Capitolo 30

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"Greta, con chi sta parlando la signora Zahir?"

La mia testa, con i capelli dritti per l'inquietudine, sta cercando di fuggire dal salone e la vocina interiore mi sta urlando di seguirla.
Ciò nonostante, il mio tono suona abbastanza noncurante.

"Oh, quella è La signora Martín.
È la proprietaria del salone insieme alla Signora Zahir."

Greta sembra più che lieta di condividere l'informazione.

"Signora Martin?"

Pensavo che Crudelia fosse divorziata.
Forse si è risposata con qualche povero fesso.

"Sì. Di solito non viene, ma uno dei nostri parrucchieri è malato oggi, così lei lo sostituisce."

"Sa come si chiama di nome la signora Martin?"

Greta mi guarda, aggrotta la fronte, e poi fa il broncio con le sue labbra rosa, dubbiosa di fronte alla mia curiosità.
Merda, forse mi sono spinta troppo oltre.

"Elena" risponde, quasi riluttante.
Il mio sesto senso per le disgrazie non mi ha abbandonata, e la cosa mi dà uno strano sollievo.

"Sesto senso per le disgrazie?"
La mia vocina interiore è contrariata.
"Radar pedofilia."

Zulema ed Elena stanno ancora discutendo.
Lei le parla concitatamente, e lei sembra preoccupata, annuisce, fa delle smorfie, e scuote la testa.
Allungando una mano, le massaggia il braccio come per confortarla e si morde il labbro.
Annuisce ancora, poi mi guarda e mi fa un sorriso rassicurante.
Io riesco solo a fissarla impassibile.
Penso di essere sotto shock.
Come ha potuto portarmi qui?
Lei mormora qualcosa a Zulema, e lei lancia una rapida occhiata verso di me, quindi si gira e le risponde.
Lei annuisce, e credo che le stia augurando buona fortuna, ma non sono molto brava a leggere il labiale.

Lei torna verso di me, con il volto teso per l'ansia. Ma bene!
Crudelia torna sul retro, chiudendosi la porta alle spalle.
Zulema mi guarda accigliata.

"Stai bene?" mi chiede, ma la sua voce è tesa, diffidente.

"Veramente no.
Perché non mi hai presentata?"
La mia voce è fredda, dura.

Lei rimane a bocca aperta.
È come se le mancasse la terra sotto i piedi.

"Ma io pensavo..."

"Per essere una donna intelligente, a volte..."
Mi mancano le parole.

"Vorrei andarmene, per favore."

"Perché?"

"Lo sai perché." Alzo gli occhi al cielo.

Lei mi fissa, lo sguardo ardente.

"Mi dispiace, Bionda.
Non sapevo che lei fosse qui. Non c'è mai.
Sta aprendo un nuovo salone al centro, ed è lì che va di solito. Ma oggi qui c'è qualcuno malato."

Io mi volto e mi dirigo verso la porta.

"Non avremo bisogno di Franco, Greta"
dice Zulema mentre usciamo.

Devo trattenere l'impulso di mettermi a correre.
Vorrei scappare via veloce, lontano.
Ho un disperato bisogno di piangere.
Devo assolutamente allontanarmi da tutte queste stronzate.
Zulema cammina accanto a me in silenzio, mentre io rimugino.
Mi stringo le braccia intorno al corpo, come per proteggermi.
Tengo la testa bassa, schivando gli alberi della strada.
Saggiamente, non tenta di toccarmi.
La mia mente ribolle di domande senza risposta.
Confesserà mai, Miss Evasiva?

"Portavi lì le tue Sottomesse?"
chiedo a bruciapelo.

"Qualcuna sì"
mi risponde piano, in tono pacato.

𝐹𝐼𝐹𝑇𝑌 𝑆𝐻𝐴𝐷𝐸 𝑂𝐹 𝑍𝑈𝑅𝐸𝑁𝐴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora