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Era arrivato il momento: Taehyung doveva dire a Jungkook di aspettare un altro bambino, ma non sapeva come fare.

Erano due settimane che continuava a rimandare, prima usando al scusa di avere Eunji a casa, poi sfruttando quella di avere il lavoro ad occupargli la testa, ma non poteva più far slittare quel momento: doveva dirglielo.

Proprio per questo aveva portato il proprio figlio da Seokjin, il quale, ovviamente, era già a conoscenza del motivo: mancava solo Jungkook.
Effettivamente tutto il gruppo era a conoscenza della gravidanza, per primo Jimin, che ovviamente non era riuscito a tenerselo per sé, e l'aveva detto al fidanzato, il quale subito aveva scritto a Taehyung congratulandosi, senza però fare lo stesso con Jungkook, dato che era a conoscenza della segretezza della cosa.

Poi l'aveva detto a Seokjin e a Namjoon, appena tornato dal tour coreano, pronto per godersi un po' di meritato riposo prima di ripartire per quello mondiale.
Ovviamente erano tutti stati contentissimi della cosa, anche perché sapevano quanto la coppia in questione fosse innamorata, e quando Eunji sarebbe stato felice di avere una sorellina, o un fratellino.

Dunque, l'omega era fermo in salotto, seduto sul loro comodo divano in attesa che il compagno tornasse dal lavoro, dato che ormai mancava davvero poco al lancio del nuovo cartone da lui disegnato.

Non aveva un vero e proprio piano, ad essere sinceri, non aveva nemmeno la più pallida idea di cosa avrebbe detto, di quando lo avrebbe fatto, o di come: brancolava nel buio.
Insomma... non avevano in programma di avere altri figli per il momento, ma era successo, e sapeva che Jungkook ne sarebbe stato comunque contento: non era un segreto che volesse allargare la famiglia in futuro.

Poteva farcela, non era una cosa così complicata da dire, due parole: "sono incinto", o forse sarebbe stato meglio "aspettiamo un bambino"? Non lo sapeva, ma non era importante quello, doveva prima riflettere sul come farlo.

Si alzò dalla superficie morbida, spostandosi verso il bagno con lentezza, dove poi entrò senza richiudersi la porta alle spalle, tanto era solo. Si avvicinò al mobiletto verde salvia, aprendo lo sportello più basso, frugando tra i tanti asciugamani, afferrando quel tubicino di plastica che tanto lo aveva scosso, quei tre tubicini, con precisione.

Li osservò con calma, guardando quelle lineette rosate, ferme immobili: aspettava davvero un altro bambino, e chissà come sarebbe stato...
Non poteva davvero crederci, era assurdo.

Un sospiro scosse il suo corpo, per poi uscire con calma e sprigionarsi nell'aria di quella stanza carina, dai toni verdini e bianco panna; lasciò quei bastoncini lì, senza nemmeno rifletterci, tanto glielo avrebbe detto appena arrivato, quindi non aveva senso nasconderli nuovamente.

Poteva intanto iniziare a preparare la cena, anche perché non aveva minimamente voglia di mangiare cibo d'asporto, che fosse pizza o sushi, indiano o coreano: voleva cucinare.

Si mise così a tagliare le verdure, e poi la carne, e infine mise tutto nella pentola, assieme a condimenti vari che pescò abbastanza a caso nello sportello accanto ai fornelli. Mancava poco alle otto, Jungkook sarebbe tornato ente quell'ora.

Mentre aspettava che la cena si cucinasse, si mise istintivamente a guardarsi la pancia, ancora piatta, accarezzandola lentamente: non poteva crederci.

Era incredibile come fossero riusciti a crescere Eunji così a una giovane età, dopotutto avevano praticamente vent'anni all'epoca, erano inesperti, era vero, ma avevano comunque avuto l'appoggio di tutti i loro amici, e beh, della famiglia di Jungkook, che, dal primo momento in cui il figlio gli aveva presentato il piccolo omega, si era innamorata alla follia di questo.

𝘏𝘢𝘣𝘪𝘵𝘴  || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora