Yoongi stava riascoltando le tracce del suo nuovo album quella sera, nel suo studio dai toni scuri, talmente concentrato da non rendersi nemmeno conto dell'ora, almeno finché il suo cellulare non aveva preso a squillare insistentemente, portandolo a rispondere alla chiamata, senza nemmeno guardare chi fosse prima.«Pronto?» sbuffò sbrigativo, non distogliendo nemmeno per un secondo lo sguardo dal monitor; «Sono io, volevo chiederti a che ora torni stasera» domandò stanco Jimin, dall'altro capo del telefono.
Yoongi allora sospirò, già pronto a sentire delle lamentele da parte del biondo «Non so se torno, ma nel caso decidessi di farlo non aspettarmi sveglio» rispose infine, ma stranamente Jimin non protestò, né tantomeno si offese: era abituato infondo.
«Okay, vuoi che ti prepari qualcosa? Magari avrai fame dopo, sempre se tornerai».
«No, ordino qualcosa d'asporto qui» continuò con quel velo di freddezza, che in realtà era solo per pura concentrazione, non era arrabbiato o cose simili, solo estremamente concentrato.
Jimin tuttavia non lo percepì «Uhm, va bene... la visita comunque è andata bene» ci provò a non assumere un tono triste o acido, ma il castano sentì perfettamente quella punta di scontentezza nella voce, dato che non si era nemmeno preoccupato di sapere come fosse andata dal dottore.
Dopotutto era stato proprio Yoongi a dirgli di andare, e così fu costretto dai suoi sensi di colpa a staccarsi dallo schermo, finalmente, sospirando e passandosi le mani sul viso «Scusa, non te l'ho nemmeno chiesto, cosa ti hanno detto?».
«Nulla di che in realtà, secondo la dottoressa sto bene, o almeno così sembra, ma domani pomeriggio vado a ritirare i risultati degli esami del sangue» spiegò sedendosi attorno alla penisola della loro cucina, passandosi una mano sul viso per cancellare la stanchezza, o almeno provarci, inconsapevole che anche il fidanzato lo avesse fatto dall'altro capo del telefono.
«Meglio così, domani faccio in modo di tornare a casa prima di cena, così magari vediamo insieme i risultati» quella frase riempì di gioia il cuore del minore, ma solo per pochi instanti, poiché sapeva già come sarebbe andata a finire: Yoongi avrebbe avuto un contrattempo con il lavoro, e sarebbe tornato alla sua solita ora, lasciandolo da solo, ancora.
«Uhm, vado a mangiare qualcosa, ciao» disse ancora l'omega, mordicchiandosi il labbro, mentre l'altro si limitò ad annuire, nonostante il minore non potesse vederlo; «Yoongi?» aggiunse.
«Mh?»
«Ti amo»
Quella frase colpì il castano, che d'altro canto si era quasi dimenticato come suonassero quelle due parole dette dalla bocca di Jimin; «Lo so, ci vediamo dopo».
Non disse quel rassicurante "anche io" che il minore desiderava tanto sentire, non seppe il perché, semplicemente lo aveva colto alla sprovvista, e Yoongi odiava essere beccato impreparato, davvero tanto.
Poi tornò velocemente al lavoro, ascoltando attentamente tutte le tracce di nuovo, c'era qualcosa che non lo convinceva, un pezzo mancante, e Yoongi non potè fare a meno di pensare che forse, solo forse, quell'album rispecchiasse la sua vita in quel momento.
Ma cosa gli mancava?
I soldi di sicuro no, tra il suo lavoro e quello di Jimin di sicuro i problemi economici non c'erano, anzi, abitavano in una casa tanto bella e grande da far invidia a chiunque.
La carriera? No, impossibile, aveva lavorato così tanto per arrivare dov'era in quel momento, non poteva essere quello; si rese conto in quel momento che le uniche cose a cui aveva sempre tenuto tanto da sacrificare la sua stessa vita erano due: la musica, e Jimin.
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𝘏𝘢𝘣𝘪𝘵𝘴 || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Yoongi, aspettiamo un bambino» disse il biondo, sentendosi le mani sempre più sudate ad ogni secondo che passava. Yoongi strabuzzò gli occhi: «Come scusa?». Non si tornava decisamente indietro dopo quello. ♡ omegaverse ♡ ♡ yoonmin ♡ ♡ mpre...