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"Dabi?"

Hanako sorrise, sentendo la mano del ragazzo che stringeva la sua muoversi leggermente. Erano in ospedale, su due letti vicini.

Era notte.

"Mirai"

"Finalmente ti sei svegliato, iniziavo a preoccuparmi" sorrise lei.

"Perché abbiamo le mani in un cubo di ghiaccio?" chiese il ragazzo.

"Shoto ha pensato di farci questo regalino per evitare che ci separassero" rispose Hanako, sorridendo. Il ragazzo nel letto vicino al suo sospirò profondamente.

"Pensavi davvero le cose che hai detto davanti a tutta quella gente?"

"Mi hai sentita quindi?"

"Ogni parola" Hanako sospirò.

"Certo che le pensavo, sennò non le avrei dette" Dabi sorrise, ed una lacrima gli scese lungo la guancia.

"Come stai?" le chiese.

"Sto bene, io, tu piuttosto?"

"Non devi preoccuparti" Hanako sorrise e si portò la mano libera alla gamba destra, dove aveva un'altra scottatura.

"Izumi mi ha raccontato tutto: mi ha detto che vi siete visti più volte da quando te ne sei andato da casa mia, mi ha detto che ti ha seguito all'interno del palazzo perché era preoccupata per te e mi ha detto che l'hai salvata" il ragazzo sospirò.

"Per loro tua sorella non era importante, la volevano morta perché non volevano testimoni, la verità è che volevano te." Hanako non rispose "Sai, loro credevano che io ti avessi detto tutto, credevano che io fossi una specie di tua spia o qualcosa del genere, volevano ucciderci entrambi ed il piano era quello di far passare gli Heroes per i cattivi: sapevano che nessuno si sarebbe mai sacrificato per salvare me, e sapevano che ti avrebbero impedito di venire ad aiutarmi. Anche se tu alla fine ce l'avessi fatta, non saresti mai riuscita a salvare sia me che te da sola. L'unica cosa a cui Shigaraki non aveva pensato era che tu potessi avere degli alleati" Hanako sorrise amaramente.

"Hai salvato Izumi, in ogni caso, ti ringrazio" Dabi sorrise.

"Hai ricevuto visite mentre io dormivo?"

"Solo Izumi: è venuto mio padre ma ho fatto in modo che non potesse entrare, ed i ragazzi oggi avevano scuola quindi mi hanno scritto che verranno domani"

"Tuo padre!? E perché non l'hai fatto entrare?" Hanako sospirò.

"Non volevo: ho sentito cosa ha detto all'infermiera fuori dalla porta. Sai, hanno lasciato entrare solo parenti stretti data la situazione... Avevano paura di te, diciamocelo, e quindi mi chiedevano ogni volta che arrivava qualcuno se potevano farlo entrare. C'era un'infermiera, qui fuori dalla porta, che chiedeva ai visitatori chi fossero e spiegava loro la situazione. Ho sentito cosa ha detto mio padre, ed ho deciso di non volerlo vedere"

"Che cosa ha detto?"

"Ha detto che era venuto a fare in modo che io tornassi in me: che quello che ho detto non era frutto della mia mente, ma che mi avevano costretta o roba del genere. Perché sai, in tutta quella bella situazione di ieri eravamo in diretta TV. Ha detto che io sono la sua bambina e che non potevo stare con un cattivo in stanza, ed ho capito che lui non è cambiato: non pensa veramente che io sia la sua bambina, semplicemente non può negare che son sua figlia e non era contento di quello che ho detto. Voleva entrare ed urlarmi ancora una volta che ero una delusione, che non sarei mai dovuta nascere, che la mia intera esistenza era sbagliata, e ti avrebbe disturbato mentre avevi bisogno di riposo, quindi non l'ho fatto entrare. Se vorrà cercare di distruggermi ancora, lo farà quando sarò uscita da qui. In ogni caso, le sue parole non mi fanno più nulla: sono le persone che mi vogliono bene, la mia famiglia, non lui"

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora