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Non ho mai comprato droga in vita mia, e sicuramente non pensavo di farlo adesso. Sono riuscita a trovare uno spacciatore nel Bronx, c'è un locale piuttosto famoso per questo tipo di commercio. Sono piuttosto agitata perché non so che cosa mi aspetterà una volta entrata in quel club. Mi faccio forza ed entro nonostante sento le gambe molli come spaghetti. La prima cosa che sento, oltre alla musica alta, è un odore di chiuso e di un misto di profumi. Mi faccio spazio tra la folla fino al retro del locale che ospita i privet. Riconosco lo spacciatore, Leon, perché è circondato da uomini vestiti di nero e ballerine. Prendo un respiro profondo prima di raggiungerlo.

"Hey dove credi di andare?"

Una donna mi appoggia una mano sul petto e mi spinge delicatamente indietro. Indossa giacca e cravatta come il resto dello staff, indico Leon e poi le mostro i soldi. Lei annuisce e mi lascia passare.

"Ciao Bambolina, che cosa posso fare per te?"

Leon è un uomo dai capelli rasati, con il viso pieno di tatuaggi ed i denti argento. È una montagna di muscoli e ciò mi intimorisce.

"Il mio ragazzo sta male, ho bisogno di una dose per lui"

"Che cosa vuoi? Coca, eroina, Metadone?"

"Io non lo so, è in astinenza... non voglio ucciderlo ma gli serve"

L'uomo si scambia uno sguardo con i suoi amici ed afferra una bustina dalla sua tasca e me la porge.

"Principessina mettiamo in chiaro una cosa, se quel figlio di puttana muore non voglio saperne nulla, ti è chiaro?"

Annuisco prima di porgergli i soldi. Mi rivolge un ultimo sguardo prima di cacciarmi via con un gesto della mano. Torno a casa ripensando se è giusto oppure no, se dovrei buttare via quel sacchettino oppure portarlo a Syd. La voglia di aiutarlo però è più forte e mi spinge a tornare a casa in fretta. Syd è seduto sul pavimento del bagno, accanto al gabinetto. Mi libero della giacca, delle scarpe e della borsa e lo raggiungo con la bustina in mano.

"Pensavo fossi scappata via da me... perché sei tornata ancora?"

"E tu perché sei venuto a prendermi quando sono stata arrestata?"

Syd sorride debolmente, solleva un braccio solo per spingere la mia testa contro le sue labbra. Nota il sacchettino che tengo stretto in una mano, si acciglia e solleva lo sguardo verso i miei occhi per guardarmi.

"Dove sei andata?"

"A comprare ciò che ti farà stare meglio. È cocaina"

Gli mostro il sacchettino con la polvere bianca dentro. Syd non la guarda nemmeno, continua a guardarmi confuso ed arrabbiato.

"Sei andata a comprare della cazzo di cocaina?"

Esclama alzandosi in piedi, si allontana da me velocemente verso la cucina. Lo seguo intimorita sperando vivamente che non mi faccia del male. Afferra una birra dal frigo che beve velocemente.

"Syd io pensavo di aiutarti. Non riesco più a vederti così, non mangi nemmeno!"

Esclamo con gli occhi che mi pungono a causa delle lacrime. Syd si porta le mani tra i capelli, cammina per la stanza agitato e per un attimo penso che stia per dare di matto e spaccare qualcosa.

"Sei andata da uno spacciatore, Chloe!"

Ripete ad alta voce come se io non riuscissi a sentirlo. Fissa il pavimento per qualche istante, forse cerca di capire che cosa fare con la cocaina tra le mie mani. Si strofina il viso con vigore prima di avvicinarsi a me. Prende il sacchettino e si avvicina al bancone della cucina. Lo osservo mentre divide le strisce con una carta di credito, arrotola una banconota ma non sniffa.

"Non posso farlo mentre mi guardi, vai di la in camera"

Torna verso di me, mi circonda il viso con le mani e mi guida verso la camera. Mi lascia un bacio sulla fronte prima di tornare in cucina. Lo sento tirare su la polvere, grugnire e poi tirare su di nuovo. Nonostante mi abbia detto di stare in camera io vado in cucina. Syd si china verso il bancone e tira l'ultima striscia pronta. Sta per svuotare la bustina sul ripiano, ma io lo fermo.

"Syd basta, è abbastanza"

"Ti ho detto di stare in camera, perché cazzo non ascolti?"

Syd si tocca il naso più volte, schiaccia un dito tra la polvere e poi lo passa sulle gengive. Passo la mano sulla polvere e la butto nel lavandino. Syd sembra arrabbiato, appoggio le mani sul suo viso ed accarezzo la base del collo.

"Perché non puoi prenderla tutta, o ti sentirai male. Devi mangiare qualcosa e fare una doccia"

Syd annuisce guardandomi incuriosito, vorrei tanto sapere che cosa gli passa le la testa.

"Io adesso ti preparo qualcosa da mangiare, tu fai una doccia. Domani andremo a colazione con mio padre, ed accetterai il suo aiuto. Lo farai per te stesso ed anche un po' per me"

"Tuo padre non deve sapere nulla a proposito di questa storia. Chiaro?"

Annuisco prontamente, lui mi bacia le labbra a stampo poi si ritira in bagno. Ha ancora i tremori, è pallido e probabilmente sente ancora la nausea ma nelle prossime ore starà meglio. Mi concentro sulla cucina e metto in pausa tutto il casino che gravita attorno a Syd. Cucino dei maccheroni al formaggio precotti, è l'unica cosa in frigo oltre alla birra e qualche altra schifezza precotta. Apparecchio la tavola e scambio la birra con della semplice acqua di rubinetto. Syd mi circonda i fianchi mentre sto impattando la nostra prelibata cena. Profuma di bagnoschiuma al muschio bianco e shampoo, mi lascia dei baci sul collo facendomi solletico con le labbra leggermente umide.

"Non devi farlo mai più"

Mi giro verso di lui pronta ad una discussione con lui, ma quando lo guardo negli occhi non trovo sfida o rabbia. Mi prende una mano e se la porta alle labbra per poi baciare le nocche delle dita.

"Non devi andare mai più a cercare della droga per me, me lo devi giurare cazzo"

Appoggia le mani ai lati dei miei fianchi, sul tavolo, e mi guarda dritta negli occhi. Mi intimorisce e non poco, non scherza su questo punto. Non so se essere più eccitata o spaventata. Annuisco semplicemente, Syd appoggia l'indice sotto il mento e lo solleva per baciarmi le labbra. Mi lascia un bacio a stampo che basta per lasciarmi senza fiato.

 Addicted to YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora