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Dabi e la persona, uscirono tranquillamente dalla cella blindata del ragazzo, e se ne andarono.

No, non dalla struttura, ma da quella cella sicuramente sì: si diressero in tutta tranquillità verso l'ascensore, che presero come normalissimi civili, e che li portò dritti all'ultimo piano.

"Il piano me lo dici?" chiese Dabi.

"No"

"Ah ora mi parli?" la persona sorrise.

"Circa" Dabi scoppiò a ridere, ma la cosa lo portò a doversi appoggiare ancora di più alla figura che lo stava accompagnando.

"Certo che è incredibile: diciotto ore fa stavo cucinando la cena, quindici ore fa avevo appena ucciso Hanako Yoshida, tredici ore fa stavo combattendo contro mio fratello ed i suoi amici e dodici ore fa iniziava un colloquio. Certo che tu non mi dai un attimo di tregua!" si lamentò Dabi, guardandosi allo specchio dell'ascensore e sistemandosi i capelli con una mano.

Ora, erano di nuovo neri.

"Il nero ti dona" mormorò la persona.

"Tutto mi dona" rispose Dabi, facendo l'occhiolino, ed allora le porte dell'ascensore si aprirono.

Apparvero così, davanti a lui, il signor Yamada, il signor Okamoto, Endeavor, Hawks ed Izumi, che li guardarono stupefatti.

Dabi sorrise, imbarazzato, e con un colpo fulmineo richiuse le porte dell'ascensore e premette il tasto del piano di sotto. Tutti si svegliarono troppo tardi per impedire all'ascensore di iniziare a scendere.

"Tutto secondo i piani, eh?" chiese la figura, prendendo la mano di Dabi "Io vado, raggiungimi sul tetto" affermò, per poi semplicemente sparire.

Dabi la maledisse in silenzio, e si voltò verso le porte che si stavano aprendo.

"Signori" disse, sorridendo, agli uomini davanti a lui "Izumi, credo che ci sia stato un terribile malinteso" il signor Yamada fece per saltargli addosso, e fu fermato solo da Endeavor.

Gli occhi del Number One Hero si posarono su quelli del figlio.

"Papà, come andiamo?" chiese Dabi, ridendo, e l'uomo non la prese bene: lo prese di forza, lo tirò con se sul tetto dell'edificio, dove lo circondò con un cerchio di fiamme.

Tutti stavano a guardare, attoniti.

Dabi rideva.

"Tutto così perfetto... Vi ha plasmati alla perfezione!" disse, tra le risate "Dire che avevo paura non funzionasse... Sono stato così stupido! Ora sentiamo, papà, cosa vuoi farne di me? Del tuo primogenito, che hai già distrutto una volta?"

In quella arrivò il signor Yoshida.

"Chi ha fatto uscire questo dannato!?" chiese, fuori di sé, e Hawks fece un passo avanti.

"Ha ragione: c'è una spia, qualcuno che l'ha liberato, ma chi?" sopraggiunsero anche i ragazzi dello UA.

Shoto era sull'orlo delle lacrime per quanto quella situazione lo stava logorando dentro.

"Ed alla fine siete arrivati tutti..." ora il tono di Dabi faceva paura "Sapete, non credevo che questo momento sarebbe mai arrivato. Io sono... Sono stupito, davvero, quella persona l'aveva detto, certo, ma... Sapete, ne discutevo proprio prima con una persona che conosco: è particolare pensare che solo diciotto ore fa io ero nella cucina di casa mia a cucinare la cena, che solo quindici ore fa avevo le mani sporche del sangue di Hanako, che tredici ore fa stavo combattendo contro questi tre mocciosi e che dodici ore fa stavo venendo interrogato. Non credevo, sapete, che quella tortura sarebbe durata ben dodici ore. Eppure ora siamo tutti qui: io, mio padre, il padre di Hanako, sua sorella, Hawks, i signori Okamoto e Yoshida, il mio fratellino e pure i suoi due amici! Ragazzi, che squadra!" canterellò poi, tutto contento.

Endeavor gli puntò una mano contro.

"Dicci chi ti ha condotto qui, razza di bastardo traditore, così potrò rispedirti nel luogo che ti meriti"

"Una sala giochi?"

"L'inferno"

Dabi sospirò.

"Tutti così tetri... Va bene, va bene, allora vediamo di fare un po' d'ordine, eh, che sennò qui non ne usciamo più. Vuoi farlo tu!?" chiese, rivolto al cielo, ed in quel momento un fulmine squarciò l'aria.

