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"Allora io vado... Ti serve qualcosa?" Izumi scosse il capo, ed Hanako sorrise. Non aveva alcuna voglia di andare a dormire nella stessa stanza di quella persona, e per la prima volta non voleva dormire in camera sua, ma si vedeva costretta. E poi, Izumi le aveva detto esplicitamente che lei doveva dormire lì, e quello che diceva la sorella maggiore per Hanako era legge indiscussa.

"Porta qualcosa da mangiare, in caso si svegli intendo" le disse Izumi, e la ragazza rispose che aveva già pensato all'eventualità che lui si potesse svegliare. Aveva portato un piatto di riso ed una bottiglia d'acqua, anche se una parte di lei sperava che il ragazzo dormisse ancora: non era pronta a parlare con lui, non voleva avere una conversazione con un assassino pazzo, non quella sera.

Fatto sta che, quando andò nella sua camera da letto, trovò le lenzuola che bruciavano. Aveva preso in considerazione il fatto che potesse succedere, ragion per cui aveva preso più di un estintore, ma non credeva che... Che sarebbe successo davvero, ecco. Grazie alla sua velocità di reazione, però, riuscì a prendere subito l'estintore e spegnere l'incendio che c'era nella sua camera da letto.

"Ma ti pare!?" strillò, fissando gli occhi chiari del ragazzo che stava nel suo letto. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma non ce la faceva: era troppo, anche per lei. Gli aveva salvato la vita, era andata contro tutti i suoi principi e se l'era pure portato a casa, quel ragazzo era vivo perché lei aveva avuto la grazia di chiamare un medico e quello era il suo ringraziamento? Che andasse al diavolo.

"Tu sei... Sei quella che mi inseguiva" constatò lui, guardandola con il capo mezzo piegato di lato.

"Per la cronaca" rispose Hanako, andando a prendere una coperta calda dall'armadio "sono quella che ti ha salvato la vita, prego." Dabi la guardava con il capo appoggiato ai cuscini ed uno sguardo divertito sul volto.

"Ti sei messa in un bel casino, morirai, lo sai?" un brivido percorse la schiena della ragazza, che però non si scompose e rimase lì a fissarlo.

"Potrei dire lo stesso: sei tenuto in vita dal quirk di una persona, che al momento è al piano di sotto. Avevi perso troppo sangue per continuare a vivere, è grazie a quella persona se il tuo cuore batte ancora, quindi neanche tu sei proprio in una bella situazione" non era del tutto vero: sì, la vita del ragazzo era monitorata dal quirk di Izumi, ma non è che proprio dipendesse da esso, eppure il ragazzo parve crederci. Rimase a fissarla per qualche secondo, interdetto, e poi sorrise leggermente la guardò.

"Ma quindi qual è il tuo ruolo? Sei una spia di Shigaraki o fai parte degli Heroes?" le chiese.

"La seconda" rispose Hanako.

"E mi hai salvato la vita" constatò lui, alzando un sopracciglio "certo che voi buoni siete sempre più strani. Ed allora dimmi, anche tu segui la filosofia di Stain? O sei una finta buona?" pronunciava la parola buona come se non fosse una cosa che poteva effettivamente esistere.

"No, non seguo Stain"

"Ed allora sei una finta buona: le persone o sono cattive o sono finte buone. Le persone finte buone si adattano alla società in cui viviamo e si autoconvincono di essere buone quando in realtà invidiano quelli come noi, quelli che voi chiamate i cattivi ma che non sono altro che persone che combattono per i loro ideali, i quali vanno semplicemente contro la società" disse Dabi, guardandola negli occhi. Hanako sospirò.

"Non sono una finta buona" disse.

"Sì che lo sei, sennò non mi avresti salvato. Andiamo chi è che salva un criminale come me? Un membro dell'Unione? Tu semplicemente ci stimi, ed in fondo speri che noi trionfiamo, per questo mi hai salvato." affermò, con aria spavalda, guardando Hanako.

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora