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Voglio raccontarti una storia.

Iniziava così la lettera che mi hai lasciato, non è vero? La lettera scritta da Dabi, che parlava di Touya. Ci ho messo un po' a trovarla, sai? Certo che tra tutti i posti hai scelto il più improbabile, eh!

Ti starai chiedendo dove sono, immagino. Sono andata via.

Non ti arrabbiare: non ti ho abbandonato, ma sono stata costretta dal signor Yamada ad allontanarmi dall'ospedale non appena ti fossi svegliato. Non pensare neanche per un secondo che ti lascerò da solo: io sarò sempre qui con te, anche se tu non mi vedrai. Non permetterò che ti mettano in prigione per i secoli dei secoli, quindi ecco cosa faremo: io dirò che sei stato obbligato dall'Unione, e la cosa reggerà perché hanno cerato di ucciderti, okay? Tu però dovrai collaborare, sennò la cosa non può funzionare. Mi è stato impedito di venirti a trovare, e ti prego non cercarmi tu: ci rincontreremo non appena tutto questo sarà finito, te l'ho promesso, ricordi?

Tu mi hai promesso di provare a riappacificarti con la tua famiglia, però, e mi aspetto che tu lo faccia: sai, Shoto in qualche modo sapeva chi eri, ed ha mandato Midorya a chiedermi se tu fossi morto, quando eri a casa mia. Quando mi sono svegliata, prima di fare quel discorso per fare in modo che ti portassero in ospedale, ho sentito tuo fratello gridare qualcosa a tuo padre. Sul momento non ho capito, ma poi ci ho ripensato, e lui ha detto "papà, non voltargli di nuovo le spalle, non lasciare di nuovo Touya". Credo sia stato per questo che Endeavor alla fine è venuto con noi.

Ti ha portato lui qui, lo sai? Assieme a Hawks, che portava me.

Ecco, vorrei dirti di provarci, almeno, e di provare a sistemare le cose anche con le altre persone: chiedi scusa a Bakugou, veramente, ed agli altri ragazzi dello UA per lo meno, va bene?

Mi fido di te, Touya.

Ora, per quanto riguarda noi: io sarò qui, ti aspetterò, dovessi aspettare tutta la vita, va bene? Aspetterò che tu esca, ed allora verrò da te e non me andrò più. Mi dispiace non poter stare con te mentre affronti i mostri del tuo passato, ma alla fin fine è una cosa che devi fare da solo ed alla fin fine forse è meglio così. Ti verrò a trovare ogni volta che mi sarà possibile.

Ti ho lasciato sotto al letto un pacco: contiene una cosa che ti vorrei dare, e che vorrei che tu tenessi. Sai, pensavo di darti la maglietta di mio padre, ma ho pensato che ora che è tornato a trovarmi gliela ridarò: non voglio più avere quella famiglia che non ho mai avuto, perché io non ho da chiedere scusa a qualcuno, io ho da ricevere delle scuse che non riceverò mai, quindi meglio così. Però, se prima o poi avesse voglia di tornare sul serio, sarò felice di accettarlo.

Ti consiglio anche, finché puoi, di ringraziare Toga: senza di lei saresti bruciato vivo, temo, perché non so se mi sarei resa conto subito del fatto che tu potessi essere ancora dentro.

Sai, c'è una cosa che ti voglio dire, ma non trovo le parole giuste da scrivere.

Il fatto è, Touya, che tu mi hai detto che non vai d'accordo con la tua unicità, e facendo due più due sono giunta alla conclusione che quelle scottature te le sei fatte da solo. Quindi, ecco, ci ho pensato e... Non so come dirlo. Allora, ci riprovo:

Io ho un quirk inutile. Credo di non avertene mai parlato, ma io posso correre velocissima ma posso fare solo quello: non riesco a correre con altre persone sulle spalle, non riesco a trascinare pesi, non riesco a fare nulla, posso solo correre da sola. E non ha molto senso, giusto? Ci sono stata male tutta la vita, perché nessuno mi voleva far andare in missione ed io l'unica cosa che volevo era mettere i bastoni tra le ruote a te ed all'Unione. Poi però ti ho conosciuto, ho letto la storia che mi hai scritto, ed ho pensato una cosa.

Ho pensato che c'è questa poesia che ho letto in un libro, che dice: morbido suono di passi, cose che non cambiano nemmeno in mille anni, ogni persona ha qualcosa che non va. Ed allora ho pensato alla tua lettera ed ho riletto quella parte in cui dici che Touya voleva essere il figlio perfetto, ma sai la perfezione non può esistere se è vero che ogni persona ha qualcosa che non va.

E quindi mi sono messa il cuore in pace, e mi sono detta che però la perfezione esiste secondo me, e quindi forse la perfezione esiste proprio nelle cose che non vanno in una persona.

Capisci cosa voglio dire, vero?

Ecco, quindi vorrei che tu pensassi a questa cosa.

E, ti prego, Touya, visto che so che ti fai male, usa meno possibile il tuo quirk d'ora in avanti, usalo solo per legittima autodifesa e solo se estremamente necessario.

Sto pensando a come concludere questa lettera, diciamo che tu hai concluso la tua con la parola "addio" ma questo non è un addio, è più un "a presto".

Ecco, ce l'ho: tu hai concluso la tua lettera con "Addio, Mirai" e Mirai vuol dire futuro. Quindi io la concluderò così. Ci vediamo presto, Touya, ti amo.

Mirai.

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora