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Hanako aprì gli occhi di colpo.

Era mattino presto, aveva dormito solo poche ore, ma si era svegliata con il presentimento che ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato. Si mise a sedere, e si toccò l'occhio: anche quella notte aveva pianto. Lanciò un'occhiata al suo letto: Dabi dormiva con la bocca semiaperta e le mani appoggiate sul petto. Allora non era stato un brutto sogno, allora era successo davvero, allora... Allora si era messa davvero nei casini. Da una parte era terrorizzata e pensava ogni secondo di più a quanto fosse stata stupida, dall'altra era ancora convinta di aver fatto la cosa giusta.

Circa.

In un modo o nell'altro.

Provò a rimettersi a dormire ma non ce la faceva, così decise di scendere a preparare la colazione. Proprio mentre scendeva le scale, però, sentì un rumore provenire dalla cucina ed un pensiero terrificante le attraversò la mente: la signora Okada. Hanako se n'era completamente dimenticata, ma la signora Okada veniva tutte le mattine... E come glielo avrebbe spiegato che quel giorno non sarebbe andata al lavoro?

Beh pensò Hanako in un modo o nell'altro glielo dovrò dire, meglio ora che quando avrà trovato Dabi così decise di entrare in cucina, e la signora la guardò stupita. Aveva il solito grembiule e la solita cuffia fuxia, ma le sue scarpe questa volta erano stivaletti che sembrava fossero fatti di pelliccia; al braccio portava un orologio con un teschio rosso brillantinato, e si era messa degli occhiali con la montatura verde pisello.

"Buongiorno Hanako, come mai oggi sveglia così presto?" Hanako sorrise e si sedette a tavola.

"Eh, insonnia..." la signora Okada scosse il capo.

"Sai cara, dovresti cercare di dormire un po' di più. Comunque ieri dopo che te ne sei andata ho visto che non avevi niente in frigo, così ti ho fatto la spesa, ma non ho intenzione di dirti quanto ho speso perché sennò mi faresti un bonifico per restituirmi i soldi ed io non voglio, non accetto storie, chiaro?" Hanako sorrise e si passò una mano sugli occhi: era sempre uguale, non cambiava mai, sempre a farsi i cavoli suoi e - perché no - cercare di farle da mamma.

La signora Okada era, di fatto, la cosa più vicina ad una mamma che Hanako avesse mai avuto. Eccetto Izumi, certo, ma insomma Izumi aveva solo qualche anno più di lei mentre la signora era... Era una signora, ecco.

"Grazie, davvero, non so cosa dirti" disse soltanto, alzandosi per andare a prendere qualcosa da mangiare in frigo.

"Oggi vai al lavoro o rimani con me, Hanako?" le chiese la signora Okada, mentre andava a prendere la scopa per dare una pulita al pavimento della cucina. Hanako indugiò su qualche momento sul cosa rispondere: mentire? Dire la verità? No, escluso, meno persone sapevano di Dabi meglio era, ed allora cosa le avrebbe dovuto dire? Provò a pensare ad una scusa: Izumi che stava male? Damian che stava male? Lei stessa che stava male? No, in ogni caso la signora Okada sarebbe riuscita ad andare in camera sua in un modo o nell'altro, ed avrebbe visto il fuorilegge comodamente sdraiato tra le sue lenzuola.

"Io oggi... Oggi rimango con te" disse, alla fine, Hanako, e la signora Okada si girò a guardarla preoccupata.

"Che ti succede tesoro? Febbre?" le chiese, ma Hanako scosse il capo: aveva deciso di dirle una semi verità: non voleva coinvolgerla, ma non se la sentiva neanche di mentirle.

"Questioni esterne" disse soltanto "ho bisogno di staccare per un po'. Ieri c'è stato un inseguimento con feriti di cui io ho fatto parte ed insomma ho deciso di prendere una pausa, tutto qui, ma sto bene credimi" la signora Okada fece una faccia preoccupata, ma non disse niente e tornò a spazzare il pavimento. Era andata bene: se fosse stata arrabbiata gliene avrebbe dette di ogni, ed invece rispettava la sua scelta, stava solo cercando le parole giuste da dirle.

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora