Capitolo 37

1.2K 43 268
                                    

«Hai parlato con lei oggi?»
chiedo a Zulema mentre aspettiamo l'arrivo di Crudelia.

«Sì.»

«Che cosa le hai detto?»

«Le ho spiegato che non vuoi vederla, e che capivo le tue ragioni.
Le ho detto anche che non apprezzavo il suo agire alle mie spalle.»

Il suo sguardo è impassibile e non lascia trasparire nulla.

"Oh, bene."

«E lei cos'ha risposto?»

«Ha liquidato il tutto come solo Elena sa fare.»
Le sue labbra si tendono in una linea sghemba.

«Perché pensi che sia venuta?»

«Non ne ho idea.»
Zulema si stringe nelle spalle.

Sandoval entra nel salone di nuovo.
«La signora Martinez» annuncia.

"Ed eccola qui..."
Perché è così dannatamente attraente?
È vestita di nero: jeans attillati, una camicetta che mette in risalto il suo fisico perfetto, e un alone lucente di capelli.
Zulema mi attira più vicino a sé.

«Elena» la saluta, il tono perplesso.

Lei mi guarda sconvolta, raggelata.
Sbatte le palpebre prima di ritrovare la sua voce vellutata.

«Mi dispiace. Non sapevo che avessi compagnia, Zulema. È lunedì»
dice, come se questo spiegasse perché è qui.

«La mia fidanzata»
ribatte lei a mo' di spiegazione.
Piega la testa di lato e le rivolge un sorriso gelido.
Sul viso di lei si apre, lentamente, un luminoso sorriso diretto interamente a lei.
È inquietante.

«Certo. Ciao, Macarena.
Non sapevo che fossi qui.
So che non vuoi parlare con me. Va bene.»

«Davvero?» chiedo con calma, guardandola e cogliendo tutti noi di sorpresa.
Aggrottando lievemente la fronte, lei avanza nella stanza.

«Sì, ho afferrato il messaggio.
Non sono qui per vedere te.
Come ho detto, Zulema di rado ha compagnia durante la settimana.»
Fa una pausa.
«Ho un problema, e ho bisogno di parlarne con lei.»

«Oh!» Zulema raddrizza la schiena.

«Vuoi qualcosa da bere?»

«Sì, grazie» risponde lei.

Zulema va a prendere un bicchiere, mentre Elena e io restiamo in piedi a guardarci.
Lei giocherella con un grosso anello d'argento al dito medio, mentre io non so dove guardare.
Alla fine, mi fa un piccolo sorriso tirato e si avvicina al bancone della cucina, per sedersi su uno degli sgabelli.
Ovviamente conosce bene il posto e si sente a proprio agio nel muoversi.
Devo restare? Devo andare?
"Oh, è così difficile."
Il mio subconscio è decisamente ostile nei confronti di questa donna.
Vorrei dirle tante cose, nessuna delle quali è un complimento.
Ma è un'amica di Zulema.
La sua unica amica.
E, nonostante l'odio che provo per lei, sono beneducata per natura.
Decido di restare e mi siedo, con tutta la grazia di cui sono capace, sullo sgabello vuoto di Zulema.
Lei versa il vino nei nostri bicchieri e si siede tra noi e il bancone della colazione.
Riesce a percepire quanto è strano tutto questo?

«Cosa succede?» le chiede.

Elena mi guarda nervosamente, e Zulema mi rassicura con un gesto affettuoso.

«Macarena sta con me, adesso»
dice rispondendo alla sua domanda inespressa e mi stringe la mano.
Io arrossisco, e il mio subconscio si
distende, lasciandomi alle spalle quella ostilità.

𝐹𝐼𝐹𝑇𝑌 𝑆𝐻𝐴𝐷𝐸 𝑂𝐹 𝑍𝑈𝑅𝐸𝑁𝐴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora