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Hanako si svegliò su un pavimento duro.

La testa le girava, sentiva l'ossigeno entrare a fatica nei suoi polmoni, ma sentiva le voci di coloro che le stavano attorno. C'erano delle minacce, gente che urlava ad altra gente, Hanako sentì pure delle esplosioni.

Quando aprì gli occhi - ed ebbe bisogno di molta, moltissima forza di volontà per farlo - lo scenario che vide era più o meno questo: Dabi era disteso vicino a lei, e le stringeva la mano, i tre ragazzi della UA erano in piedi davanti loro, ed impedivano a quelli della AAUV ed ai Pro Heroes di avvicinarsi.

Hanako si alzò faticosamente, e si mise in ginocchio, sempre tenendo la mano del ragazzo.

Katsuki stava litigando con il signor Yamada, Izuku con il signor Okamoto e Shoto con Endeavor. Il primo stava insultando il suo capo, il secondo stava discutendo normalmente ed il terzo stava urlando qualcosa che Hanako non riusciva a capire. Hawks ed All Might se ne stavano in un angolo a guardare, appoggiati ad un muro.

"Basta" mormorò Hanako, e tutti la guardarono "basta, basta per favore."

"Hanako, consegna il ragazzo e nessuno si farà del male" le disse il signor Yamada.

"Va bene" mormorò Hanako, sorridendo "ve lo consegnerò solo se prima mi lascerete dire una cosa"

"Hanako, ti stai rifiutando di consegnare un ricercato. Non ci sono se e non ci sono ma, o ce lo consegni o finisci in prigione anche tu" Hanako sospirò.

Pensò al piccolo Touya, sorrise, e disse ai ragazzi della UA di spostarsi in modo che lei fosse faccia a faccia con i suoi ex compagni, con i suoi ex amici.

"Possono, due organismi di origine ed essenza diversa, entrare in contatto ed avere un rapporto? Me lo sono chiesta tante volte... Sapete, è incredibile per me pensare che fino a qualche mese fa io sarei stata dalla vostra parte. Avrei lasciato questo ragazzo alle fiamme, probabilmente, perché seguivo l'ideologia che mi era sempre stata insegnata: lui era il cattivo, noi i buoni." Hanako sorrise, e fece segno a Shoto di avvicinarsi a lei. Il Number One Hero provò ad impedirglielo, ma il ragazzo le corse vicino.

"Sì?"

"Ha tante scottature, aiutalo con il tuo ghiaccio" gli mormorò, per poi tornare a guardare le persone che la circondavano "Sapete, qualche tempo fa sono stata coinvolta in un inseguimento, ironia della sorte era proprio questo ragazzo ad essere inseguito, e quando l'ho trovato forse avrei dovuto consegnarlo ma non l'ho fatto. Sapete perché non l'ho fatto? Perché sono una traditrice, penserete, perché io lo so cosa state pensando: per voi se qualcuno non si comporta esattamente come credete che sia giusto è cattivo, automaticamente. Ma esiste davvero questa divisione tra buoni e cattivi? Io quel giorno non l'ho consegnato perché lo so cosa succede a quelli come lui, quando vengono catturati. Aveva due proiettili nel corpo, si è salvato per miracolo, e se l'avessi fatto prendere non sarebbe sopravvissuto. Meglio, uno in meno, giusto, è così che ha detto qualche minuto fa il signor Okamoto, quando gli ho fatto notare che all'interno di quel palazzo sarebbe morta una persona. Siete convinti di essere i buoni, siete convinti di essere dalla parte del giusto, ma si può davvero definire buona una persona che condanna una vita umana?"

"Hanako, non sai cosa stai dicendo, quel ragazzo ti ha fatto il lavaggio del cervello" le disse Damian, facendo qualche passo verso di lei "lui è cattivo, Hanako, ha ucciso delle persone" Katsuki fece partire un esplosione tra Hanako ed il suo ragazzo, in modo che lui non la potesse raggiungere, e Hanako gli fu grata per questo.

"Ed è qui che ti sbagli, Damian, qui vi sbagliate tutti. Perché come voi siete convinti di essere i buoni, siete anche convinti che lui sia il cattivo ma non è così: lui ha sbagliato, è nel torto e non lo nego, ma non è cattivo. Perché sì, siamo tutti bravi a dire le cose cattive che ha fatto, le cose sbagliate, ma nessuno di voi sa quello che le altre persone, quelle che per la cronaca definite buone, hanno fatto a lui, e non sapete le cose buone che lui stesso ha fatto. Se vi raccontassi tutta la sua storia sbaglierei, per tre motivi: tradirei la sua fiducia in primis, distruggerei la società in cui viviamo con una verità per cui non siete pronti e distruggerei la vita di altre persone, quindi mi limiterò a dirvi una cosa. Questo ragazzo ha sofferto, in passato, ha sofferto perché la vostra società di buoni è piena di persone che sono capaci di essere buone solo quando sono in pubblico, solo per ricevere apprezzamenti dagli altri. Nella vita ha sbagliato e lo ammetto io per lui, visto che in questo momento non è in grado di scusarsi, ma riceverete presto le sue scuse più sincere, ma ha fatto anche tante cose buone. Questo ragazzo, che io ho nascosto in casa mia fingendo una frattura al piede e inventandomi una trasferta di lavoro per evitare di farlo sapere ad altre persone, è stato in grado di consolarmi quando stavo male, mi ha fatta sentire bene, mi ha fatto sentire che c'era qualcuno che mi dava quello che i miei genitori non mi hanno mai dato: un amore ed una stima incondizionata. Questo ragazzo mi ha raccontato la sua storia, e chi dei presenti la sa, e so che c'è qualcuno che la sa, capirà quanto dev'essere stato difficile per lui parlarne con qualcuno. Quello che vi voglio dire, signori e signore, è che non esiste bianco e nero, non esistono buoni o cattivi, esistono errori ed esistono buone azioni, ma non può esistere il buono assoluto."

Silenzio.

Il signor Yamada era senza parole, come tutti gli altri del resto, e la fissava con una faccia non decifrabile. Una lacrima scendeva sulla guancia del Number One Hero, e Damian era sull'orlo di una crisi di nervi. Hanako stringeva la mano di Touya, mentre suo fratello minore cercava di alleviargli il dolore provocato dalle scottature.

"E quindi cosa dovremmo fare?" chiese, alla fine, il signor Okamoto "Dovremmo perdonarlo perché ha avuto dei problemi? Dovremmo giustificarlo perché la sua vita non è stata facile? Rimane un criminale, va messo in prigione"

"E questo non lo nego" rispose Hanako, sorridendo "lui ha fatto molte scelte sbagliate, e su questo siamo tutti d'accordo. L'unica cosa che voglio è che voi lo trattiate come un essere umano quale è: voglio, anzi esigo che lui riceva le cure adeguate, voglio che gli venga data la possibilità di andare in ospedale e venir curato come un normale cittadino. Dopo, quando starà bene, potrete metterlo in prigione e tutto il resto. E, per favore, vorrei che faceste anche un'altra cosa: pensate, fatevi un esame di coscienza, pensate ai vostri errori, invece che a quelli altrui, e scendete a patti con il fatto che no, non siete i buoni, siete solo meno cattivi, e forse neanche quello" concluse Hanako, sorridendo.

In quel momento, Izuku e Katsuki si misero dietro di lei ad indicare che stavano dalla sua parte, e lo stesso fecero All Might e Hawks. Quest'ultimo, passando vicino a Hanako, le mise una mano sulla spalla e le sorrise. Hanako e lui avevano avuto una conversazione, subito dopo che Izuku le aveva rivelato dell'One For All, in cui la ragazza gli aveva spiegato la situazione in cui si trovava, senza però dirgli con esattezza tutta la storia, un po' come aveva fatto con All Might. Sapeva di star andando controcorrente, ed aveva bisogno di gente dal cuore buono che la pensasse come lei.

Sotto lo sguardo sbalordito di tutti anche Endeavor si unì agli altri, e con lui alcuni altri Pro Heroes che erano corsi sul posto tra cui Aizawa e Midnight.

"Hanako, le sue funzioni vitali sono bassissime!" le urlò Izumi, correndo anche lei verso la ragazza. Hanako, allora, puntò un dito verso il signor Yamada.

"Giuri che lui avrà le cure adeguate" gli intimò.

"Non può pagarsele..." provò a contestare l'uomo.

"Gliele pagherò io, lo giuri" dal fondo della folla, Toga finì di liberare le mani degli altri componenti dell'Unione e quelli sgattaiolarono via nel buio. Non finisce qui, Hanako Yoshida sibilò Shigaraki, sparendo grazie a Kurogiri.

"Va bene" affermò alla fine l'uomo, contrariato "va bene, va bene, avrà tutto quello che gli serve"

"Aspettate!" gridò Damian "Come facciamo a sapere che non brucerà tutto? Che non ci farà saltare in aria l'ospedale?" Hanako sorrise.

"Non lo farà, ed anzi vi dirò di più: se dovesse farlo, avrete il permesso di uccidere me e lui, e dimenticare tutto quello che vi ho detto" in quel momento, Hanako sentì le forze che le venivano sempre meno. Sentì sua sorella dire che anche lei aveva bisogno di cure, e qualcosa di molto freddo avvolgerle la mano.

Poi sentì solo delle braccia calde prenderla, e l'aria che le sferzava il viso.

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora