Calma. Tranquillità. Pace.
Osservo le lingue di fuoco danzare all'interno del grande camino in pietra, mentre il silenzio della notte viene interrotto solo dal rumore rilassante della pioggia e dello scoppiettare del legno incandescente.
Il salone in cui mi trovo, a differenza della hall piena di luce all'entrata, è illuminato solo dalle fiamme davanti a me e da qualche piccola fioca lampada a muro.
Per qualche minuto nessuno dei due dice una parola, ma per la prima volta nel corso di questa assurda serata, non si tratta di un silenzio imbarazzante.
Sento i muscoli di tutto il corpo rilassarsi grazie al calore naturale del fuoco, che piano piano, sta asciugando i miei abiti fradici. La testa mi fa ancora male, gli occhi mi bruciano e sento la stanchezza e la debolezza cominciare ad insinuarsi nelle ossa, eppure... non mi sembra di essere mai stata meglio.
Quando distolgo lo sguardo dalla danza ipnotica delle fiamme rossastre e mi volto verso il mio silenzioso vicino mi sorprendo nello scoprire che i suoi occhi dorati erano già su di me.
In meno di un secondo il suo sguardo imbarazzato fugge dal mio per soffermarsi all'interno del vecchio camino e se non fosse per la scarsa luce, oserei dire che stia arrossendo...
Si allunga col busto all'indietro e reggendosi sui gomiti, si schiarisce la voce prima di interrompere il silenzio che tutt'a un tratto è tornato ad essere imbarazzante. Per lui almeno!
<<So... >>, gli occhi ancora immersi nelle fiamme; <<What means Tiou?>>.
<<What?>>
<<Tiou! Or Teo.... I don't know! You said that!>>, le sue iridi dorate finalmente incontrano le mie.
<<I don't know what you're talking about!>>, rispondo divertita dalla sua strana pronuncia di parole senza senso.
<<Oh c'mon! You've screamed that when I've scared you!>>.
Quando capisco a quale parola si stia riferendo, non riesco a trattenermi e scoppio a ridere freneticamente lanciando la testa all'indietro! Il problema è che mi lascio andare con un po' troppa enfasi, finendo per perdere l'equilibrio e cadere a gambe all'aria con la grazia di una cazzo di tartaruga che si cappotta sul guscio!
Per fortuna ero già seduta a terra...
Smetto subito di ridere, vergognandomi come non mai prima d'ora e mi raddrizzo a sedere il più in fretta possibile sperando che il cantante non abbia assistito alla scena. E ovviamente...
Liam è sdraiato supino, intento a stringersi l'addome con entrambe le mani e a ridere a crepapelle.
Incrocio le braccia al petto e aspetto che abbia finito di fare il cretino prendendosi gioco di me.
Dopo un minuto buono, finalmente la sua risata comincia a scemare;
<<Are you done?>>, chiedo fulminandolo mentre lo osservo tirarsi sù e poggiarsi sui gomiti tornando nella posizione in cui era poco prima che il mio atterraggio "felino" lo portasse a rotolarsi a terra scompisciandosi.
<< Yeah...>>, soffoca un'altro round di risata in partenza prima di fare un lungo respiro ed asciugarsi gli occhi umidi con il dorso della mano.
<< Sorry. You're just... you're so cute!>>.
Cute? Io?!? Ed eccolo che riparte a ridere!
<< Sure...>>, roteo gli occhi al cielo e comincio a fissare nuovamente le ceneri ai piedi delle fiamme vive.
Sento la risata di Liam spegnersi e i suoi occhi tornare su di me.

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I dare You
FanfictionCorine; italiana, testarda, scontrosa e diffidente per via di un passato difficile e burrascoso... ma è anche coraggiosa oltre ogni limite, leale e pronta a tutto per difendere chi ama. Ha lasciato quel posto che qualcuno riesce a chiamare "casa"...