Osservavo Elizabeth in attesa di una sua reazione, ma tutto quello che capii era che si sentiva fuori luogo. Era seduta sulla sedia con la schiena drittissima e si guardava attorno per il ristorante elegante provando a non far trapelare nulla dalla sua espressione.
<<Elizabeth, tesoro, tu cosa vuoi da bere?>> chiese mia madre sorridente mentre un cameriere aspettava in piedi vicino al tavolo tondo.
<<Uhm...>> iniziò riportando la sua attenzione sul ragazzo in attesa delle nostre ordinazioni. <<Acqua naturale?>>
Mio padre si coprì la bocca con il tovagliolo e fece un colpo di tosse, ma riuscii lo stesso a sentire le sue parole mormorate. <<Che raffinatezza>>
Gli lanciai un'occhiata d'avvertimento. Se fossi stato sicuro che non avrebbe iniziato a discutere gli avrei fatto notare che Elizabeth teoricamente non aveva ancora l'età legale per bere e che non era a conoscenza del fatto che per loro farmi bere un bicchiere di champagne non fosse mai stato un problema.
Elizabeth doveva aver colto la tensione, perché si voltò verso di me con occhi spalancati in attesa che le dicessi cosa fare. Le feci un sorrisetto nel tentativo di rassicurarla e lei riabbassò lo sguardo sul menù.
Il cameriere prese le ordinazioni dei miei genitori e poi si voltò verso di me.
<<Io un'aragosta>> ordinai senza neanche guardare l'elenco dei piatti, in quel ristorante prendevo sempre la stessa cosa.
<<Io prenderei questo>> disse invece Elizabeth, indicando un punto del menù al cameriere.
<<Un foie gras per la signorina>> confermò lui, scrivendolo sul taccuino.
Mi voltai verso la ragazza alla mia sinistra con uno sguardo disgustato, ma lei era troppo impegnata a fissare la tovaglia per notarmi. Non ero sicuro sapesse cosa aveva ordinato.
<<Allora, Elizabeth>> iniziò mio padre non appena il cameriere tornò in cucina. <<Che lavoro fanno i tuoi genitori?>>
La vidi sciogliere i muscoli della schiena e sorridere. <<Oh, mia madre è un'arredatrice>>
<<Che bello! Dev'essere una donna molto creativa>> rispose mia madre entusiasta. La guardai di soppiatto. Era sempre stata una persona cordiale ma con Elizabeth lo era ancora di più. L'avevo notato già dal loro primo incontro, c'era qualcosa in lei che gliel'aveva fatta prendere in simpatia.
<<Arredatrice?>> domandò mio padre, provando a non mostrare troppo disprezzo. Ringraziò con un cenno il ragazzo che era tornato al tavolo e gli stava versando il vino nel bicchiere.
<<Sì, arredatrice>> confermò Elizabeth. Il cameriere le poggiò una bottiglia d'acqua in vetro davanti. <<Grazie>>
<<E tuo padre invece?>>
Serrai gli occhi e scossi lievemente la testa. Perché non mi era venuto in mente di dirgli che era un argomento delicato prima della cena?
Prima che facessi in tempo a cambiare argomento, Elizabeth rispose. <<Mio padre faceva il ricercatore. In più aveva anche una galleria d'arte ma non ci guadagnava molto>>
Non lo disse con allegria, ma neanche con il solito risentimento presente nella sua voce ogni volta che parlava di lui.
<<Faceva?>> chiese mia madre portandosi una mano al petto con occhi tristi. <<Oh, tesoro, mi dispiace così tanto>>
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Non mi aspettavo di trovare te
Teen Fiction"IL BABYSITTER DI MIO FRATELLO" (disponibile su Amazon) dal punto di vista di Ethan Matthews. Ethan Matthews, diciassette anni, non ha bisogno di un lavoro. La sua famiglia ha più soldi del necessario e farebbe di tutto per assicurargli la vita migl...