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Capitolo 24

Mia madre mi abbraccia forte.
Zulema è dovuta partire prima per una "faccenda" così l'ha chiamata, non so di cosa
si tratti.

"Segui il tuo cuore, tesoro, e per favore cerca di non rimuginare troppo. Rilassati e divertiti.
Sei così giovane, tesoro.
Devi ancora fare tante esperienze, lascia che tutto vada come deve. Meriti il meglio di ogni cosa."
Le parole sincere che mi sussurra all'orecchio mi confortano.

Mi bacia i capelli.
"Dai mamma, non piangere, che poi piango anche io."
Calde lacrime involontarie mi salgono agli occhi, mentre l'abbraccio forte.

"Tesoro, sai com'è che si dice, bisogna baciare molti rospi prima di trovare il principe, nel tuo caso la principessa."

Le rivolgo un sorriso dolce amaro.

"Io credo di aver già baciato la principessa, mamma.
Semmai spero che non si trasformi in un rospo."

Lei mi fa uno dei suoi sorrisi materni, pieni di amore incondizionato, e mentre ci abbracciamo una seconda volta mi stupisco della profondità dei sentimenti che sento per questa donna.

"Tesoro, stanno chiamando il volo."
Dice papà, ansioso.

"Tornerete presto a trovarmi?"

"Certo, tesoro... appena possiamo.
Ti vogliamo bene."

"Anch'io"

I suoi occhi, tornano ad essere rossi di lacrime trattenute.
Mi dispiace lasciarla.
Abbraccio papà, poi mi giro e mi dirigo verso il gate d'imbarco.
Oggi non ho tempo per la sala d'attesa di prima classe.
Mi sforzo di non voltarmi indietro, ma finisco per farlo ...papà sta stringendo mia madre,
che piange come una fontana.
Nemmeno io riesco più a trattenermi.
Abbasso la testa, mi volto di nuovo e proseguo, con lo sguardo fisso sul lucido pavimento bianco, sfocato dal velo di lacrime.
Una volta a bordo, nel lusso della prima classe, mi raggomitolo sul sedile e cerco di ricompormi.
È sempre una sofferenza separarmi da mia madre e da mio padre...
Lei è svagata, disorganizzata, ma saggia come non l'ho mai sentita, e mi vuole bene.
Mi ama di un amore incondizionato, quello che ogni bambino dovrebbe aspettarsi da un genitore.
I pensieri che mi vengono in mente mi fanno aggrottare la fronte, quindi tiro fuori l'iPhone e lo controllo, con aria avvilita.
Cosa sa Zulema dell'amore?
A quanto pare, non ha ricevuto l'amore incondizionato a cui avrebbe avuto diritto negli anni dell'infanzia.
Ho un tuffo al cuore, e le parole di mia madre mi aleggiano nella mente come una brezza:
"Sì, Maca. Ma cos'altro ti serve?
Che vada in giro con una scritta al neon sulla fronte?".
Lei pensa che Zulema mi ami, ma in fondo è mia madre, è ovvio che lo pensi.
Crede che io meriti sempre il meglio.
È vero, e in un momento di incredibile lucidità, me ne rendo conto.
È molto semplice: voglio il suo amore.
Ho bisogno che Zulema Zahir mi ami.
Per questo sono così reticente sulla nostra relazione, perché in me c'è un impulso ben  radicato a essere amata e protetta.

E a causa delle sue cinquanta sfumature, mi sto trattenendo.
Il rapporto sadomaso è una distrazione dal vero problema.
Il sesso con lei è favoloso, intenso, bello, ma tutto questo non ha senso se non c'è l'amore, e ciò  che davvero mi fa disperare è che non so se lei sia capace di amare.
Non ama nemmeno se stessa.
Ricordo il suo disprezzo per se stessa, il fatto che considerava l'amore di lei l'unica forma di amore che trovava "accettabile".
Punita, frustata , picchiata, o qualsiasi cosa comportasse la loro relazione, lei non si ritiene degna di essere amata.
Perché si sente cosl?
Com'è possibile?
Le sue parole mi perseguitano:
"È difficile crescere in una famiglia perfetta quando non sei perfetta".
Chiudo gli occhi, immaginando la sua sofferenza, ma non riesco a farmene nemmeno una vaga idea.
Rabbrividisco ricordando che forse ho divulgato troppe informazioni.
Fisso l' IPhone nella vaga speranza che mi abbia dato qualche risposta.
Come previsto, non ha tanta voglia di collaborare.
Dato che l'aereo non è ancora decollato,
decido di scriverle.