CAPITOLO 14

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Cosa ci fai quì? E' la prima domanda che mi passa per la testa, ma riflettendoci un attimo, sono io l'intrusa, non Harry...

Mi guardo intorno nella stanza illuminata dal giorno e non vedo nessuno degli altri membri della band. Il sole, seppur coperto da un leggero strato di nubi biancastre è già alto nel cielo;

<<What time is it?>>, chiedo al cantante seduto sul letto difronte a me. 

E' uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visto. Ha indosso gli stessi jeans neri che aveva ieri sera, li riconosco dallo strappo che hanno su di un ginocchio e non posso fare a meno di notare che sono aderenti tanto quanto i miei. 

La t-shirt verde militare rende i suoi occhi ancora più luminosi e brillanti e solo ora mi accorgo di quanti tatuaggi ricoprano le sue lunghe braccia.

<< It's noon>>, risponde con un semplice sorriso.

Se la mia mandibola non fosse saldamente attaccata al resto della mia faccia, adesso sarebbe sul pavimento. Mezzogiorno?!?

Come può essere già mezzogiorno? Perchè non mi hanno svegliata prima?

Merda!!

<< Shit!!>>, esclamo correndo verso il bagno. Devo cambiarmi e uscire da quì al più presto.

Ho già perso mezza giornata e devo ancora stampare gli altri curriculum! Merda, merda, merda!

<<What's wrong?>>, chiede Harry rimanendo seduto con la schiena appoggiata alla testiera del letto.

Mi fermo sulla soglia del bagno; << It's fucking noon!!! I'm late! Why didn't you wake me up earlier? And where are the others?>>, agito le braccia per aria. La giornata non è partita bene...

<< Oh!! And why the hell was I sleeping in that bed?>>, aggiungo indicando il letto in cui, teoricamente, avrebbe dovuto dormire Liam.

I grandi occhi verdi del ragazzo mi osservano confusi, ma non sembra scomporsi più di tanto; 

<<Late for what? Did you have something to do this morning?>>.

<<No! I mean yeah! I should be looking for a new job right now since I'm a fucking jobless! >>, affermo con voce sarcastica.

<<Well, you can do it after lunch>>. Sorride di nuovo posando i piedi a terra e infilandosi prima uno stivale e poi l'altro.

<< Oh yeah! Sure! I've got all the time I want now, right? I can chill out and easily find a new one tomorrow, or maybe next week when I'll be kicked out of my place with nowhere else to go!>>. Le parole slittano fuori dalle mie labbra come veleno, libere da ogni controllo. 

Harry alza lo sguardo dai suoi stivali per posarlo su di me e studiarmi con occhi intensi ed illeggibili.

<< Sorry, I didn't mean that; we didn't wake you up cause you were sleeping so well. We thought it was okay to let you stay here while we were at the studio downtown. Liam also told us you probably had fever, so we didn't want to push you out of the bed at five o'clock in the morning. The others are downstears and I came here to give you an aspirin, just in case you'd need one >>,  mi mostra il medicinale nel palmo della grande mano.

La sua voce bassa e gentile ha subito un effetto calmante sui miei nervi, già messi a dura prova dalle ultime 24 ore... 

Apprezzo il loro gesto, il fatto di aver pensato alla mia salute e di aver preferito lasciarmi riposare più a lungo, ma la situazione non è delle migliori; per quanto sia loro grata, non riesco a togliermi l'agitazione di dosso e credo che non me ne libererò fino a quando non avrò la certezza di poter pagare il prossimo mese...

I dare YouWhere stories live. Discover now