Hanako corse in acqua, saltò addosso a Touya e lo fece sprofondare con lei, bagnandolo tutto. Lui, di tutta risposta, la prese in braccio e la lanciò in aria, facendola ridere mentre scendeva di nuovo verso l'acqua.
"Mi ero appena asciugato" si lamentò Touya, anche se sul suo volto non si leggeva neanche lontanamente un'espressione arrabbiata o infastidita.
"Poco male" rispose Hanako ridendo, e si voltò verso lo scoglio da cui li guardava la piccola Mei: aveva i capelli di Hanako e gli occhi di Touya, alta meno di un metro, guardava i suoi genitori con gli occhi che le luccicavano.
"Dai Mei, vieni!" la incitò Hanako, e la piccina fece un passo in dietro, spaventata. Non era un gran salto, quello che doveva fare, ma per una bambina di tre anni e mezzo era molto, molto alto quello scoglio.
Hanako e Touya si avvicinarono a lei, mano nella mano.
"Vedrai che bello, Mei, ti sentirai volare" la rassicurò Touya, tendendo le mani per prenderla al volo, e la piccola Mei tornò sul bordo dello scoglio, senza però riuscire a saltare in acqua.
"Bellezza, mi avevi promesso che mi avresti mostrato che ce la fai" commentò Motoki, in piedi dietro di lei "se non lo fai tu come posso farlo io? Guarda che ho paura come te" mentì, ma come si mente ad un bambino.
"Guarda che lo zio Motoki è un fifone" commentò Hanako, legandosi i capelli bagnati in uno chignon in cima alla testa, ed il biondo fece spallucce.
"Che vuoi che ti dica, qui quelli scavezzacollo siete voi, mica io!" affermò, sorridendo, e si inginocchiò per guardare negli occhi la piccola Mei.
"Dai, ora lo facciamo assieme, okay?" le chiese, prendendola per mano.
"Motoki guarda che a te non ti prendo" lo ammonì Touya, ridendo, e Motoki gli fece una linguaccia.
"Allora andiamo. Uno... Due..." al tre, Mei saltò, portandosi dietro lo zio. Motoki le lasciò la mano in aria per saltare un po' più in là e non uccidere Hanako e Touya, mentre Mei chiuse gli occhi per la paura e cadde in acqua tra le braccia di suo padre.
L'acqua fresca e salata le bloccò il respiro per un secondo, spalancò gli occhi, ma sentì le mani calde di suo padre sulla pelle e scoppiò a ridere.
"Ce l'hai fatta!" esclamò Hanako, prendendola in braccio e sollevandola in aria, facendola girare come un aeroplano "Hai saltato, amore, ce l'hai fatta!" dalla spiaggia si levò un coro di applausi: Izumi e Hawks erano sulle sdraio che prendevano il sole, ma avevano assistito benissimo alla scena, mentre Izuku, Katsuki e Shoto stavano giocando a palla, ma si voltarono quando Hanako esclamò quella frase. Tutti urlarono qualche segno di apprezzamento alla piccola, che alzò il pugno in segno di vittoria come aveva visto fare tante volte ai suoi zii in televisione, per poi scoppiare in una risata di felicità.
Touya la riprese in braccio, e tornarono a riva, seguiti a ruota da Hanako e Motoki.
"Forte tua figlia" le sussurrò quest'ultimo all'orecchio "forte davvero" Hanako sorrise: era fiera di Mei, lo era sempre, era fiera di lei e la adorava, come la adoravano tutti.
"Ehi vecchi, ce la fate a giocare a palla o siete troppo stanchi?" gridò Katsuki a Hanako, Touya e Motoki.
"Ma vecchi chi?!" rispose Touya, fingendo di essersi offeso "I vecchi qui sono Izumi e Hawks, che se ne stanno tutto il giorno a poltrire, altro che noi! Ora vi stracciamo" affermò, prendendo in braccio Mei e dirigendosi verso il campo di da beach volley, sempre seguito da sua moglie e da Motoki.
"Mi sento preso in causa, amore vieni che ora ci riscattiamo" disse allora Hawks, prendendo Izumi per mano e trascinandola al campo.
"Io tengo i punti" affermò Mei, sedendosi per terra abbastanza distante per non rischiare di rimanerci secca e disegnando nella sabbia una tabella in cui segnare i punti.
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Parlami nel buio - Dabi, BNHA
FanfictionDAL TESTO: Possono, due organismi di origine ed essenza diversa, intraprendere un viaggio di scoperta l'uno dell'altro che esiste solo nell'oscurità? Possono, due organismi di origine ed essenza diversa, dire di conoscersi solo quando non si vedono...