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L'agente che mi ha scortata questa notte mi porta in una stanza, penso sia adibita per gli interrogatori dal momento in cui c'è uno specchio oscurato, ed una telecamera appesa al muro. Non devo avere un buon odore, in più stanotte non ho dormito e credo di aver vomitato un paio di volte. Mi passo le mani sul viso per svegliarmi da questo incubo, ma purtroppo è tutto reale. Ho incasinato la mia vita in un modo così stupido, sarei dovuto andare dritta a casa senza fermarmi da nessuna parte, ero emotivamente scossa, e ciò mi ha portata ad ubriacarmi in pubblico. Sussulto quando la porta davanti a me si apre, ed un uomo in giacca e cravatta si siede davanti a me.

"Buongiorno Chloe. Sono il tuo avvocato, non voglio addolcirti con pillole zuccherate. Hai fatto delle cazzate, tutte le facciamo, ora pensiamo a come tirarti fuori di qui e a non incasinarti la vita"

"Grazie"

"Ringraziami quando sarai fuori di qui. Ho incontrato tuo padre fuori, mi ha detto che fino alla terza liceo ti capitavano spesso crolli nervosi. Faremo leva su un crollo nervoso così da farti uscire oggi stesso. Sii gentile con il giudice, chiedi scusa e prometti che non lo farai mai più"

Annuisco senza poter aprire bocca. Mi fa cenno di alzarmi, per poi aprire la porta. Lo seguo a ruota con gli agenti dietro di me. Entriamo in aula dopo pochi istanti. È vuota ad eccezione di Syd, Bateman, Jay e mio padre Robert. Mi si gela il sangue e per un momento vorrei sprofondare negli abissi. Mi rinfaccerà per sempre questa storia, lo dirà a mio padre accusandolo che è tutta colpa sua e che non è mai stato capace di fare il padre.

"Caso numero 3601 Chloe Harris, le accuse sono consumo di alcool in un parco pubblico, nudità e disturbo dell'ordine in minore età. Come si dichiara?"

Il mio avvocato si alza in piedi ed io faccio lo stesso. Fa tutto lui, io rimango lì con le manette ai polsi e a fissare la scrivania imbarazzata. Sento lo sguardo di mio padre incollato sulla schiena, ed infatti il suo sguardo si incatena al mio non appena mi giro per guardarlo. Syd mi fa un sorriso, il che indica buone notizie.

"Colpevole. Ma si è trattato di un crollo nervoso dovuto agli esami di metà quadrimestre. Vorrei proporre i lavori socialmente utili e della terapia"

"Accolto. Farà tre mesi di lavori socialmente utili, la terapia e pagherà una multa da mille dollari. La cauzione è fissata per duemilacinquecento dollari, più le tasse"

Il giudice sbatte il martelletto come nei film ed il mio avvocato annuisce soddisfatto. L'agente che mi ha arrestata mi prende per un braccio e mi porta nuovamente in cella. Probabilmente adesso mio padre pagherà la cauzione, e solo a quel punto mi faranno uscire. Per fortuna però le cose sono piuttosto veloci.

"Abbiamo un Mac book, un cellulare, un astuccio, un quaderno e delle chiavi. Coincide tutto?"

È la stessa donna di ieri. Annuisco annoiata, dopodiché mi riconsegna il mio zaino e l'agente mi accompagna fino all'uscita. Robert è nel parcheggio, fuma come il suo solito. Non appena mi vede uscire mi viene incontro, ma invece di abbracciarmi, dato che non ci vediamo da questa estate, mi tira una sberla che risuona nell'aria e mi fa spostare di qualche passo.

"Hey!"

Syd ci viene incontro, mi spinge dietro alle sue spalle per proteggermi e questo suo gesto mi provoca delle sensazioni strane. Mio padre serra la mascella, per poi sorridere in modo strano. È un sorriso che non porta a nulla di buono, anzi Syd dovrebbe scappare dall'altra parte.

"Ha fatto una cazzata signore, tutti ci siamo passati!"

"Chiudi quella cazzo di bocca, e togliti la coca dai baffi. Credi che mia figlia abbia tempo per queste cazzate? Le sto pagando tutto, il college, l'affitto, le bollette. Le compro i fottuti vestiti ogni mese, e mi ripaga così?"

Syd mi spinge indietro, ma solo perché mio padre fa un passo in avanti. Mi afferra per un polso e mi spinge verso la macchina. La sua presa non è affatto dolce, è chiaro il perché di questo suo atteggiamento. Robert è un padre particolare, ma io lo amo così com'è, anche se alle volte mi tratta di merda.

"Sali in macchina e non fiatare!"

Ordina con tono duro. Decido che sia meglio così, Syd mi afferra per un polso continuando a guardare negli occhi mio padre, il quale però non sta scherzando. Syd ha coraggio da vendere, questo è sicuro. Nessuno si è mai messo in testa di dire no a mio padre, o di replicare in qualche modo, ma lui non è come gli altri ragazzi. Mi allontano sempre di più, ma riesco comunque a sentire cosa si dicono.

"Non rovinerai mia figlia con quella merda, io e suo padre l'abbiamo cresciuta con tanti sforzi. Io facevo due lavori per comprarle i vestiti migliori, i libri per la fottuta scuola privata e tutto il resto. Non mi porterai via la mia bambina..."

"Non la lascerei avvicinare a quella merda nemmeno sotto tortura, signore. A me lei piace così com'è, non la cambierei per nulla al mondo"

I due si guardano per qualche istante, dopodiché gli indica la macchina con un gesto della testa, o forse indica me. Fatto sta che questa situazione non finirà bene per nessuno.

"Andiamo a pranzo, facciamo un bel discorsetto.."

Ordina l'uomo con un tono duro. Syd non replica nulla, segue mio padre fino alla macchina. Sale dietro di me, dopodiché mio padre sgomma via arrabbiato.

"Chiama tuo padre"

Indica lo schermo della macchina, questo significa che anche Syd ascolterà la conversazione. Mio padre risponde con un tono preoccupato, perciò Robert gli ha detto tutto. Non poteva aspettare che uscissi?

"Papà non fare così.."

"Spero tu stia scherzando, come cazzo ci sei finita in prigione?"

Abbasso lo sguardo alle mie unghie ed aspetto che abbia finito di urlare. Vorrei seppellirmi adesso, soprattutto perché Syd ascolta tutto.

"Sono stanco e delle tue cazzate, di sentire che hai fatto una cazzata perché non sei capace di gestire le tue fottute emozioni. Sono stanco Chloe. Ho chiamato il Dottor Foster, andrai da lui domani mattina!"

Appoggio la testa contro il sedile per poi chiudere gli occhi, ho proprio bisogno di farmi una doccia ed una dormita. Voglio un attimo di pace, ho bevuto e ho pisciato in pubblico, non ho ucciso una persona. Capisco i miei genitori infondo, sono la loro unica figlia, vogliono che io sia perfetta.

"Se ti cacciano dal College tu torni qui!"

"Sì così le fasci la testa di cazzate? Se la cacciano dal College lei viene a stare con me, magari riesco a salvare qualcosa!"

I miei genitori iniziano a litigare, senza nemmeno preoccuparsi che ci sia Syd nei sedili posteriori. Lo sento abbassare il finestrino ed accendersi una sigaretta, forse ha capito che sono così problematica che è meglio lasciar perdere. Mio padre accosta in una tavola calda, invece che a casa mia. Butta giù a mio padre, per poi costringerci a scendere.

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