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Mi muovo lentamente sotto le coperte, il calore che emanano è così piacevole che mi scoccia proprio alzarmi. Tiro un calcio a qualcosa di compatto, apro gli occhi accorgendomi che Syd è al mio fianco e guarda un film sul cellulare con le cuffie. Sorrido contenta che sia rimasto con me nonostante stessi dormendo. È così concentrato sullo schermo che non si accorge che sono sveglia, così poso un braccio sulla sua pancia attirando la sua attenzione. Mette in pausa il film, per poi appoggiare il cellulare sul letto e darmi tutta la sua attenzione.

"Pensavo te ne fossi andato via ore fa"

Syd si abbassa verso di me e mi lascia un bacio su una guancia, che poi si trasforma in un bacio sulle labbra. Ci separiamo per un istante, sento un formicolio piacevole nel basso ventre. Gli prendo una mano e la poso sotto la mia felpa. Ha le mani fredde, ma in compenso le sue labbra sono bollenti. Mi lascia una scia di baci sul collo e sulla mascella che mi fanno impazzire.

"Syd voglio che mi scopi... forte"

Sussurro guardandolo negli occhi. Il ragazzo serra la mascella, mi bacia il mento e le labbra, forse non ha capito. Mi siedo a cavalcioni su di lui, gli prendo il viso tra le mani e ripeto ciò che ho detto.

"Voglio che mi scopi forte ... adesso"

"Non lo vuoi davvero, pensi che sia così perché sei eccitata. Posso leccartela se vuoi"

"Voglio il tuo fagiolo nella patata, il tuo pisello nella mia passera, il tuo cazzo nella mia vagina"

Syd si lascia sfuggire una risata, mi bacia a stampo per poi stendermi sulla schiena.
Afferra i miei leggins, insieme alle mutandine e li tira giù con forza.

"Sei così bagnata.."

Ringhia per poi prendersi il labbro inferiore tra i denti. Mi sfiora il clitoride con il dorso dell'indice, lo porta alle labbra e lecca via i miei umori. Mi afferra con forza da sotto le ginocchia, per poi schiacciarmi le cosce contro la pancia.

"Avanti... non aspetto altro"

Gemo prendendomi un seno, Syd mi lascia una scia di baci dalle gambe alle cosce alternandosi tra sinistra e destra, dopodiché affonda la bocca nella mia intimità. Non posso fare a meno di chiudere gli occhi e di lasciarmi andare. È meglio dell'alcol o della droga, provi così tanto piacere da sentire l'anima che lascia il corpo.

"Sei così dolce"

Sussurra eccitato, si avventa sulle mie labbra mentre due dita entrano in me. Sussulto a causa del freddo, il suo pollice strofina contro il clitoride, pompa dentro e fuori e l'unica cosa che riesco a fare è gemere. È un modo perfetto per iniziare qualcosa di altrettanto perfetto. Io e Syd insieme siamo perfetti, non ha più importanza mio padre o ciò che affronteremo, la cosa importante è stare insieme e godersi quello che abbiamo.

"Sei così morbida e calda"

Inarca le dita facendomi alzare il bacino verso la sua mano. Spingo il suo polso contro di me aumentando i movimenti. Il mio corpo arriva al culmine del piacere, ma lui toglie le dita lasciandomi con una frustrazione devastante.

"No, cosa fai... Syd!"

"Shh, fidati di me"

Si slaccia i pantaloni, abbassa i tessuti e si srotola un preservativo sulla erezione gonfia. Entra in me lentamente, inarco la schiena ed incrocio le gambe intorno al suo bacino. Syd fa un verso strozzato, forse perché è da un po' che non faccio sesso con nessuno.

"Sei così stretta.."

Soffoca un gemito mentre si spinge in me. Mi bacia e succhia la pelle del collo, poi si abbassa al mio seno. Mi libera dalla felpa ed afferra un mio capezzolo tra i denti. Segue il mio consiglio del piacere misto al dolore. Mi mette una mano intorno al collo, senza stringere eccessivamente, poi aumenta le spinte. Mi scopa forte, mi pizzica i capezzoli ed io non posso fare a meno di venire in modo incontrollato. La mia carne si stringe intorno alla sua asta facendo raggiungere l'orgasmo anche a lui. Che geme in un mio orecchio. Non c'è nulla di più eccitante al mondo.

"Dovremmo farlo più spesso"

Sussurro sulle sue labbra. Syd sorride, siamo ancora legati l'uno all'altro così esce da me. Si libera del preservativo per poi farmi sdraiare accanto a se ed appoggiare la testa sul suo petto.

"Parlami della tua famiglia. Sono curioso"

"Intendi dire i miei padri?"

Syd annuisce con un sorriso imbarazzato. Tutti quelli che hanno incontrato i miei padri subito dopo mi hanno chiesto di com'è la mia vita.

"Ho due padri gay. Sono la figlia biologica di Fred, mentre Robert mi ha adottata. Hanno fatto l'inseminazione artificiale con una donna che non voleva avere figli. Non l'ho mai conosciuta e non ne ho mai sentito il bisogno"

"Com'è stato crescere con due uomini, insomma il primo ciclo e tutte quelle cose da donna?"

Ricordo quel giorno perché abbiamo pianto tutti e tre. Io per la paura mentre loro per la gioia. Mi hanno mostrato un documentario, ed hanno risposto a tutte le domande che avevo, con l'aiuto di Google e Wikipedia.

"Sono stati dei bravi padri. Se avevo bisogno di un aiuto femminile andavo dalla mia pediatra, e per il resto è come crescere con una donna ed un uomo. L'affetto, la protezione, l'amore è lo stesso. Forse amplificato un po', mio padre Fred è un tantino drammatico il più delle volte ma noi lo amiamo così com'è.

Syd mi ascolta con attenzione, lo fa sempre quando parlo. È una cosa che apprezzo di lui, è attento e non si perde nulla. Molti altri invece fingono di ascoltare, e poi si domandano che cosa hanno fatto di sbagliato...

"Fred e Robert però non vanno molto d'accordo. Sono stati insieme per dieci anni prima di avermi. Erano pronti per un bambino e per il matrimonio. Hanno avuto me, e le cose si sono complicate. Ero una bambina molto espansiva e attiva. Parlavo con gli sconosciuti, scappavo da tutte le parti. In più entrambi lavoravano e venivano chiamati dall'asilo perché avevo morso o picchiato qualcuno. Li ho portati ad odiarsi, la colpa era sempre di Fred o di Robert. Ecco perché Fred ha detto che è stanco delle mie cazzate"

"Eri solo una bambina iperattiva.."

"Già e c'erano delle medicine per calmarmi, ma avrei potuto sviluppare una dipendenza"

Syd annuisce capendo all'istante. La terapia mi è servita per cercare di calmare l'ipperattività. Facevo Yoga, meditazione e molte altre cose.

"Così mi mandarono in terapia, dove sviluppai l'autocontrollo. Se mi sento agitata faccio una corsa, medito, oppure ascolto i rumori della natura. Tutte cose molto utili, ma non hanno risolto il problema. Io mi tenevo tutto dentro e poi scoppiavo con attacchi di rabbia o veri e propri crolli nervosi dove piangevo per ore, o urlavo, o picchiavo i miei padri. Tutto ciò ha portato Fred e Robert a mollarsi. Così adesso si odiano"

Syd mi accarezza un braccio, guarda il soffitto mentre mi ascolta. Gli lascio un bacio sul collo, profuma così tanto di pulito e di Syd, non so come spiegarlo. Ha un odore particolare, dolce e forte allo stesso momento.

"Non credere che io non sia incasinato. Sono stato cresciuto dal compagno di mia madre, non ci andavo molto d'accordo e spesso arrivavamo a picchiarci. Lui voleva proteggermi, ma non lo capivo. Abitano a Boston, dovevo tornare lì corpo il college ma sono rimasto a New York"

Mi parla della sua infanzia, del periodo del liceo, dove faceva risse in continuazione e di come il suo patrigno lo ha fatto tornare sulla retta via. Le nostre famiglie sembrano piuttosto incasinate, ma almeno abbiamo un altra cosa in comune.

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