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Izumi aprì gli occhi.

Si trovava in una bellissima stanza, distesa in un letto matrimoniale, con vicino a sé una penna di quell'uccello con cui si era fidanzata.

Si mise a sedere.

La camera non era la sua, poco ma sicuro: intanto dava sul mare, un bellissimo mare con l'acqua praticamente trasparente, e poi era... Era tutta bella, tutta pulita, tutta nuova. Era la camera dei suoi sogni, ma dove si trovava?

Non si ricordava nulla, solo di... Di quelle parole. Si ricordava di Motoki che rivelava di essere ancora vivo in diretta TV, si ricordava di essersi messa vicino a Hawks, di averlo abbracciato, si ricordava... Si ricordava che Shoto si era messo a piangere, che era corso da Endeavor... Ma non si ricordava altro.

Buio.

Si alzò in piedi, si diresse verso la finestra e guardò fuori: una spiaggia di sabbia chiara, delle palme, ombrelloni messi in riva al mare, l'acqua limpida e chiara... Era forse il paradiso?

Izumi guardò la porta, si diresse verso di essa e, con titubanza, l'aprì e mise la testa fuori: scale. C'era un corridoio con alte porte chiuse, e poi delle scale che davano ad un piano inferiore.

Si sentivano delle voci.

Tanto peggio di così non può andare pensò allora, e lentamente scese le scale, fino ad arrivare al piano inferiore: c'era una cucina, un'atrio ed un salotto. Izumi si diresse verso quest'ultima stanza, da cui venivano le voci, e fece capolino con la testa: c'erano tutti.

C'era Hawks, seduto su un divanetto, c'erano Shoto, Katsuki ed Izuku su delle poltrone, c'erano il signor Yamada ed il signor Okamoto, seduti di fronte a Hawks, e c'era Endeavor, in un angolo, con le braccia incrociate.

Era una bella stanza: stesso stile chiaro ed elegante della camera in cui si era svegliata. I mobili, bianchi, riflettevano la luce del sole, e c'era un'enorme tavola, verso destra, apparecchiata come se fosse previsto un pranzo per tutti loro.

Quando entrò, tutti si voltarono verso di lei.

"Oh, ben svegliata Izumi!" la salutò Izuku, sorridendo "Ti aspettavamo!" Izumi si sedette vicino a Hawks, e guardò quelle persone.

"Dove siamo?" chiese.

"Bella domanda" rispose il suo ragazzo.

"Speravamo che ce lo potessi dire tu visto che... Sapevi del piano di Hanako" aggiunse il signor Yamada, sorridendo forzatamente.

Izumi sospirò.

"Le indicazioni di mia sorella si limitavano al discorso di Motoki, mi dispiace. Neanche voi ricordate nulla?" chiese, cercando un po' di sicurezza negli occhi di tutti, ma senza trovarla.

"No" rispose Endeavor, sospirando.

"I cellulari non prendono" sbottò allora il signor Okamoto "siamo isolati".

In quel momento si sentì la porta d'ingresso - che fino a quel momento era stata chiusa a chiave - aprirsi, e qualcuno entrare nell'atrio. Quel qualcuno si tolse le scarpe, e s'incamminò verso il salotto.

"Buongiorno, ragazzi, ben svegliati" li salutò Touya, sorridendo.

Shoto si precipitò da lui, e lo abbracciò stretto.

"Lo sapevo che non eri stato tu... Lo sapevo" mormorò. Touya rimase sconcertato per i primi cinque secondi, poi sorrise e ricambiò l'abbraccio.

"Certo che non sono stato io, ti pare che ammazzo Hanako?" rispose, sorridendo ed accarezzando la testa del fratello.

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora