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Busso alla porta dell'appartamento di Syd, sperando che sia in casa. Ho una cassa di birre ghiacciate ed una torta di scusa. Ho completamente sbagliato, l'ho stuzzicato e poi sono tornata indietro lasciandolo in bianco. Fanculo la mia insicurezza e tutto il resto. Lui mi vuole ed io lo voglio, perciò mi sono fatta bella e mi sono preparata per dargli una notta indimenticabile. La porta si apre, metto su un sorriso smagliante ma quando vedo una ragazza con solo una maglietta di Syd addosso, il mio sorriso svanisce. È una ragazza bionda con un viso pulito e dei fianchi da modella.

"Ti serve qualcosa?"

Domanda interrompendo il silenzio. Mi riprendo dal mio stato di choc per poi fare un passo indietro. Forse era meglio mandare un messaggio, in fondo sono due giorni che non ci vediamo ne sentiamo. Gli ho detto di voler aspettare a fare sesso e lui se n'è trovata un altra.

"I-io..."

"Chloe!"

La voce di Syd attira la mia attenzione. La ragazza si allontana e lascia il proprietario a sbrigarsela, come è giusto che sia. Indossa un paio di boxer, nient'altro. Non so se essere delusa o furiosa con me stessa, se non lo avevi spinto via adesso sarei io quella mezza nuda nel suo appartamento.

"Dovevo avvisare... mi dispiace"

"No, Chloe lei è Lond..."

"Non mi devi spiegare nulla. È tutto ok... l'ho comprata per te, ma goditela con lei...."

Spingo la torta contro Syd, il quale è costretto a prenderla. Lo lascio sulla porta e cammino per il corridoio fino al ascensore. Lo chiamo più volte, ma non arriva. Sembra alleato con Syd, che corre verso di me. 

"Chloe aspetta... non fare così"

Le porte si aprono ed io mi ci fiondo dentro sperando che esse si chiudano il prima possibile, ma Syd riesce ad infilare una mano in mezzo prima che possano chiudersi.

"È chiaro che ... sei passato oltre, e va bene così. Spero tu abbia quello che cerchi"

"Lei è la mia ex.. London. Ti giuro che non c'è nulla tra di noi!"

Esclama con uno sguardo preoccupato. Ha le vene del collo gonfie e probabilmente deve avere un gran freddo dato che è mezzo nudo nel pianerottolo. Mi dispiace un po' per lui, ma poi ricordo la ragazza con la sua maglietta, e l'invidia prende il sopravvento.

"Non ha importanza. Scopati chi ti pare noi non stiamo nemmeno insieme, non mi devi nulla come io non devo nulla a te, lasciami andare così posso tornare a studiare!"

Indico la mia borsa con il Mac e i quaderni. Syd fa un passo indietro per nulla convinto di questo. Si arrende al fatto che tra di noi non ci sarà mai nulla, che quello che è successo è stato bello ma nulla di più. Le porte si chiudono, Syd tira un pugno al metallo esterno mentre l'ascensore inizia a scendere come le mie lacrime. Mi sento una tale stupida, alla fine le mie ipotesi erano giuste. Voleva farsi una bella scopata, spero solo che sia valsa la pena, che non sia stato sesso vuoto. Se è la sua ex significa che c'era del sentimento tra i due. Le porte si aprono, il viso familiare di Bateman compare all'esterno dell'ascensore. Mi sento in imbarazzo per la figura che sto facendo. Mi asciugo le lacrime e schiarisco la voce.

"Syd è un po' occupato. C'è la sua ex"

"Cosa? Che razza di coglione!"

Esclama arrabbiato. Sorrido leggermente, supero l'uomo inglese ed esco dal palazzo con le mie birre. Cammino velocemente per andarmene da lì, prendo la metro in direzione Harlem per tornare a casa ma mi fermo a Central Park e bevo qualche birra.

******

"Non so nemmeno perché mi importa così tanto, agente. Non siamo una coppia!"

L'uomo mi guarda dallo specchietto retrovisore, mi appoggio alla grata con la fronte per poi sospirare. Se guardo giù vomito, così sposto la testa sul finestrino fresco, la testa mi gira parecchio tant'è che chiudo gli occhi.

"Io volevo solo essere amata. Sa? Come tutte quelle donne nei romanzi e nei film romantici. Mio padre ha una azienda di cyber security, mentre l'altro mio padre è un chirurgo plastico. Vive a L.A. Sono una brava ragazza, ho perso la verginità a diciassette anni, vado al College... studio psicologia"

"E allora come sei arrivata a fare la pipì, ubriaca, in un area giochi davanti ad un gruppo di bambini?"

Sono sicura che questa cosa mi rimarrà impressa addosso come un tatuaggio. Quando mio padre verrà a sapere quello che è successo mi ucciderà, posso dire addio a New York ed alla mia vita perfetta.

"Gliel'ho detto signore. Mi dispiace tantissimo, io sono desolata. Sono piuttosto ubriaca e mi scappava la pipì di brutto, e non ce l'ho fatta!"

"Una notte dentro ti farà bene"

Non sono mai stata in prigione, ne tanto meno sono mai stata richiamata da un poliziotto! Sono proprio finita nei guai, e solo a causa di London. Il poliziotto accosta alla centrale, apre la portiera e mi afferra dalle manette. Gli sorrido anche se mi sta portando dentro.

"La ringrazio agente"

"Per portarti dentro?"

"No, per avermi aperto la portiera!"

L'uomo ridacchia scuotendo la testa. Mi porta dentro la centrale dove mi fanno mettere tutti gli oggetti in una scatola che mi daranno quando uscirò.

"Un Mac Book, quaderno, portafoglio, cellulare, delle chiavi e un astuccio. Nelle tasche ha nulla?"

Domanda la donna annoiata, scuoto la testa che inizia a girarmi fortemente. L'agente mette tutto in un sacchetto, per poi dare il via libera al mio accompagnatore.

"Cerca di riposare, domani mattina starai proprio male!"

"Posso fare una chiamata? Devo avvisare il mio coinquilino che non tornerò a dormire questa notte!"

L'agente mi indica un telefono accanto alla cella. Mi avvicino barcollando, afferro la cornetta e compongo il numero di Jay, che risponde subito.

"Pronto?"

"Jay, sono Chloe"

"Chloe.. che cosa vuoi?"

Alzo gli occhi al cielo per il suo tono scontroso. Potrebbe anche trattarmi meglio, in fondo siamo cresciuti insieme.

"Sono in prigione... prima che tu scleri, rimarrò qui solo una notte, ho pisciato ubriaca davanti a dei bambini ed evidentemente le mamme non l'hanno presa bene... nonostante io abbia chiesto scusa più volte!"

"Dimmi che è uno scherzo! Dov'è cazzo è il tuo amichetto?"

"Non lo so. Ora devo andare, non fare casino mentre sono via.. ti voglio bene, anche se tu mi odi"

Butto giù senza lasciarlo rispondere, dopodiché mi lascio portare in cella dal gentile agente, che mi toglie le manette e mi chiude dentro il mio incubo peggiore.

 Addicted to YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora