<<Ma che palle, Ethan>> si lamentò Ed quando rifiutai l'invito di andare a casa di Jake quel pomeriggio. <<Ormai non ti vediamo più>>
Mi strinsi nelle spalle e scossi la testa, per far capire che non era colpa mia.
<<Non hai nemmeno bisogno di un lavoro>> gli diede man forte Tod. <<Per quanto ho visto a casa tua, la tua famiglia caga soldi>>
Strinsi gli occhi con una smorfia. Tod era sempre molto raffinato.
<<Portati Derek>> propose Jake. <<A lui piace venire a casa mia. Edward ha ragione, sei scomparso>>
<<Non posso portarmi Derek>> ribattei più sulla difensiva di quanto volessi. <<E' il mio lavoro e, per quanto mi scocci non avere più tanti pomeriggi liberi, lo prendo seriamente.>>
Mentre i miei amici continuavano a lamentarsi, il mio sguardo cadde su tre ragazze a qualche metro di distanza: Elizabeth, la sorella di Jake e un'altra castana che stava sempre con loro. Chiacchieravano di qualcosa, ma a quella distanza non avrei saputo dire di cosa. Anche Elizabeth, come me, fece vagare lo sguardo tra i corridoi estraniandosi dalla conversazione. Quando notò Jason, nel nostro gruppetto, il suo viso si illuminò con un sorriso. Disse qualcosa alle amiche e, dopo aver tirato qualcosa fuori dallo zaino, si incamminò verso di noi.
<<Vai dal tuo principe azzurro e dimenticati delle tue amiche!>> le gridò dietro Avril Lewis scuotendo la testa divertita. La sua amica si voltò immediatamente verso di lei facendole segno di abbassare la voce.
<<Liz>> la salutò Jason non appena arrivò a qualche passo da noi, ignorando Edward che gli stava parlando.
<<Ehi, ciao>> mormorò lei sistemandosi i capelli. Era incredibile come si trasformasse in un'altra persona davanti a lui. Tod ed Edward scimmiottavano commenti di sottofondo, mettendola ancora più in imbarazzo di quanto fosse. <<Ti ho riportato la felpa>>
Gli porse l'indumento e lui lo afferrò sorridendo. Non ascoltai la loro breve conversazione, non mi interessava. A dirla tutta, mi faceva saltare i nervi vedere Jason fare il finto tonto.
Riattivai il mio udito quando lui l'attirò a sé, poggiando la fronte contro la sua, dicendo <<Ora che sei qui tutto bene>>
Mi dovetti trattenere dall'alzare gli occhi al cielo. Sentii Jake al mio fianco trattenere il respiro e io strinsi i pugni provando a non strattonare Wilson dall'altra parte del corridoio. Davvero, era fuori da ogni mio limite di comprensione come potesse non preoccuparsi minimamente di ferire il proprio migliore amico. C'era qualcosa che non tornava in tutta quella storia.
Un sorrisino mi nacque sul viso quando Lizzy si scostò dal bacio per andare a salutare Jake, lasciando Jason visibilmente turbato.
<<Buongiorno a te>> lo salutò dandogli una leggera spinta sul braccio.
<<Buongiorno, Liz>> rispose Jake spettinandole i capelli affettuosamente.
Sentii una stretta allo stomaco: sembravano chiusi in una bolla dove solo loro potevano entrare. Lo notò anche Jason, che rimediò appoggiando il mento sulla sua testa e avvolgendo i suoi fianchi tra le braccia. Lei voltò leggermente la testa per vedere chi fosse e lui le sussurrò qualcosa all'orecchio.
<<Devo andare, ci becchiamo dopo>> concluse Jake. Afferrò lo zaino da terra e si voltò, tenendo lo sguardo basso. Elizabeth lo salutò, ma lui se n'era già andato, lasciandola con una punta di delusione negli occhi.
<<Anche io>> aggiunsi. Prima che mi girassi notai Elizabeth spostare il suo sguardo su di me e spalancare leggermente gli occhi, come se non mi avesse notato prima. Strinsi le labbra, in quello che voleva risultare essere un sorrisino ma finì per ridursi a un saluto freddo. Quando passai vicino alle amiche della ragazza la bionda mi salutò, cogliendomi di sorpresa.
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Non mi aspettavo di trovare te
Teen Fiction"IL BABYSITTER DI MIO FRATELLO" (disponibile su Amazon) dal punto di vista di Ethan Matthews. Ethan Matthews, diciassette anni, non ha bisogno di un lavoro. La sua famiglia ha più soldi del necessario e farebbe di tutto per assicurargli la vita migl...