Capitolo 23

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La mia vocina si alza in piedi euforica.
Bene giochiamo pure.

"Non penso di poterlo reggere per un lungo periodo di tempo.
Un intero weekend a fingere di essere una persona che non sono."

Arrossisco e abbasso lo sguardo.
Lei mi solleva il mento e mi guarda divertita.

"Nemmeno io penso che ci riusciresti."

Una parte di me si sente un po' offesa e provocata.

"Stai ridendo di me?"

"Si, ma in senso buono." Dice, con un sorrisetto .

Mi da un bacio.
"Non sei un granché come sottomessa."

Aggiunge tenendomi il mento, lo sguardo pieno di ironia.
La fisso sconvolta, poi scoppio a ridere e lei fa altrettanto.

"Forse non sei un granché come maestra."
Sbuffa.

"Forse. Forse dovrei essere più severa."

Piega la testa di lato e mi rivolge un sorriso malizioso.
Deglutisco ma al tempo stesso i miei muscoli si contraggono deliziosamente.
E il suo modo di fare mi fa capire che per lei sono importante... forse è l'unico modo che conosce... me ne rendo conto.
Mi sta osservando, per valutare la mia reazione.

"É stato così terribile quando ti ho sculacciato la prima volta?"

La guardo, sbattendo le palpebre.
É stato così terribile?
Ricordo di essermi sentita confusa dalla mia reazione.
Faceva male, ma non poi così tanto, a ripensarci.
Mi ha ripetuto infinite volte che più che altro
è nella mia testa.
E la seconda volta...beh quella è stata fantastica...eccitante.

"No, non molto." Mormoro.

"Meno di quanto pensavo?" Mi incalza.

"Immagino di sì.
Provare piacere quando non ci si aspetta di provarlo."

"Ricordo che per me è stato lo stesso.
Ci vuole un po' per abituarsi all'idea."

Oddio... é successo quando lei era bambina.

"Puoi sempre usare la Safeword, Macarena.
Non dimenticartelo.
E, finché segui le regole, che appagano il mio profondo bisogno di controllo e servono a proteggerti, possiamo trovare il modo di andare avanti."

"Ma perché hai tanto bisogno di controllarmi?"

"Perché ciò soddisfa una necessità che non è stata soddisfatta negli anni della mia crescita."

"Dunque, è una forma di terapia?"

"No, non l'ho mai pensata in questi termini, ma si immagino di si."

Questo posso capirlo, ma aiuterà?

"Ma c'è una cosa...un attimo prima dici di non sfidarti e un attimo dopo dici che non ti piace essere provocata. È difficile districarsi."

"Lo immagino. Per il momento sembri cavartela bene."

"Ma a quale costo personale? Mi sento in trappola."

"Mi piaci intrappolata." Mi fa l'occhiolino.

"Non era questo quello che intendevo."
La schizzo con l'acqua, esasperata.

"Mi hai appena schizzato?"

"Si." Oddio... quello sguardo.

"Bene, molto bene, Bionda."
Mi afferra e mi trascina in braccio a lei, facendo tracimare la vasca.

"Penso che per il momento abbiamo parlato abbastanza."
Mi prende il volto con entrambe le mani, e mi bacia. A fondo.
Impadronendosi della mia bocca.
Manovrando la mia testa... controllandomi.
Gemo sulle sue labbra.
Questo è quello che le piace, quello che sa fare bene.
Tutto dentro di me prende fuoco.
Le affondo le dita tra i capelli e la stringo a me, baciandola con passione, per farle capire che la voglio, nell'unico modo che conosco.
Lei grugnisce facendomi mettere a cavalcioni su di lei, sopra le sue dita.
Si scosta e mi guarda con gli occhi socchiusi e vogliosi.
Mi aggrappo al bordo della vasca, ma lei mi afferra entrambi i polsi e mi mette le braccia dietro la schiena, tenendole entrambe con una mano sola.

𝐹𝐼𝐹𝑇𝑌 𝑆𝐻𝐴𝐷𝐸 𝑂𝐹 𝑍𝑈𝑅𝐸𝑁𝐴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora