Capitolo 42

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Mmh...
Zulema sta strofinando il naso contro il mio collo
mentre mi sveglio lentamente.
«Buongiorno, bionda» sussurra e mi mordicchia il lobo dell'orecchio.
Sbatto le palpebre velocemente.
La luce brillante del primo mattino inonda la stanza, e Zulema mi accarezza dolcemente il seno, provocandomi.
Poi mi afferra i fianchi, mentre è distesa dietro di me, e mi stringe forte.
Mi stiracchio, godendomi il suo tocco, e sento la sua pelle morbida contro la mia.
Oddio.

«Sei contenta di vedermi»
mormoro mezza addormentata, contorcendomi in modo provocante addosso a lei.
Sento il suo sorriso contro il mento.

«Sono molto contenta di vederti»
dice e fa scivolare la mano sul mio ventre e più in basso, fino a racchiudervi la vagina ed esplorarla con le dita.

«Ci sono indubbi vantaggi nello svegliarsi accanto a te, Bionda»
mi provoca e gentilmente mi fa girare, cosicché mi trovo sdraiata sulla schiena.

«Dormito bene?» mi chiede mentre le sue dita continuano la loro sensuale tortura.
Leí mi sorride.
Il suo abbagliante sorriso perfetto.
Mi toglie il respiro.
I miei fianchi cominciano a ondeggiare al ritmo che le sue dita hanno iniziato.
Leí mi bacia castamente sulle labbra e poi scende verso il collo, mordicchiando debolmente, baciando, succhiando. Gemo.
È delicata e la sua carezza è leggera e divina.
Le sue dita intrepide scendono, e lentamente si infilano dentro di me.

«Oh, Bionda» mormora adorante contro la mia gola.

«Sei sempre pronta.»

Muove le dita al tempo dei suoi baci e le sue labbra scivolano lentamente sulla mia clavicola e poi giù, sul mio seno.
Uno alla volta, tormenta i miei capezzoli con i denti, ma in modo così... oh... così delicato, ed essi si induriscono e si allungano in dolce risposta.
Mugolo di piacere.

«Mmh...»
Fa un ringhio sommesso e solleva la testa per lanciarmi il suo sguardo verde e ardente.

«Ti voglio adesso.»

Si protende verso il comodino, puntellandosi sui gomiti per scavalcarmi.
Sfrega il naso contro il mio.
E con il ginocchio mi fa aprire le gambe.
Si mette lo strap-on.

Leí sorride mentre lo posiziona.
«Stai ridacchiando, Bionda?»

«No.»
Cerco di fare una faccia seria, ma non ci riesco.

«Questo non è il momento di ridacchiare.»

Scuote la testa per ammonirmi e la sua voce è bassa, severa, ma la sua espressione... oddio... la sua espressione è fuoco e ghiaccio allo stesso tempo.
Il fiato mi si smorza in gola.

«Pensavo che ti piacesse quando rido»
sussurro roca, fissando le profondità scure dei suoi occhi tempestosi.

«Non ora. Ho bisogno di fermarti, e penso di sapere come»
dice, carica di promesse, e il suo corpo copre il mio.

«Che cosa desidera per colazione, Maca?»

«Prenderò solo un po' di cereali. Grazie, Signorina Esposito.»

Arrossisco mentre mi siedo al bancone accanto a Zulema.
L'ultima volta che i miei occhi si sono posati sulla formale e compassata Ester Esposito venivo trascinata in camera da letto senza troppe cerimonie, sulla spalla di Zulema.

«Sei adorabile»
dice Zulema con dolcezza.

Indosso una la gonna antracite ed una camicetta grigia di seta.

«Anche tu.» le sorrido.

Lei porta una felpa e i jeans, e ha un aspetto fresco, elegante e perfetto, come sempre.

𝐹𝐼𝐹𝑇𝑌 𝑆𝐻𝐴𝐷𝐸 𝑂𝐹 𝑍𝑈𝑅𝐸𝑁𝐴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora