Capitolo 4

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<<Ci hai messo un sacco>> commentò Derek quando mi chiusi la porta della sua stanza alle spalle.

Feci un sorrisino e mi sedetti a terra, scuotendo leggermente la testa. Ero uno stupido, probabilmente stava piangendo per qualche ragione inutile. Magari il suo amato Jake non le aveva risposto a un messaggio. Oppure aveva sentito dell'ennesima conquista di Jason. Qualunque fosse il motivo, non mi riguardava.

Guardai le carte davanti a me e strinsi gli occhi, guardando Derek con sospetto.

<<Non fare il furbo, Regent Street è mia>> dissi infine, allungando la mano.

Il bambino guardò soddisfatto il suo trio di carte verdi e fece un'alzata di spalle. <<Ci hai messo troppo a prendere le caramelle>>

Con una risata mi sporsi in avanti e ripresi la carta che mi aveva fregato. <<Non funziona così. L'accordo era Mayfair per Bond Street e le caramelle>>

Derek infilò la mano nella bustina che gli avevo dato e si portò una manciata di dolci in bocca. Ero sicuro che la signora Katy non volesse che il figlio mangiasse quelle schifezze, tant'è che erano state nascoste talmente in alto che nemmeno la figlia sedicenne era riuscita a raggiungerle senza fare un casino.

Derek tirò il dado, nonostante fosse il mio turno, ma lasciai cadere l'argomento quando mi arrivò un messaggio.

Era sul gruppo che avevo con i quattro ragazzi della squadra con cui uscivo più spesso. Avevo optato per far aggiungere anche Thomas, ma essendo relativamente un nuovo arrivato Jason e Tod si erano opposti.

Il messaggio era di Ed.

Ethan sei un minchione perché oggi ci hai dato buca, quindi domani sera festino da te

Risposi velocemente che non era colpa mia se dovevo lavorare e che in ogni caso a casa mia non si poteva fare niente perché c'erano i miei, poi lanciai il dado che Derek mi aveva tirato addosso per catturare la mia attenzione. Poggiai il telefono a terra e mossi il mio personaggio di cinque caselle.

Buttai la testa indietro con un lamento, rendendomi conto che ero finito in prigione e Derek rise soddisfatto.

Lo schermo del cellulare tornò ad illuminarsi, questa volta il messaggio era di Jake.

A casa mia non si può, mia sorella invita delle amiche di danza a cena. Da Jason non si può più fare niente dopo il casino che è successo all'ultima festa. Tod ha la casa grande quanto il mio bagno ed i genitori di Ed hanno ospiti a cena.

Pochi secondi dopo arrivò anche una risposta di Jason.

Io continuo a dire che le amiche ballerine di tua sorella non mi darebbero alcun fastidio...

Alzai gli occhi al cielo e ripoggiai il telefono a terra, pensando a una scusa indistruttibile da dare. Per quattro anni ero riuscito a tenere la squadra di calcio fuori da casa mia, non mi sarei arreso all'ultimo. Sapevano che i soldi non mi mancavano, ma non avevano idea della superficialità che mi circondava. L'ultima cosa che volevo era essere etichettato come il ricco figlio di papà, ma soprattutto sapevo per certo che una volta vista casa mia avrebbero insistito per fare tutte le feste là. Ci mancava solo quello.

Sentii la porta del bagno aprirsi e capii che Elizabeth era uscita dalla doccia. Il rumore di passi veloci nel corridoio fu seguito a breve da quello della porta della sua stanza che si chiudeva.

<<Torno subito>> dissi a Derek alzandomi.

<<Regent street>> ribattè allungando la mano. Lo guardai perplesso e lui continuò. <<Se vuoi rallentare la partita andandotene devi darmi Regent Street>>

Non mi aspettavo di trovare teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora