(Ciaoooo! Mi scuso per il ritardo, ma ci ho messo una settimana a riprendermi dal concerto! *.*
Sono bellissimi e bravissimi! Meglio di quanto potessi immaginare! <3
Comunque ora mi rimetto al lavoro e cercherò di tornare a scrivere un capitolo a sera! Spero di riuscirci e soprattutto di non deludervi!
Baci Cory! <3)
<< I SAID PUT ME DOWN!>>, grido al cantante mentre dimeno le gambe per aria nella speranza di liberarmi dalla sua presa.
Mi ha sollevata da terra e senza il mio consenso mi sta riportando all'interno dell'Hotel.
Ora che ci penso era esattamente così che io e Linda ci immaginavamo le nostre fughe dal Winston; scortate fuori dal locale tra le forti braccia di uno dei nostri sexy eroi, i quali sorridendo, ci portavano lontane dal "malefico Frank". Ma ora l'unica analogia che riesco a trovare tra la mia fervida immaginazione e l'attuale realtà, è solo il ragazzo indiscutibilmente sexy.
<<DON'T YOU HEAR ME? LET ME GO NOW!>>, osservo il volto prima dolce e delicato di Liam assumere ora un'espressione dura e rigida sotto la fitta pioggia; i suoi occhi sono fissi sulla porta d'ingresso che stiamo per raggiungere.
Sembra incazzato, o per lo meno innervosito. Decido quindi di smettere di dimenarmi e di urlargli in faccia dato che non sembra intento a volermi dar retta; inoltre ora sta salendo le scale sotto il porticato e muovendomi rischierei di fargli perdere l'equilibrio facendolo cadere con me addosso. Direi che non sia proprio il caso.
Non appena varchiamo l'ingresso mi lascia andare; credevo mi avrebbe lanciata sul pavimento alla prima occasione vista l'espressione scazzata che ha in volto, ma con mia sorpresa non lo fa. Le sue braccia accompagnano la mia discesa, lasciandomi andare solo dopo essersi assicurato che sia perfettamente stabile sulle mie gambe.
Subito dopo si volta a chiudere la grande e lussuosa porta a vetri, per poi piazzarcisi davanti ed impedirmi una qualsiasi ipotetica fuga.
<< You didn't call your mother, did you?>>, la sua voce è dura, priva della gentilezza e della dolcezza di poco prima. I suoi occhi sono nuovamente inchiodati ai miei, intenti a scavarvi dentro come mai nessuno ha provato a fare prima d'ora.
<<No, I didn't...>>, rispondo incrociando le braccia al petto. Non so per quanto ancora riuscirò a sostenere il suo sguardo.
Dopo un lungo sospiro lo sento chiedere con voce notevolmente più bassa;
<< Why?>>.
I miei occhi fuggono dai suoi cominciando a vagare in giro per la hall, in cerca di un qualche suggerimento divino suppongo.
Sento il suo sguardo bruciare sulla pelle...
<<...I didn't want to wake her up... she really get pissed when she...>>
<< STOP IT!>>, grida ed io faccio un passo indietro sobbalzando per lo spavento.
Quando torno ad osservarlo, irritazione e determinazione sono ben presenti sul suo volto ancora bagnato dalla pioggia;
<< Stop lying to me! I'm tired and you're sick! And now we're both completely
wet! >>; con entrambe le mani strizza un lembo della T-shirt zuppa d'acqua, lasciandone cadere una piccola quantità sulla moquette sotto di lui ormai già zuppa. Non sembra intento a volersi bere un'altra delle mie stronzate.
Apre la bocca per aggiungere altro, ma lo interrompo cominciando a parlare;
<< I didn't call her...>>, la mia voce risuona acuta ed estremamente patetica nella grande hall vuota dell'Hotel;
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I dare You
FanfictionCorine; italiana, testarda, scontrosa e diffidente per via di un passato difficile e burrascoso... ma è anche coraggiosa oltre ogni limite, leale e pronta a tutto per difendere chi ama. Ha lasciato quel posto che qualcuno riesce a chiamare "casa"...