𝐹𝐼𝐹𝑇𝑌 𝑆𝐻𝐴𝐷𝐸 𝑂𝐹 𝑍𝑈𝑅𝐸𝑁𝐴

Capitolo 20

C'è luce dappertutto. Una luce intensa, calda, abbagliante, e io vorrei ignorarla ancora per qualche minuto.
Vorrei nascondermi, solo per un po'.
Ma il bagliore è troppo forte, e alla fine sono costretta a svegliarmi.
Una splendida mattina di Madrid mi accoglie, il sole si riversa dalle vetrate inondando la stanza di luce accecante.
Perché ieri notte non abbiamo chiuso le imposte?
Sono nel letto di Zulema Zahir, ma lei non c'è. Resto un attimo sdraiata a contemplare la meravigliosa vista  della città.
La vita in mezzo alle nuvole sembra irreale. Una fantasia, un castello in aria, sospeso sulla terra, al sicuro dalle realtà della vita, ad anni luce dall'abbandono, dalla fame, e dalle madri drogate.
Rabbrividisco pensando a cosa deve aver passato Zulema da piccola, e capisco perché vive qui, isolata, circondata da preziose, splendide opere d'arte, in un ambiente così diverso da quello in cui è nata... È una dichiarazione d'intenti.
Aggrotto la fronte al pensiero che questo non spiega ancora perché non posso toccarla.
Strano a dirsi, anch'io mi sento così, quassù, nella sua torre aerea. Sono sospesa sulla realtà. Sono in questo appartamento fantastico, a fare sesso fantastico con la mia donna fantastica, mentre la cruda realtà è che lei vuole un accordo speciale, anche se ha promesso che si sforzerà di darmi di più.
Cosa significa, davvero?
È questo che ho bisogno di chiarire, per capire se siamo ancora alle due estremità dell'altalena, o se piano piano ci stiamo avvicinando al centro.
Quando mi alzo, mi sento indolenzita e, in mancanza di un'espressione migliore, usurata.

Sarà stato tutto quel sesso.
La mia vocina disapprova.
Alzo gli occhi al cielo, felice che una certa maniaca del controllo non sia nella stanza, e decido che le chiederò notizie del mio personal trainer.
Se firmerò il contratto, naturalmente.
La mia vocina mi guarda sconsolata.
"Ma certo che firmerai." La ignoro e dopo una rapida sosta in bagno vado a cercare Zulema. Non è nel soggiorno, ma un'elegante ragazza di circa vent'anni che sta pulendo la zona cucina. Vedendola, mi fermo di colpo. Ha i capelli lunghi biondi e gli occhi nocciola; indossa un semplice vestitino Celeste.
Quando mi vede, mi fa un ampio sorriso.

"Buongiorno, signorina Ferreiro. Vuole fare colazione?"

Il suo tono è gentile ma professionale, e rimango sorpresa.
Chi è questa bionda attraente nella cucina di Zulema?
Io indosso solo la sua felpa.
Mi sento imbarazzata, così poco vestita.

"Temo che non ci abbiano presentate."
La mia voce è bassa, ma non riesco a nascondere l'ansia.

"Oh, sono desolata ... Sono la signorina Esposito, la domestica della signora Zahir"

"Piacere."
È tutto quello che riesco a dire.

"Desidera fare colazione, signora?"
Signora!
Va bene che sia più giovane di me, ma questo signora mi fa sentire un po' vecchia.

"Una tazza di tè va benissimo.
Sa dove sia la signora Zahir?"

"Nel suo studio."

"Grazie."

Sgattaiolo via, mortificata.
Perché tutte le donne che lavorano per Zulema sono bionde e attraenti?
Un pensiero maligno si fa strada, importuno, nella mia mente:
"Che siano tutte sue ex sottomesse?"
Rifiuto di soffermarmi su quell'idea sgradevole. Faccio timidamente capolino nello studio. Zulema è al telefono, con lo sguardo rivolto alla finestra.
Indossa pantaloni neri e una felpa con vari disegni sopra e ha i capelli ancora bagnati dalla doccia.
I miei pensieri negativi si dissolvono di colpo.

"Finché il conto economico della società non migliora, non sono interessata.
Non possiamo farci carico di un peso morto ... Basta con queste scuse inconsistenti ...
Di' a Marco di chiamarmi, o così o niente ...
Sì, di' a Lucas che il prototipo sembra buono, anche se l'interfaccia non mi convince del tutto ...
No, è solo che manca qualcosa ...
Voglio incontrarlo oggi pomeriggio per discuterne ...
Anzi, potremmo fare un brainstorming, con lui e il suo team ... Bene. Ripassami Samantha ... »