"Che bello vedervi tutti qui riuniti, amici miei" disse una voce, dal cielo "mi dispiace per le dinamiche con cui siete stati a contatto nelle ultime ore, ma vedete... Tutto quanto era essenziale per il completamento del piano. Ma ora suvvia, sedetevi comodi, perché ci sono così tante cose da dire che non credo reggerete tutto. Quindi coraggio, Number One Hero, ritira le fiamme, siediti, ed ascolta le mie parole"

Tutti si guardavano a vicenda, senza avere idea di cosa dire.

"Coraggio, coraggio, non siate timidi, io non ho fretta però... Credo che alcuni di voi sì, quindi prego, sedetevi" continuò la voce "affinché io vi possa narrare la storia di ciò che è successo..."

Una ad una, alla fine, tutte le persone che erano lì presenti si sedettero a terra, Dabi compreso.

"Bene bene bene, ora che siamo tutti quanti qui seduti, possiamo passare alle presentazioni. Allora... Qui abbiamo l'assassino di Hanako Yoshida, il suo ex capo, il signor Okamoto, il miglior medico in circolazione, il Number One ed il Number Two Hero, l'uomo che ha più amato Hanako nella sua vita, un bambino che si è sviluppato tardi, un esagitato che fa esplodere le cose ed il figlio minore di Endeavor, giusto?" tutti si guardarono, sconcertati "Sì, giusto, bene bene, allora andiamo avanti... Vi starete chiedendo perché vi ho radunati tutti qui. Beh, signore e signori, credetemi se vi dico che no, non siete qui per caso: certo, certo, siete tutti convinti di essere venuti qui di vostra spontanea volontà, ma la realtà è solo una. Ossia, che il responsabile della vostra presenza qui sono io. Ma andiamo con ordine: ho liberato Touya Todoroki dalla sua cella d'isolamento, ho fatto in modo che le uniche porte aperte dal penultimo piano in su fossero quelle che conducevano qui, e così si spiegano la presenza di Touya, del signor Yamada, del signor Okamoto, di Endeavor e di Izumi e Hawks. Per quanto riguarda il padre di Hanako, beh, lui è l'unico che è venuto qui di sua spontanea volontà, ma dopo aver saputo che Touya era evaso non ha potuto fare che cercarlo. Ma chi glielo avrà detto? Beh, signore e signori, niente poco di meno che Izuku Midoriya, mio fedele alleato, che ha condotto qui anche i suoi amichetti, non è vero caro?"

Izuku si nascose la faccia con le mani, paonazzo.

"Chi tace acconsente. Bene, continuiamo, vi starete chiedendo però perché siete qui, giusto? Il fatto è, signori, che nelle ultime diciotto ore tutti voi avete fatto una miriade di cazzate, ma io sono qui per rimediare ai vostri errori e chiarire questa faccenda una volta per tutte. Non lascerete questo posto finché io non lo vorrò, e questo perché sedendovi vi siete attaccati al mio campo minato: tranquilli, non esploderete, ma siete stati incollati al pavimento da me. Provate ad alzarvi, coraggio!" trillò la voce, e tutti cercarono di alzarsi ma senza risultato.

"Molto bene, ora che abbiamo constatato che ad avere il potere sono io, andiamo avanti: vorrei che tutti quanti pensaste alle ultime diciotto ore... Avete dormito? No, la risposta è no, io lo so. Quindi, ora vorrei che steste tutti tranquilli, perché siete agitati ed avete bisogno di sonno, ma purtroppo non potrete dormire ancora per qualche ora"

Finalmente, la figura apparve davanti a tutti loro: avvolta nella sua tunica nera, il cappuccio a coprirle il viso, non si vedevano né le sue mani né i suoi piedi.

"Prima che io inizi, avete domande?" chiese, sorridendo.

"Io ne ho una" mormorò allora Shoto, rompendo il silenzio.

Tutti lo guardarono.

"Chi sei tu?" la persona scosse il capo.

"Pensavo foste più intelligenti... Ho capito che non è la mia voce naturale, ma dovete capirmi... Essere un fantasma non è facile, metti che poi ti scoprono!" affermò la persona.

"Temo di non capire" mormorò Shoto.

"Ma sì che hai capito" rispose la persona, scuotendo ancora il capo.

"Sono esattamente chi tu credi che io sia, figlio di Endeavor"

Parlami nel buio - Dabi, BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora