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Quella mattina pioveva.

Hanako si svegliò con il rumore della pioggia, e guardò l'orologio del cellulare: aveva dormito troppo. Si alzò in tutta fretta, prese due vestiti al volo dall'armadio e si precipitò fuori dalla porta cercando di non svegliare il ragazzo che ancora dormiva nel suo letto. Arrivò al piano di sotto come una scheggia, e trovò Izumi che faceva comodamente colazione.

"Arrivato nessuno?" le chiese.

"Eh?"

"Dico, è arrivato qualcuno?"

"No" in quel momento, il campanello suonò.

"Bene, ora sì, sparisci al piano di sopra per favore" disse Hanako, prendendo per le spalle sua sorella e portandola fino alle scale. Lei la guardò stranita, ma non obiettò e se ne andò nella stanza degli ospiti. Hanako, di per sé, corse a darsi una sistemata lampo ai capelli davanti allo specchio, e poi si precipitò ad aprire alla persona che aveva suonato a casa sua.

"Ciao" disse, strizzando gli occhi per mettere a fuoco "ciao, io... Mi sono appena svegliata, scusa" All Might scoppiò a ridere.

"Tranquilla, vuoi che ripasso più tardi?"

"Ma no, figurati, vieni pure" lo invitò ad entrare Hanako, prendendo il suo ombrello e facendogli strada all'interno del suo appartamento. Aveva conosciuto All Might ad una conferenza, la famosa conferenza in cui il suo caro amico, il signor Okamoto, aveva preso il suo discorso e l'aveva esposto come fosse il proprio. Il Number One Hero si era dimostrato molto gentile nei suoi confronti, e quando il signor Yamada gliel'aveva presentato i due avevano intrattenuto una conversazione molto intensa sull'Unione.

"Posso offrirti qualcosa? " gli chiese Hanako "Non lo so... Da bere?"

"No tranquilla, ho fatto colazione" All Might sorrise, e quando vide Hanako sedersi sul divano la imitò, prendendo però posto sulla poltrona lì vicino. Gli stava molto simpatica, quella ragazza, ammirava il suo modo diretto di parlare e di dirti le cose in faccia, ammirava il fatto che nonostante fosse giovane e tutto si comportasse come una veterana nel mondo del lavoro, ed ammirava il suo coraggio e la sua velocità nel prendere le decisioni.

"Allora, dimmi, cosa volevi chiedermi?" le domandò, e la ragazza fece una faccia preoccupata.

"Allora... Facciamo una specie di gioco di ruolo: tu ti trovi in una situazione in cui devi prendere una decisione difficile, molto difficile diciamo, ed alla fine decidi di fare quello che secondo te è giusto ma metti in pericolo te stesso e le persone a cui vuoi bene, oltre che fare una cosa oggettivamente sbagliata" All Might la guardava con le sopracciglia alzate "ecco, come ti... Come ti comporti?"

"Situazione straordinariamente dettagliata" commentò l'Hero, sospirando sonoramente e portandosi una mano al mento "ma io... Io sono pienamente sicuro di aver fatto la scelta giusta?"

"Sì"

"Ed allora va bene così: a volte siamo obbligati a fare scelte difficili, a volte le nostre decisioni mettono in difficoltà altre persone, ma se siamo convinti che quello che stiamo facendo sia la cosa giusta allora va bene così" Hanako sorrise, e si sedette un po' più rilassata sul divano. Le parole di All Might l'avevano un po' rassicurata: lui era stato il simbolo della pace, l'Hero per eccellenza, se lui diceva che andava bene così allora andava bene così.

"Posso chiederti il perché di questa domanda?" Hanako sorrise.

"Diciamo che mi trovavo in una situazione in cui ho dovuto prendere una decisione molto difficile, ed alla fine ho scelto di fare quello che secondo me era giusto ma così facendo ho messo in pericolo me stessa e le persone a cui voglio bene" All Might scoppiò a ridere, e si sistemò indietro i capelli con la mano.

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora