obbligo o verità?

capitolo 20

Quel giorno arrivò. Quel sabato.
Io mi vestii molto tranquilla.
Jeans nero con un maglione della mia scuola e la borsa a tracollo.

Ci demmo appuntamento in un parco. Erano le 17.36 non era ancora buio, stranamente.

Dopo meno di 5 minuti vidi avvicinarsi un ragazzo. Era familiare. Non ci posso credere.

"Diego?"
"Emma! che ci fai tu qua?"
"Devo vedermi con delle vecchie amiche, e pensa un po' stanno proprio in classe con te."
"beh vuol dire che passeremo un pomeriggio insieme. Hanno invitato anche me."
Io sbuffai.

Dopo, fortunatamente, dieci minuti più o meno arrivarono gli altri. Erano in 5, più noi due, 7.
3 femmine e quattro maschi.
Mi presentai ma non legai quasi con nessuno, così passai il pomeriggio a bisticciare amichevolmente con Diego. Strano ma vero.

Fino a che non andammo tutti a casa di Aurora. Però ad andarci eravamo in 4 su 7, gli altri dovevano tornare visto che erano già le 11.
Così per passare il tempo giocammo a... obbligo e verità.
"No!" gridai.
"facciamo un'altro gioco."
Mi guardarono tutti un po' male ma che credo che Diego mi abbia capito.

"Ok, allora giochiamo a sette minuti in paradiso?"domandò un ragazzo. Luca.
Tutti risposero di sì, ma non io non ci avevo mai giocato ma feci finta di conoscerlo.

Si fece girare una bottiglia e si sceglievano le persone a seconda di chi scelse il collo di quest'ultima.

Inizialmente toccò a Diego e Aurora. A me non importò. Ma quando uscì il suo nome, lui mi guardò come se sperasse uscisse il mio.
Dopo che fecero i loro sette minuti in bagno da soli, rispettivamente tocco a me e a Luca ma Diego si oppose.
"No, lei non può giocare."
"scusa perché !"chiedo frustata.
"ehm... sei fidanzata"
"a te non ti riguarda se sono fidanzata e se faccio <sette minuti chiusa in bagno> con un'altro ragazzo, giusto?"
"Oppure sono una troia."aggiungo.
"Non mi pare il luogo e il momento adatto, Emma"
Io presi la mia roba è me ne andai. Aurora mi venne dietro portandosi con sé le chiavi della sua auto e mi portò a casa