capitolo 36

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Posai il telefono e Diego si accorse che fossi un po' scioccata.
"Ei piccola che succede?"
"Ho appena scoperto che mamma e papà non ci saranno per un mesetto.
Ma la cosa più brutta è che non so se sono felice o triste"
Ridemmo.

Quella notte Diego dormì da me per farmi compagnia.
Con lui avevo mezzo chiarito però ancora c'era dell'amaro in mezzo.

Tutte e due siamo molto testardi, ma io più di lui.
Quando andammo a letto credo che lui capì male. Io essendo ancora scazzata volevo SOLO dormire. Lui lo intuì infatti sì girò dall'altra parte finché non sputò..

"Sai quest'ultimi giorni sono stati molto brutti."
Io non mi mossi, mi limitai ad ascoltarlo.
"Quando ti ho detto che stavo aiutando quel mio amico.. in realtà ero a casa  con papá e mia sorella e mio fratello."

Continuai ad ascoltare.

"Papá non è come il tuo. Quando mamma morì per lui fu davvero dura e si buttò nell'alcol e droghe pesanti. E quando tornava incazzato ributtava la sua rabbia su di noi".
Mi girai di scatto e lui dopo di me fece uguale. Gli presi la guancia come per accarezzarlo.
"I giorni in cui non c'ero o non ti rispondevo è perchè ero con l'avvocato a firmare i documenti dell'affidamento esclusivo per mia sorella. Lei ha 25 anni e ora ha lei la mia tutela è quella di mio fratello."
"Ricordi a fine ottobre che ci siamo incontrati al parco e io avevo un occhio nero? Ecco era da parte di papà"

Piansi. Lo baciai. E lo abbracciai.

"Mi dispiace" Dissi.
"Non è colpa tua."
"No non di quello, cioè sì anche questo però .. intendo che mi dispiace non averti dato i tuoi spazi."

" Tranquilla è tutto ok. Sai la gelosia è una brutta bestia."
"Io non sono gelosa"
Alzò il sopracciglio per dire come "a si?; oppure; ne sei sicura?"

Mi baciò. Continuammo per un po', dopodiché lui passò sopra di me e io sotto, ovviamente.
Gli sfilai la maglia e lui mi tolse la canottiera per poi slacciarmi il reggiseno. Iniziò a baciarmi il collo e io gli slacciai la cintura e poi ci togliemmo i pantaloni autonomamente.
Facemmo scintille.

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