<<E' tutta colpa mia>> mormorò coprendosi il viso con una mano. <<Se non fosse per me e Jason sarebbe stato promosso>>.
Mi voltai verso di lei facendo leva con il gomito sul materasso, in modo da riuscire a vederla bene in viso.
<<Non dire scemenze>> la rimproverai.
La sua fronte era corrugata e aveva lo stesso sguardo turbato da quando aveva scoperto che Jake era stato bocciato. Anche a me dispiaceva, ma non potevo ignorare il sollievo di aver ottenuto dei risultati decisamente buoni e degni di Oxford ai miei A-levels.
<<E' la verità>> insistette.
Scossi la testa, mentre lei stringeva gli occhi e arricciava le labbra arrabbiata con sé stessa.
<<Lizzy non è colpa tua>> ripetei. <<E' lui che ha deciso di fare a botte con quel deficiente. E in ogni caso sarebbe colpa di Jason, di certo non tua.>>
Aprì gli occhi e mi rivolse uno sguardo troppo tenero per essere vero.
<<Ma...>> mormorò.
<<Niente ma>> la interruppi. <<Devi smetterla di addossarti tutte le colpe.>>
Fece per ribattere ma, prima che riuscisse a emettere un suono, la baciai. Non appena mi allontanai, mi guardò con rimprovero.
<<Hai->> tentò.
Ripoggiai le mie labbra sulle sue.
<<Intenzio->>.
Ancora.
<<...ne di->> un sorrisetto malizioso stava iniziando a farsi spazio sul suo viso.
La ribaciai.
<<Baciar->>
Quel gioco mi stava piacendo. Le circondai le guance con le mani e la zittii di nuovo. Per un istante mi lasciò fare, poi poggiò una mano sul mio petto e mi allontanò con uno sguardo divertito.
<<...mi ogni volta che inizio a parlare?>> riuscì a concludere.
Sogghignai e ripetei il mio gesto.
<<Sì>> le sussurrai sulle labbra.I suoi capelli erano sparsi a mo' di corona sul mio lenzuolo blu e feci attenzione a non tirarglieli quando mi avvicinai ancora di più a lei.
<<Ma questa volta hai detto più di una sola parola>> mormorai con le labbra ancora a contatto con la sua pelle.
A quanto pareva la bocciatura di Jake era passata in secondo piano nella sua mente, infatti mi attirò a sé e passò una mano tra i miei capelli senza sapere quanto quel suo gesto mi faceva impazzire.
<<Non devi rispondere?>> chiese. Solo in quel momento mi resi conto della vibrazione che proveniva dal mio comodino.
<<Che si fotta il cellulare>> sussurrai.
Provai a ritrovare la concentrazione giusto il tempo di fare un calcolo per capire se ci fosse il rischio che i miei genitori o Alice e Camille sarebbero rientrati in casa in momenti inopportuni.
Un sospiro di Elizabeth mi fece correre un brivido lungo la schiena.
Feci scorrere le mani sulla sua vita fino ad arrivare al bordo della sua polo. Esitai un istante, poi iniziai a sollevarlo lentamente in modo che potesse bloccarmi se non le andava bene. Tuttavia, Lizzy allungò le braccia aiutandomi a sfilarla.
Lanciai il pezzo di stoffa verso destra, senza preoccuparmi di guardare dove sarebbe atterrato.
Elizabeth riprese a baciarmi ma questa volta era diversa dalle altre. Questa volta le uniche cose a separare la sua pelle dalla mia erano la mia polo e il suo reggiseno.
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Non mi aspettavo di trovare te
Teen Fiction"IL BABYSITTER DI MIO FRATELLO" (disponibile su Amazon) dal punto di vista di Ethan Matthews. Ethan Matthews, diciassette anni, non ha bisogno di un lavoro. La sua famiglia ha più soldi del necessario e farebbe di tutto per assicurargli la vita migl...