Come da programma la famiglia Min e la famiglia Park arrivarono a Seoul quel martedì sera, dopo un volo aereo abbastanza rilassante. Certo, se non si prestava attenzione ai racconti della signora Min, che dipingeva quei veicoli come dei mostri alati.Ne era sempre stata terrorizzata, e quelle poche volte in cui era costretta a salirci, doveva prima assumere una dose abbastanza massiccia di ansiolitici, unica soluzione alla sua implacabile angoscia durante i voli.
Probabilmente quelle volta aveva esagerato con le gocce, dato che ad un certo punto smise semplicemente di pensare come sempre, lasciando a un altro mondo le inibizione che la tenevano salda.
Forse un po' troppo.
«Jimin! Yoongi! Siamo qua!» si mise ad urlare agitando le braccia all'uscita del gate, cercando con lo sguardo i due ragazzi, mentre il marito e l'altra coppia dietro di lei cercavano di tenerla a bada, fallendo miseramente.
I due, totalmente camuffati per non imbattersi in troppi fan, si guardarono all'istante, già consci di ciò che li aspettava.
«È stra piena di Lexotan, vero?» mormorò già esausto il rapper, portandosi una mano a massaggiarsi la tempia, parzialmente coperta da un berretto nero, coordinato a quello del compagno, il quale tuttavia ridacchiò «Direi di sì, ma almeno si addormenterà subito in macchina».
«Ugh- lo spero»
Il biondo agitò una mano in aria, per farsi notare dalle loro famiglie, che appunto a quel gesto riuscirono a individuare la coppia, difficile anche che essa passasse inosservata, vista la pancia di Jimin, che stava iniziando ad ingrandirsi a vista d'occhio.
Subito la madre di questo aiutò l'amica a sorreggersi in piedi, evitando che cadesse addormentata a terra: «Avanti Myung, in macchina potrai riposare».
Con non poca fatica raggiunsero i ragazzi, coinvolgendoli in un lungo e caldo abbraccio di gruppo, sempre attenti a non fare male a Jimin però.
«Tesoro ma guardati! Sei al quinto mese e la pancia già è così grande, sicuri non siano gemelli?»
Yoongi rise «Tranquilla, siamo sicuri sia uno solo».Con due non ce l'avrebbero mai fatta probabilmente.
«Perché voi due siete così silenziosi?» indagò Myung sugli uomini alle loro spalle, i quali erano troppo impegnati a scrutare con attenzione il ventre gonfio del modello, sorridenti.
«Uomini...» sospirò Yoora.
«Ma che dici Yoora! Anche loro due sono uomini, però non sono così taciturni»
L'altra ribatté nuovamente «Ma è ovvio, sono figli di due logorroiche come noi, qualcosa dovevano pur aver preso oltre che alla bellezza».
«Okay ora basta, tesoro che ne dici se andiamo un po' a riposare ora? Sarebbe meglio forse, non credi?» disse il padre di Yoongi alla moglie e compagna, totalmente sotto l'effetto di quell'ansiolitico preso per l'aereo.
Dunque si diressero fuori dall'aeroporto, fino al parcheggio sotterraneo, dove le macchine dei due giovani erano parcheggiate l'una di fianco all'altra.
«Se non te la senti fai guidare i tuoi, se ti senti male fermati, chiamami se succede qualcosa, ti amo» disse con fare premuroso Yoongi, lasciando un bacio a stampo sulle labbra del biondo, ridacchiante per tutte le attenzioni che stava ricevendo in quel momento: «Tranquillo Yoongi-ah, si tratta solo di arrivare a casa, e poi sarai appena dietro di me, quindi non vedo il pericolo, no?».
«Non si sa mai pesciolino, ci vediamo a casa»
Dopo aver caricato le valigie delle due coppie nelle auto, Jimin e Yoongi si separarono, partendo verso la loro meta.

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𝘏𝘢𝘣𝘪𝘵𝘴 || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfic«Yoongi, aspettiamo un bambino» disse il biondo, sentendosi le mani sempre più sudate ad ogni secondo che passava. Yoongi strabuzzò gli occhi: «Come scusa?». Non si tornava decisamente indietro dopo quello. ♡ omegaverse ♡ ♡ yoonmin ♡ ♡ mpre...