Ti voglio raccontare una storia.
Tu mi hai raccontato la tua, questa sera, ma sai io sono un codardo e non ho le palle per raccontarti la mia, quindi ti racconterò la storia di un ragazzo che conoscevo, tanto tempo fa.
Questa, Mirai, è la storia di un ragazzo che si chiamava Touya. Sì, sai, è che è difficile parlare di lui, perché era una persona complicata ed io non lo so se l'ho veramente capito. Ma sai, ormai lui è morto.
Sai, Mirai, mi viene meglio raccontarti le cose così, su carta, non riuscirei mai a dirtele in faccia, perché io e te alla fine non ci siamo mai parlati faccia a faccia, non è così? Siamo sempre stati... Al buio.
Ecco, diciamo pure che il padre di questo Touya, era un pazzo, ed ha sposato una donna solo per far ereditare un quirk ai suoi figli. Voleva il figlio perfetto, ma ha avuto Touya. Sai, lui non andava d'accordo con la sua unicità, lui era quasi intollerante alla sua stessa unicità, e non è mai andato bene. Poi, al quarto tentativo, suo padre ce l'ha fatta ad avere il figlio perfetto. E Touya provava una tale invidia nei suoi confronti che tu non hai neanche idea: lui era il figlio perfetto, quello che rendeva il padre fiero. Si chiamava Shoto.
Sì, Touya era figlio di Endeavor.
So che faccia stai facendo mentre leggi queste righe: no, non lo dico solo per metterti contro di lui. Conoscevo bene Touya, e credimi se ti dico che è così, Mirai.
Quando Touya era un bambino, Endeavor ha ritenuto opportuno imporre i suoi sogni sulle sue spalle. Man mano che le sue capacità crescevano, Endeavor iniziò a mostrare a Touya tante aspirazioni, che il bambino si sentiva obbligato a sopportare.
Quando la mancanza di compatibilità di Touya con il suo stesso quirk prese vita, Endeavor lo rifiutò completamente. Anche se per il suo bene, suo padre ha smesso completamente di legare con lui attraverso il loro addestramento. Lui si sentiva un fallito e perso nelle sue insicurezze. Ciò ha portato a molteplici crolli mentali e un atto finale.
Ha attraversato un dolore atroce per diventare quello che era quando è morto.
Sai, mi fa strano scrivere queste righe, perché non credo di aver mai analizzato il mio amico in maniera così sincera ed obbiettiva. Diciamo che però non era tutta colpa del padre: lui, Touya intendo, era infuriato con Shoto, e lo odiava.
Voleva la sua morte.
E sai, quando Touya me ne parlava lui si vergognava in fondo in fondo, perché Shoto era il suo fratellino minore e lui l'aveva amato tanto, ma poi era stato accecato dall'invidia.
Touya è morto, e dalle sue ceneri è nato un mostro, Mirai.
Adesso voglio che tu presti molta attenzione: vorrei che tu provassi a capirlo. Vorrei che tu provassi a comprendere che Touya non era cattivo, che lui voleva soltanto essere il figlio preferito, voleva essere il figlio di cui andare fieri, e non lo è mai potuto essere. Lui aveva paura, lui voleva essere amato, e quando ha visto l'amore che doveva andare a lui passare direttamente a suo fratello è andato fuori di testa.
Lui non era cattivo, lui voleva essere amato, e credo che tu possa capire cosa vuol dire vedere l'amore dei propri genitori che non va a te.
Touya odiava suo fratello, e questa è la cosa di cui si vergognava di più. Perché sai, alla fine il povero Shoto non gli ha mai fatto nulla.
Però lui era compatibile con la sua unicità, Touya no.
Voglio che tu ti dimentichi di me, Mirai, perché io e te non dovremmo esserci mai conosciuti e non devo essere parte della tua vita come tu non devi essere parte della mia, ma ti prego non ti dimenticare mai di Touya. Pensa a lui, ogni tanto, pensa a lui e non come un cattivo, pensalo come una persona che veglia su di te, dall'alto. Va bene?
Se tu lo farai, se prenderai esempio dalla sua storia, se non trascurerai l'amore, Touya forse in un certo senso rivivrà.
La luna era stupenda questa sera, e lo eri tu.
Addio, Mirai.
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Parlami nel buio - Dabi, BNHA
FanfictionDAL TESTO: Possono, due organismi di origine ed essenza diversa, intraprendere un viaggio di scoperta l'uno dell'altro che esiste solo nell'oscurità? Possono, due organismi di origine ed essenza diversa, dire di conoscersi solo quando non si vedono...