CHLOELa porta d'ingresso sbatte, mio padre sembra al quanto turbato quando entra in soggiorno. Qualcosa che mi dice che cetra Syd, lo ha chiamato qualche ora fa per un incontro, ed ora è turbato.
"Syd sta bene?"
"Non sono affari che ti riguardano"
Mi risponde prontamente, si leva la giacca e si siede sul divano accanto a me per guardare la tv.
"Io non ho cambiato idea su di lui, anzi stando qui ho capito che io non sono diversa con Syd, io sono me stessa"
La mia permanenza qui è conclusa, voglio tornare a New York e parlare con Syd. Per me non è cambiato nulla, è capitato un errore ma ciò mi ha aiutata a capire due cose. La prima è che non accetterò mai più da bere ad una festa o da qualsiasi altra parte, e la seconda è che Syd mi fa sentire viva, mi rende felice più di quanto io non sia mai stata.
"Dove vai?"
Domanda mio padre non appena mi alzo dal divano. Mi segue verso la mia camera dove inizio a radunare le mi cose.
"Vado a casa Papà, Syd per me è come Fred era per te. Io voglio stare con lui, voglio averlo accanto a me costantemente. Ha bisogno di me per rimanere sobrio ed io sono andata via, l'ho lasciato solo perché... non so nemmeno io perché!"
Esclamo portandomi le mani tra i capelli. Spero solo che mi perdoni per ciò che ho fatto e che voglia ancora stare con me.
"Tu ti prendi cura di lui, ma chi si prende cura di te?"
"Lui si prende cura di me"
"Oh davvero? I suoi amici del cazzo ti hanno drogata Chloe, e lui dov'era nel mentre?"
Alza la voce con gli occhi iniettati di rabbia, ho ripensato molto a quella sera e tutto ciò che ricordo è che Syd ha cercato di non farmi bere, ma che io ho insistito. È solo colpa mia perché io ho bevuto da quel bicchiere.
"Syd mi ama ed io lo amo, forse sto sbagliando e lui mi farà molto male, ma al momento io sono felice. Papà io non ho mai provato qualcosa di così profondo per una persona, in questo momento potrebbe star male, potrebbe aver fatto una cazzata ed io sono qui a discutere con te. Perciò lasciami andare"
Afferro la borsa dal mio letto ed esco dalla stanza. Mio padre cammina dietro di me, mi apre la porta e mi afferra per un polso.
"Che cosa fai?"
"Vengo con te. Non è sicuro prendere il treno alle otto di sera"
Non mi lascia il tempo di dire nulla, mi apre la portiera della sua auto e sfreccia verso New York. Il mio istinto mi dice che Robert è preoccupato per Syd quanto lo sono io, ciò mi rende ancora più ansiosa. Ci voglio un paio di ore per arrivare, mio padre prova a scendere dalla macchina ma io gli faccio segno di restare dov'è, chiaramente Robert non ascolta. Va per primo, sale le scale velocemente ma mi aspetta. Dall'appartamento di Syd proviene della musica alta e ciò non è un buon segno. Robert suona il campanello un paio di volte prima che qualcuno apre la porta. Io e Malory ci guardiamo negli occhi, lei ha un sorriso beffardo che mi fa mancare l'aria.
"Syd, guarda chi è venuto a trovarti!"
Mio padre spalanca la porta e la prima cosa che vediamo è Syd chinato sul tavolino da caffè che sniffa. È circondato da Jackson, Malory, Maya ed un altro ragazzo di cui non ricordo il nome o il volto. Syd Si pizzica il naso con l'indice ed il pollice e quando vede mio padre sbianca. La musica si interrompe, ed i presenti si ammutoliscono.
"Andate tutti fuori. Adesso"
Robert ha una voce piatta e calma, la usava con me per farmi capire di essere deluso da un mio comportamento, ed io puntualmente scoppiavo a piangere e gli chiedevo scusa. L'unico suono nella stanza sono i passi dei quattro che lasciano l'appartamento. Syd mi guarda negli occhi senza mai distogliere lo sguardo. Robert si avvicina alla coca sul tavolino e la butta a terra con un gesto della mano.
"Mi gonfi adesso?"
Domanda Syd a mio padre, che cammina per l'appartamento. Sul bancone della cucina ci sono delle lattine di birra vuote e delle bottiglie di liquori ancora sigillati. Non riesco ad immaginare quale sarebbe stata la serata di Syd, abbasso lo sguardo ai miei piedi per non mostrare a Syd la delusione e la tristezza che provo.
"Non spreco energie per un coglione come te"
"Mi hai costretto"
Ringhia guardandolo dritto negli occhi. Mio padre si avvicina con fare minaccioso, lo prende per il collo e lo sbatte contro il muro, vorrei fermarlo ma invece rimango ferma sul posto. Mio padre spinge la testa di Syd contro il muro e punta il suo viso verso di me.
"Guardala Syd, guardala bene. Guarda la delusione nei suoi occhi, l'hai delusa pezzo di merda!"
Syd distoglie lo sguardo dopo qualche istante, mi passo le mani sul viso prima di iniziare a ripulire. Sapevamo avrebbe avuto una ricaduta ma del resto io non l'ho aiutato affatto. Mio padre lo spinge contro il muro prima di lasciarlo andare, si prende una birra da quelle ancora chiuse, la stappa e si siede sul divano come se non fosse successo nulla.
"Chloe.."
"Tu adesso sali in macchina e ce ne andiamo da qui. Adesso"Ordino con la voce che mi trema. Syd annuisce mentre mio padre sbuffa.
"Muoviamoci allora, ho fame e questo posto puzza"
Mio padre spinge Syd verso la porta. È tutto al quanto confuso in questo momento, non so se essere furiosa con Syd o arrabbiata. Lo affronteremo domani, quando entrambi saremo più lucidi.

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Addicted to You
FanfictionSyd è un uomo problematico, un po' depresso e con una dipendenza sulle spalle. Chloe è una studentessa ambiziosa e solare. Il loro rapporto diventa sempre più passionale ed intenso, finché non riusciranno più a vivere l'uno senza l'altra.