capitolo 12

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Mattia ricevette una chiamata. Dovette tornare a casa, sua sorella sennò sarebbe rimasta fuori.
Passammo più o meno altri 20-40 minuti in quel parco e poi ci avviammo verso casa.

Gaia aveva la macchinetta in carrozzeria per farla lucidare e mi implorò di tornare da sola perché, pensò che ci fosse qualcosa tra lei e Vale. E io accettai.
"Torni a piedi" mi chiese Daniele.
"Eh sì..." risposi
"Dai sali ti do un passaggio."
"Grazie"
Salii in macchina e non parlammo, ma questo silenzio durò poco.

"Sai speravo mi chiamassi" disse improvvisamente.
"non sapevo il tuo nome come facevo a memorizzarti sul telefono ."
"Se mi avessi chiamato il mio nome l'avresti saputo"
Non risposi.
"Dai stavo scherzando" mi mise la sua mano sulla mia coscia.

"Sai stavo pensando...quella sera.. ti trovavi nel luogo giusto al momento giusto. Mi stavi seguendo?"chiesi per rompere il ghiaccio.

"Più o meno."
Lo fisso aspettando che continui.

"Sai in quella via, i miei genitori..." Cavolo potevo farmi i fatti miei.
"So che girano persone brutte ecco."
"scusa mi dispiace, non volevo.."
" Emma sta tranquilla va tutto bene"
Mi prese la mano.

Arrivammo a casa cercò di strapparmi un bacio, ma io lo fermai.
"Scusa... L'ultima volta ho corso troppo e non è finita bene."
"Tranquilla, aspetterò"
Scesi ed entrai in casa.

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