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La signora Philips mi guarda come se stessi picchiando un cucciolo di Aplhaca con una mazza chiodata. Una scena a dir poco raccapricciante, eppure non sto facendo nulla di tutto ciò. Quello che sto facendo è raccogliere la spazzatura da terra con un freddo che mi entra nelle ossa. Per fortuna ho quasi finito, mancano venti minuti e poi sono libera di tornare a studiare. Per fortuna il consiglio disciplinare mi ha dato una seconda chance, in quanto in tre anni di College non ho mai creato problemi e la mia media scolastica è stata sempre impeccabile.

"Harris smettila di raccogliere l'aria. Devi riempire quattro sacchetti, e sei solo al secondo. Non raccoglierò io la tua spazzatura!"

Esclama con voce cattiva. Sembra tanto la signorina Trinciabue, di Matilda sei mitica. Ha grossi baffoni neri, nei su tutto il viso ed una corporatura robusta. Qui ci buttano di tutto, dalle siringhe e profilattici usati, alla spazzatura che dovrebbe essere destinata ai cassonetti, è disgustoso. Il suono di un clacson attira la mia attenzione, mi giro di scatto notando una Camaro del 67 verde militare, sorrido ma allo stesso tempo mi ricordo della Trinciabue con le sue manie da stronza.

"Ho sentito che avevi bisogno di me"

Syd abbassa il finestrino con la manopola, nella mano destra ha una sigaretta fumante, tutta la machina è piena di fumo passivo. Mi avvicino all'auto con un sorriso, mi abbasso alla sua altezza e mi appoggio con il braccio.

"Devo riempire altri due sacchi, altrimenti non vado da nessuna parte"

"Fammi trovare parcheggio e arrivo"

Ordina per poi mettere in moto. Faccio un passo indietro, Syd parcheggia poco distanti da noi, poi si avvicina.

"Harris è la terza volta che ti chiamo!"

Alzo gli occhi al cielo e continuo a riempire il sacchetto. Syd mi circonda i fianchi con le braccia e mi stringe a se da dietro è chiaramente la signorina Trinciabue ha da ridire anche su questo.

"Hey,hey, hey! Chi sei tu?"

Syd alza lo sguardo confuso. È un po' sorpreso di vedere questa montagna marciare verso di noi. Fa un passo indietro per poi prendere un tiro di sigaretta.

"Sono il suo ragazzo... pensavo fosse chiaro"

Quella frase mi scatena un terremoto dentro, non ci siamo mai etichettati ed onestamente non pensavo volesse farlo. Invece sembra il contrario, sono felice ma sento che le cose stanno andando troppo veloci e troppo bene.

"Beh aspetterai da qualche altra parte, deve finire di pulire!"

"La posso aiutare"

Scrolla le spalle Syd, afferra le pinze dalle mie mani, ed inizia a raccogliere i mozziconi. Ma la signorina Trinciabue glielo strappa di mano.

"No, sennò non ha senso questa cosa. Deve fare il lavoro oppure le tocca la prigione. Quindi torna nella tua ferraglia e aspetta lì!"

"Vaffanculo stronza.. ti sei mangiata limoni rancidi a colazione?"

Borbotta guardandola dritta negli occhi. Fa un passo indietro, per poi baciarmi le labbra con uno schiocco e tornare in macchina.

"Ti tengo d'occhio Harris"

Ringhia la donna, mi fa il cenno con la mano e torna a controllare gli altri. Così termino di riempire i sacchetti, il parco è quasi pulito. Sicuramente il prossimo Step sarà di pulire i graffiti porno, poi piantare qualche pianta per rendere il parco più bello.

"Vattene a casa Harris. Mercoledì pomeriggio ti voglio qui, con un fottuto spazzolino da denti e lo sgrassatore. E se il tuo fidanzato si presenta farai un'ora in più. Sono stata chiara?"

"Come l'acqua"

Borbotto per poi scappare da Syd. Non appena entro in macchina lo trovo al telefono. Mi fa cenno di aspettare, poi la saluta chiamandola Maya, e le promette che sarà lì in venti minuti.

"Posso tornare a casa in metro.."

Indico il finestrino un po' delusa. Syd scuote la testa prontamente, mette in moto la macchina e fa manovra. Appoggia una mano sullo schienale del mio sedile, gira il collo indietro e da gas in retromarcia.

"Allaccia la cintura"

Indica l'oggetto con un cenno della testa. Eseguo il suo ordine senza dire nulla, ma al primo semaforo mi avvicino a lui per farmi dare un bacio. Le sue labbra sanno fortemente di sigaretta.

"Hai fumato tanto oggi?"

"No"

Risponde secco, senza nemmeno guardarmi in faccia. È strano, si muove tanto, si guarda intorno, e poi sembra aver corso una maratona. È rosso in faccia.

"Dove andiamo?"

Non andiamo verso Harlem, perciò non stiamo andando a casa mia. Non è nemmeno Brooklyn però, immagino che siamo a Soho.

"Da un'amica. Devo lasciarle una cosa, poi ti porto a casa"

"Amica?"

Syd annuisce continuando a guardare davanti a se. Tamburella le dita sul volante in modo nervoso. Gli accarezzo una guancia, sperando che questo possa tranquillizzarlo, ma non ottengo quel risultato. Totale freddezza da parte sua.

"Che cosa c'è?"

"Niente Chloe. Sono solo stanco, mh?"

Si passa le mani tra i capelli, poi afferra un berretto dai sedili posteriori e lo infila. Accosta la macchina davanti ad un palazzo, mi slaccio la cintura e lo seguo su per gli scalini. È un appartamento al secondo piano, dalla porta proviene musica alta, perciò è una festa. Syd bussa un paio di volte, ma nessuno lo sente, così suona il campanello.

"La coca è qui!"

Esclama una voce squillante. Syd sbuffa, si gira verso di me che ho uno sguardo a dir poco disgustato e arrabbiato. Aveva detto che non aveva bisogno della droga, che aveva scelto me. Ed alla fine porta della cocaina ad una sua amica?

"Senti io aspetto giù..."

Faccio qualche passo indietro, Syd mette le mani in tasca e si appoggia al muro, sbatte la testa contro di esso arrabbiato.

"Chloe.. torna qui cazzo"

La porta si apre, una ragazza dai capelli biondi si butta su Syd e lo abbraccia. Lo tira per un braccio e lo fa entrare nel appartamento. Da quello che posso vedere, ci sono molte ragazze in pigiama, ed una di quelle è proprio London.

 Addicted to YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora