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Ormai la famosa coppia aveva da un po' finito di cenare, e proprio per questo i due avevano lasciato il ristorante a loro tanto caro: e soprattuto perché Yoongi tanto aveva insistito per fare una tranquilla passeggiata nel quartiere, che tante loro uscite aveva ospitato, tanti momenti felici.

Ed eccoli lì, mano nella mano come due sedicenni ad un appuntamento.

«Sai che un po' mi manca vivere qui? Cioè amo casa nostra, ma questo quartiere è stato effettivamente il nostro primo anno e mezzo di ufficiale convivenza» rivelò Jimin ad un certo punto, poco distanti dal parco del luogo, dove appunto erano diretti come seconda e ultima tappa all'esterno.

«Anche a me manca, ricordi quella volta in cui Hoseok ci aveva sorpresi in cucina e aveva iniziato ad urlare in giro per casa?»

Il modello scoppiò a ridere «Certo che me lo ricordo! E poi non è stata colpa nostra, che ne sapevamo che lui sarebbe rientrato un'ora prima dai suoi allenamenti?! Di solito faceva anche tardi per stare di più in sala prove, quindi poteva avvisarci».

«Vero, eppure ancora ce la rinfaccia come se fosse stata solo colpa nostra» mormorò leggermente divertito il rapper dai capelli castani, tirando più vicino a sé Jimin, che dal canto suo lasciò che la calda mano del compagno scivolasse fino al fianco del suo gonfio ventre, in modo da lasciare che anche lui potesse avere un contatto con il bimbo che teneva in grembo.

Si sentiva un po' in colpa a volte, dopotutto lui poteva percepire una connessione con suo figlio non ancora nato, poiché condividevano lo stesso corpo, corpo che per una semplice foto su una copertina di un qualsiasi giornale gli avrebbe fatto guadagnare forse una cifra fin troppo alta perchè potesse essere considerata equa.

Ma Yoongi no, Yoongi per ovvie ragioni non avrebbe potuto avere contatti con suo figlio fino al giorno del parto, se non quelle brevi toccate e carezze sulla pancia, quelle chiacchierate e quei baci che depositava sulla superficie liscia, tonda ma senza imperfezioni di alcun tipo.

E per questo glielo lasciava fare il più possibile.

Un'altra cosa che il più grande faceva spesso era abbracciarlo da dietro, mettendo i palmi attorno al ventre dell'omega, lo faceva spesso durante il bagno, mentre entrambi erano immersi nell'acqua calda della vasca.

Oppure quando erano a fare il bagno nella loro piscina in giardino, spesso durante quell'estate piena di novità era successo, solo l'idromassaggio avevano dovuto evitare, ma non era stato un grande sacrifico per Yoongi, poiché le bolle a contatto con la sua pelle creavano una fastidiosa sensazione di prurito, sensazione che a lui proprio non piaceva.

«Dovremmo tornare più spesso qui, diciamo sempre di farlo, di venire a mangiare di più nel nostro posto speciale, di passeggiare di più in questo quartiere, eppure poi non lo facciamo mai: perché?» domandò di punto in bianco l'alfa, proprio mentre stavano girando l'angolo per continuare il breve percorso nel verde urbano.

«Perché entrambi siamo stati sommersi di lavoro appena trasferiti, poi eravamo presi da noi, poi è arrivato quel brutto periodo per entrambi, tra il tuo mixtape e il poco tempo che passavamo assieme, e poi la gravidanza. Queste sono le scuse che usiamo come ragioni, quelle vere sono molto più veloci, e sono due; la prima è che siamo pigri e amiamo troppo la nostra confortevole casa per uscire, la seconda è che abbiamo paura di tornare qui e non sentire le cose che sentivamo un tempo, abbiamo paura di scoprire che la nostra relazione sia diventata solo un'abitudine, una delle tante cose che fingiamo ancora ci piacciano»

Le aveva dette con tutta la sincerità in corpo quelle parole, facendo finalmente uscire quelle paranoie che nella sua mente si erano annidate. Paranoie che forse non erano solo questo.

𝘏𝘢𝘣𝘪𝘵𝘴  || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora