verdi brillante; <<I'm not gonna leave you behind again! I promise!>>.
Lo osservo porgermi una mano col mignolo alzato e solo dopo un attimo capisco quello che sta facendo.
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I dare You
FanfictionCorine; italiana, testarda, scontrosa e diffidente per via di un passato difficile e burrascoso... ma è anche coraggiosa oltre ogni limite, leale e pronta a tutto per difendere chi ama. Ha lasciato quel posto che qualcuno riesce a chiamare "casa"...